Carenza di vitamina d e sintomi neurologici: Che correlazione esiste?
In questo articolo scoprirai se la carenza di vitamina D può causare sintomi neurologici.
La vitamina d è una vitamina liposolubile, che è possibile sintetizzare autonomamente tramite la luce solare, o tramite il consumo di determinati alimenti, come latticini, uova e pesce grasso.
All’interno del nostro corpo svolge importantissime funzioni, che includono:
- migliorare la risposta immunitaria
- promuovere la salute di ossa e denti sani
- migliorare le capacità cognitive
- modulare i livelli di insulina
- prevenire il cancro
- migliorare la salute cardiovascolare
Quali sono i sintomi di carenza di vitamina D?
CONTENUTI
Una carenza di vitamina D può portare nel soggetto a sperimentare uno o più di questi sintomi:
- Stanchezza immotivata
- Dolore alle ossa, alle articolazioni o ai muscoli
- Ansia
- Sbalzi d’umore
- Perdita dei capelli
- Rallentamento della guarigione delle ferite
Se la carenza di vitamina D persiste da molto tempo, oltre ai sintomi descritti sopra, è possibile che la persona possa presentare anche:
- Patologie neurologiche
- Infezioni
- Alcuni tipi di forme tumorali
- Problemi cardiovascolari
- Patologie ossee, come rachitismo e osteoporosi
- Malattie respiratorie, come fibrosi cistica, asma e bronchiectasie
- Patologie Metaboliche, come diabete mellito e sindrome metabolica
- Disturbi cutanei, come la psoriasi e l’eczema
Quali sono le cause di una possibile carenza di vitamina D?
Una carenza di questa vitamina può dipendere da moltissime cause.
Tipologia di pelle: La pelle più scura è maggiormente a rischio di carenza di vitamina D, poiché rispetto alla pelle chiara, sintetizza dai raggi solari un quantitativo minore di vitamina D a parità di ore trascorse al sole.
Crema solare: Coprire la pelle con gli indumenti, o utilizzare spray o creme solari con SPF maggiori di 30 può diminuire la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D del 90% o più.
Posizione geografica: I soggetti che vivono nell’emisfero settentrionale, quelli che stanno sempre in posti chiusi o sono costretti a fare turni lavorativi notturni, dovrebbero prendere in seria considerazione l’utilizzo di un buon integratore di vitamina D.
Carenza di vitamina D e sintomi neurologici: Cosa dicono gli studi scientifici?
Alcuni studi hanno rilevato che una carenza di vitamina D potrebbe essere associato a sintomi neurologici e disturbi della funzione cognitiva.
Sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una patologia che colpisce il sistema nervoso centrale. È una malattia infiammatoria che può danneggiare la mielina, quella piccola guaina che protegge le cellule nervose.
Uno studio ha dimostrato che i pazienti con sclerosi multipla presentavano livelli di vitamina d più bassi in inverno. Inoltre, questa carenza portava ad un netto peggioramento dei sintomi associati a questa condizione. (1)
Allo stesso modo, anche questo studio ha dimostrato che bassi livelli di vitamina D erano associati ad un maggiore declino cognitivo, oltre ad un peggioramento dei dolori muscolari.
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Morbo di Parkinson
Uno studio ha rilevato che l’assunzione di vitamina d può aiutare a proteggere e rallentare il decorso della malattia. (2)
Morbo di Alzheimer
Uno studio del 2014 ha scoperto che la carenza di vitamina D può portare a vari sintomi neurologici, tra cui varie forme di demenza, compreso il morbo dell’Alzheimer. (3)
Sebbene lo studio non abbia dimostrato il ruolo miracoloso della vitamina D nella prevenzione della demenza, gli studiosi hanno concluso che i soggetti con una carenza di vitamina D hanno un rischio maggiore del 53% di sviluppare una qualsiasi forma di demenza rispetto alle persone che presentano livelli normali di questa vitamina.
Tra i soggetti con grave carenza di vitamina d, tre di questi avevano un rischio maggiore di soffrire di demenza addirittura del 125%.
Allo stesso modo, si è scoperto che i soggetti con livelli bassi di vitamina d avevano un rischio maggiore del 70 % di sviluppare in futuro il morbo dell’Alzheimer.
Altri sintomi neurologici causati da carenza di vitamina D includono:
- autismo
- schizofrenia
In che modo la vitamina D migliorebbe la funzione cerebrale?
Fino a poco tempo fa si credeva che la vitamina D svolgesse soprattutto funzioni per il buon funzionamento di ossa, e denti, ma oggi sappiamo che questo importante nutriente è importantissimo anche per il buon funzionamento del cervello.
Gli studiosi hanno scoperto che nel sistema nervoso centrale ci sono recettori specifici per la vitamina D.
