Omocisteina alta e bassi livelli di vitamina d nel sangue
Sia la carenza di vitamina D, che livelli elevati di omocisteina aumentano il rischio di disturbi cardiosvascolari. A questo proposito molti studiosi si sono domandati se esiste anche una correlazione diretta tra bassi livelli di vitamina d ed omocisteina alta, e se affermativo, qual è il modo in cui si influenzerebbero a vicenda? Perchè all’aumentare di uno, l’altro diminuisce? Continua con la lettura dell’articolo per scoprirlo!
Cos’è l’omocisteina? A cosa serve?
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L’omocisteina proviene dal metabolismo della metionina, un aminoacido essenziale che introduciamo nel corpo tramite l’assunzione di determinati alimenti. Essa svolge un ruolo cruciale in diversi processi biologici, tuttavia se è presente in quantità eccessive, può diventare un fattore di rischio per diverse patologie, incluse quelle cardiovascolari.
Livelli elevati di omocisteina nel sangue possono essere causati da molteplici fattori, tra cui: predisposizione genetica, malnutrizione – carenza di vitamine di vitamine del gruppo B – , malassorbimento intestinale, un cattivo stile di vita, come fumare o bere alcolici, nonché la presenza di disturbi gravi, come l’insufficienza renale cronica.
Disturbi cardiovascolari e carenza di vitamina D: cosa dicono gli studi scientifici?
La vitamina D è conosciuta per il suo ruolo nel mantenere la salute delle ossa e del sistema immunitario, tuttavia potrebbe svolgere un ruolo di fondamentale importanza anche nella prevenzione dei disturbi cardiovascolari. Alcuni studi suggeriscono che la carenza di vitamina D sia associata ad un aumentato rischio di problemi cardiaci come ipertensione, insufficienza cardiaca ed ictus.
Negli ultimi due decenni, l’impatto potenziale della vitamina D sul rischio di malattie cardiovascolari è stato studiato rigorosamente. Gli studi indicano un rischio più elevato di sviluppare disturbi cardiovascolari in presenza di gravi carenze di vitamina D. ( VAI ALLO STUDIO)
La carenza di vitamina D è stata anche associata ad aterosclerosi clinica nella calcificazione coronarica nonché ad eventi cardiovascolari come infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca congestizia. Diversi studi clinici hanno generalmente dimostrato un’associazione indipendente tra carenza di vitamina D e varie manifestazioni di malattie cardiovascolari degenerative come la calcificazione vascolare. Sebbene sia stato ormai dimostrato che la carenza di vitamina D ha un legame con le malattie cardiovascolari, il ruolo dell’integrazione di vitamina D nella gestione o nel trattamento di questa malattia resta da stabilire.
Adesso che sappiamo che esiste una correlazione diretta tra disturbi cardiovascolari e bassi livelli di vitamina d, scopriamo nel dettaglio anche la correlazione esistente tra bassi livelli di vitamina D e livelli elevati di omocisteina nel sangue.
Omocisteina alta e bassi livelli di vitamina D: Cosa dicono gli studi scientifici a riguardo?
La relazione tra carenza di vitamina D e iperomocisteinemia è stata indagata in diversi studi. La ricerca ha suggerito che bassi livelli di vitamina D potrebbero interferire con il metabolismo dell’omocisteina. Questo potrebbe essere dovuto al ruolo della vitamina D nel regolare vari processi enzimatici nel corpo.
Secondo questo studio la vitamina d riesce a ridurre il rischio di disturbi cardiovascolari ed epatici, grazie alla sua capacità di ridurre l’omocisteina nel sangue.
Questa ricerca ha scoperto che nei pazienti schizofrenici i livelli di vitamina D e omocisteina nel sangue erano significativamente più bassi e più alti rispetto al gruppo senza schizofrenia.
Questa indagine ha mostrato che le persone con alti livelli di omocisteina e bassi livelli di vitamina D potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare la Malattia Coronarica. La malattia coronarica è una condizione in cui le arterie che forniscono sangue al cuore si restringono, spesso a causa dell’accumulo di grasso, colesterolo e altre sostanze. Tuttavia, non è ancora chiaro come la vitamina D e l’omocisteina interagiscano tra loro e come influenzino direttamente la malattia coronarica.
La comprensione esatta di come la vitamina D influenzi i livelli di omocisteina richiede ulteriori studi. Anche se la correlazione esatta tra la vitamina D e l’omocisteina alta è ancora sotto esame, gli esperti concordano sul fatto che mantenere livelli adeguati di vitamina D può contribuire non solo a ridurre i livelli di omocisteina nel corpo, ma anche a migliorare il proprio stato di salute.
Quali disturbi può causare l’iperomocisteinemia?
L’iperomocisteinemia è stata associata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari come l’aterosclerosi, l’ipertensione e la trombosi. Inoltre, livelli elevati di questo amminoacido possono contribuire alla degenerazione maculare, all’osteoporosi e ad altri condizioni di salute.
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Quali sono i migliori rimedi naturali contro l’omocisteina alta?
- Dieta Equilibrata: Una dieta ricca di vitamine del gruppo B può aiutare a ridurre i livelli di omocisteina nel corpo. Alimenti come verdure a foglia verde scuro, legumi, cereali integrali e carne magra sono buone fonti di queste vitamine.
- Esercizio Fisico Regolare: L’esercizio fisico può aiutare a mantenere un sistema cardiovascolare sano, oltre a contribuire a ridurre i livelli di omocisteina.
- Supplementi: In alcuni casi, gli integratori di vitamine del gruppo B o di vitamina D possono essere utili. Tuttavia, è importante consultare un medico prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione.
- Evitare Fumo e Alcol: Sia il fumo che l’alcol possono aumentare i livelli di omocisteina, quindi evitarli può contribuire a mantenere i livelli di omocisteina sotto controllo.
Conclusioni finali
L’omocisteina alta e la vitamina D sono due fattori che possono influenzare significativamente la nostra salute, in particolare quella del sistema cardiovascolare. Questa scoperta è molto importante, dato che possiamo sfruttare tutto questo a nostro vantaggio, dato che all’aumentare della la vitamina d l’omocisteina diminuisce. Sebbene questo sia vero, non devi introdurre più vitamina D di quello che necessiti, dato che sia l’ipovitaminosi che l’ipervitaminosi possono risultare estremamente pericolose.
Il modo migliore per fare il pieno ” di vitamina d” rimane sempre quella di assorbire la luce solare – anche d’inverno se possibile -, tuttavia anche il consumo di determinati integratori, come l’olio di fegato di merluzzo, o gli integratori di vitamina d possono aiutarci a combattere la carenza di questo nutriente.
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