Inoltre, questa vitamina, attiva e disattiva enzimi nel cervello e nel liquido cerebrospinale, che sono direttamente coinvolti sia nella sintesi di neurotrasmettitori, che nella crescita dei nervi. Allo stesso modo proteggono i neuroni e riducono l’infiammazione.
Due studi hanno dimostrato che le persone con carenza di vitamina D effettuano prestazioni peggiori nei test mentali, un maggiore rischio di incorrere in problemi cognitivi, e una velocità di elaborazioni delle informazioni più lenta, rispetto alle persone che avevano livelli normali di questa vitamina.
Sebbene ora si sappia che una carenza di questa vitamina può portare ad un deterioramento delle capacità cognitive, non è ancora chiaro se integrare la vitamina d nella dieta può essere un aiuto nel ristabilire la normale funzione cognitiva.
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Cosa posso fare in presenza di bassi livelli di vitamina D?
Prima di tutto occorre fare esami specifici del sangue per verificare effettivamente di avere una carenza di vitamina d nell’organismo.
Una volta confermata la carenza di questo nutriente, occorre rivolgersi immediatamente al proprio medico curante, che ti aiuterà a sopperire a questa carenza vitaminica, tenendo conto di diversi parametri, come età, sesso, condizione di salute, stile di vita ecc..
In presenza di bassi livelli di questa vitamina occorre in primis, stare alla luce del sole.
Come già accennato in precedenza, la pelle è in grado di garantirti quasi il 90% del fabbisogno nutrizionale di vitamina D solo tramite l’esposizione alla luce del sole.
Per fare il pieno di questa vitamina non serve stare ore e ore sotto il sole, anzi, stare troppo tempo sotto il sole nelle ore piè calde non fa che aumentare il rischio di bruciature e tumori della pelle.
Secondo la professoressa Sabrina Corbetta (5) basta esporsi per 30 minuti al giorno sotto la luce solare fino ad un leggero arrossamento della cute per avere una produzione sufficiente di vitamina D.
Cerca di esporre alla luce solare almeno il 50% della tua pelle. Meglio optare per le ore meno calde della giornata. 8:00 – 11:00; 16:00 – 19:00
Questa esposizione alla luce solare non solo ti permette di fare il pieno di questa importantissima vitamina, ma riesce anche a prevenire efficacemente il tumore della pelle. (melanoma)
Oltre a stare alla luce solare cosa posso fare per combattere o prevenire la carenza di vitamina D?
La dieta può aiutare, sebbene i cibi contengono al loro interno quantità modeste di vitamina D per poter combattere la tua carenza vitaminica.
Dato che la vitamina D è un composto liposolubile, come la vitamina E, le maggiori quantità di questo nutriente si trovano in alimenti ricchi di grassi, come il pesce grasso (salmone, sgombro, tonno, pesce spada, merluzzo ecc.. , i latticini (yogurt, latte intero, mozzarelle, formaggi grassi), il tuorlo d’uovo, i funghi e il fegato di merluzzo.
NOTA BENE: Il fegato di merluzzo è un alimento ricchissimo di vitamina d, che deve essere assunto in presenza di effettiva carenza nutrizionale, poiché potrebbe portare al problema completamente opposto, ovvero ad un eccesso di vitamina D nel sangue.
Sul mercato si possono trovare numerosi alimenti e prodotti in grado di aumentare i tuoi livelli di vitamina D.
Puoi assumere gli alimenti fortificati, ovvero alimenti arricchiti di vitamina D che possono contribuire ad aumentare la concentrazione di questo nutriente nel sangue.
Gli alimenti fortificati con vitamina D possono essere cereali, succhi industriali o bevande vegetali.
Nel caso in cui fosse presente una fortissima carenza di vitamina D nell’organismo, il dottore potrebbe prescrivere al paziente integratori di vitamina D o integrazioni farmacologiche ad altissimo dosaggio, da assumere per via orale o tramite iniezioni.
Quali sono i valori normali della vitamina D?
La maggioranza delle società scientifiche, come la SIOMMS concordono nell’affermare che una quantità di vitamina D compresa tra i 21 e i 30 ng/ml è ritenuta una quantità insufficiente di vitamina D, mentre al di sotto dei 20 ng/ml il paziente presenta gravi carenze di vitamina D.
NOTA BENE: Ad oggi non esiste un valore standard che possa affermare con assoluta certezza un livello sotto il quale è presente una carenza di questa vitamina liposolubile, tuttavia un valore inferiore ai 20 ng/ml è considerato da tutti come una grave carenza di vitamina D.
Un organo statunitense di enorme autorità in ambito scientifico come l’Institute of medicine ritiene che un valore compreso tra i 20 e i 50 ng/ml è un valore accettabile di vitamina D.
Al di sotto o al di sopra di questo range possono sopraggiungere rispettivamente una carenza o un eccesso di vitamina D.
Per essere sicuri di non soffrire di nessuna carenza di questo importantissimo nutriente, consiglio sempre di avere una concentrazione di vitamina D nel sangue compreso tra i 30 e i 50 ng/ml.
Puoi combattere la tua carenza con un’alimentazione ricca di pesce grasso, tuorlo d’uovo, latticini, e fegato di manzo.
Nel caso in cui tu non riesca a sopperire alla tua carenza vitaminica con la sola dieta, puoi sempre scegliere di utilizzare un buon integratore alimentare.
Prima di utilizzare un supplemento dietetico accertati di avere effettivamente una carenza di vitamina D, poiché anche un eccesso di questo nutriente può causare diversi effetti collaterali, come:
- Nausea
- Diarrea
- Vomito
- Inappetenza
- Dolore alla testa
- Forza muscolare ridotta
- Spasmi muscolari
Uno degli effetti peggiori in assoluto causato da un eccesso di vitamina D nel corpo è senza nessun dubbio la mineralizzazione dei tessuto non ossei e la calcificazione degli organi.
La carenza di vitamina D è frequente in gravidanza?
Si, molte donne in dolce attesa possiedono livelli bassi di vitamina d. È assolutamente importante non sottovalutare questa carenza, poichè potrebbe nei casi peggiori avere effetti negativi sia sulla salute della donna, che del feto.
Ad esempio, la carenza di vitamina D in gravidanza potrebbe causare la preeclampsia: una condizione caratterizzata da forte ipertensione arteriosa, che sopraggiunge dopo la 20 settimana di gravidanza.
Solitamente sono presenti altri sintomi specifici, come la presenza di forte gonfiore agli arti e al collo, oltre ad una forte perdita di proteine attraverso le urine ( condizione nota con il nome di proteinuria).
NOTA BENE: Se non trattata adeguatamente, la preeclampsia può causare il distacco della placenta, parto pretermine, e quindi anche possibili danni a carico del nascituro.
In questo caso il dottore potrebbe prescrivere alla futura mamma un’integrazione di vitamina d in grado di combattere ogni possibile problematica.
Altri effetti negativi causati da una carenza di vitamina D sulla salute del neonato includono:
- Maggior rischio che soffra di rachitismo
- Aumento della probabilità che sia a rischio di infezioni e diabete di tipo 1
Quali sono le fonti alimentari più ricche di vitamina D?
Quali sono gli alimenti più ricchi di vitamina D?
I cibi più ricchi di vitamina D sono:
- latte fortificato
- formaggio
- tuorlo d’uovo
- pesce grasso (salmone, sgombro ecc..)
- fegato di manzo
La carenza di vitamina D può causare macchie sulla pelle?
I ricercatori hanno scoperto che la carenza di vitamina D è collegata a patologie della pelle, come la vitiligine e la psoriasi, due condizioni che possono causare macchie della pelle. La vitiligine nello specifico è una condizione che causa una forte depigmentazione dell’epidermide.
Quanto deve essere la vitamina D in una donna di 60 e 70 anni?
Per non essere carenti di questa vitamina, si suggerisce di non scendere sotto i 30 ng/ml.
Quante forme di vitamina D esistono in natura?
La vitamina D la si può trovare in due forme:
- Vitamina D2, nota anche con il nome di ergocalciferolo. È una forma di vitamina D che la si può trovare nei funghi e in quantità più ridotte in alcuni cibi di origine vegetale
- Vitamina D3, nota anche con il nome di colecalciferolo, è un nutriente che può essere assunto consumando un’alimentazione ricca di pesce grasso, tuorlo d’uovo, latticini e fegato di manzo.
Molte persone cercano di sopperire alla carenza di questa vitamina solo con la dieta, ma il modo migliore per aumentare in modo naturale la concentrazione di vitamina D nel sangue rimane quello di assorbire la luce solare attraverso la pelle.
L’80 e il 90% della vitamina D3 creata dall’organismo è prodotta direttamente dalla luce solare, che converte il suo precursore contenuto nella cute( 7-deidrocolesterolo) nei metaboliti attivi della vitamina D: il 25(OH)D (25-idrossi-colecalciferolo o calcidiolo) e il 1,25(OH)D (1,25-diidrossi-colecalciferolo o calcitriolo).
Quali sono i sintomi neurologici causati da una carenza di vitamina D?
- Disturbi della memoria
- Riduzione delle capacità cognitive
- Maggior rischio di demenza
- Maggior rischio di schizofrenia
- Maggior rischio di sclerosi multipla
- Maggior rischio di incorrere nel morbo dell’Alzheimer
- Maggior rischio di incorrere nel morbo di Parkinson
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Fonti scientifiche
(1) https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/brb3.761
(2) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4927872/
(3) https://n.neurology.org/content/83/10/920
(4) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6132681/
(5) https://www.grupposandonato.it/news/2020/agosto/sole-vitamina-