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Rdw alto e tumori

L’RDW alto è correlato ad una maggiore incidenza di tumori? Questo marcatore può fungere da alleato nella diagnosi predittiva di alcune forme di cancro? Continua con la lettura dell’articolo per scoprirlo!

L’esame emocromocitometrico, comunemente noto come emocromo, include un parametro noto come RDW, – sigla dell’inglese “Red Blood Cell Distribution Width”, ovvero Ampiezza della Distribuzione dei Globuli Rossi. – Questa misurazione quantifica la disomogeneità nelle dimensioni degli eritrociti. Gli eritrociti sono i globuli rossi che circolano nel sangue periferico.

La determinazione dell’RDW viene effettuato tramite apparecchiature sofisticate presenti nei laboratori di analisi, che calcolano automaticamente tale indice. L’espressione del valore di RDW si manifesta prevalentemente in percentuale e occasionalmente come valore assoluto in femtolitri (fL).

È fondamentale valutare l’RDW in relazione ad altri indici eritrocitari, come la concentrazione media di emoglobina corpuscolare (MCHC), il volume corpuscolare medio (MCV) e la media corpuscolare di emoglobina (MCH), oltre che i livelli di emoglobina (Hb), per avere un risultato più accurato.

L’RDW può essere utilizzato per aiutarci nella diagnosi di molte condizioni mediche, sebbene venga utilizzata prevalentemente per segnalarci la cosiddetta anisocitosi, ovvero una condizione in cui i globuli rossi mostrano una marcata eterogeneità dimensionale. Questo diventa un indicatore significativo nelle analisi diagnostiche per l’anemia, contribuendo alla differenziazione tra talassemie e anemie dovute a carenze nutritive, come la mancanza di ferro, vitamina B12 o acido folico.

Gli eritrociti hanno il ruolo vitale di trasportare ossigeno dai polmoni verso i tessuti. Per funzionare ottimamente, è cruciale che mantengano una forma e dimensione costanti. Un globulo rosso sano ha tipicamente l’aspetto di un disco biconcavo con un diametro medio di 7-8 micron. Variazioni in queste caratteristiche possono essere indicativi di patologie sottostanti.

L’ampiezza della distribuzione eritrocitaria gioca un ruolo chiave nel distinguere tra varie tipologie di anemia. Ad esempio, aiuta a distinguere tra talassemie e anemie sideropeniche, entrambe caratterizzate da un basso MCV ma con un RDW che mostra una diversa ampiezza nella distribuzione eritrocitaria. Inoltre, l’RDW aiuta a differenziare un’anemia megaloblastica causata da deficit di vitamina B12 o folati, dove l’RDW è tipicamente elevato, da altre condizioni non associate a variazioni significative di questo indice.

Rdw alto e tumori: Questo marcatore può aiutarci anche nella diagnosi di cancro?

CONTENUTI

L’RDW non solo riflette le anomalie nella produzione dei globuli rossi – eritropoiesi – , ma offre anche una panoramica su potenziali alterazioni nella loro durata di vita.

Oltre a questo, un valore alterato di RDW può segnalare stati infiammatori, problemi nutrizionali o una funzionalità renale non ottimale che può influenzare la produzione di eritropoietina (EPO), un ormone critico per la formazione dei globuli rossi.

Recenti studi scientifici hanno evidenziato che il RDW, pur essendo un semplice dato ottenuto automaticamente da analisi di laboratorio del sangue, è di grande utilità clinica. Si è scoperto che un incremento del RDW può essere un indicatore prognostico negativo per la diagnosi di diversi disturbi e può anche essere impiegato come strumento per valutare il rischio a breve e lungo termine in patologie cardiovascolari e trombotiche.

Un dato di particolare rilievo emerso dalla ricerca è il potere predittivo dell’RDW riguardo la mortalità, sia quella generale sia quella specifica per cause cardiovascolari o oncologiche.

La letteratura scientifica ha sottolineato la sua efficacia come predittore di mortalità, mettendo in luce come un valore elevato di RDW possa essere associato ad un incremento nel rischio di decesso a causa di diverse patologie, rendendolo un parametro di notevole interesse per medici e ricercatori.

Cosa dicono le ricerche?

Studi scientifici hanno rivelato che alti livelli di RDW non sono solo presenti in pazienti affetti da patologie cardiovascolari (CVD), ma si trovano anche in coloro che sono afflitti da neoplasie solide e da tumori del sangue, mostrando una possibile correlazione tra livelli elevati di RDW ed una maggiore incidenza di tumori.

Uno studio prospettico, noto come Vienna Cancer and Thrombosis Study (CATS), ha incluso 1.840 individui con tumori solidi o ematologici evidenziando una correlazione diretta tra l’incremento del RDW e l’aumento del rischio di mortalità. Entrando più nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che ogni aumento dell’1% nell’RDW corrispondeva ad un incremento del’11% nel rischio di mortalità. Inoltre, i tassi di sopravvivenza per i pazienti con un RDW superiore al 16% erano notevolmente inferiori rispetto a quelli con un RDW uguale o inferiore al 16%.

Un ulteriore studio condotto dalla ricerca Tromsø ha esaminato oltre 25.000 soggetti, riscontrando che gli uomini nel quartile più alto di RDW avevano un rischio aumentato del 30% di sviluppare il cancro rispetto a quelli nel quartile più basso. L’associazione tra un RDW alto e un rischio incrementato di metastasi è stata confermata anche dopo aver inserito nell’analisi anche delle variabili, come l’età e il sesso.

D’altra parte, uno studio condotto su 253 pazienti ha indicato che, nonostante l’RDW fosse più elevato nei pazienti oncologici, altri marker ematologici mostravano una maggiore efficacia predittiva rispetto all’RDW per la diagnosi di cancro.

È importante notare che la maggior parte delle ricerche che analizzano il legame esistente tra RDW e cancro sono state realizzate su persone con età avanzata. In questo contesto, un RDW alto può anche riflettere comorbilità associate all’età, come le complicanze cardiovascolari e l’insufficienza renale, entrambe condizioni che tendono ad influenzare il valore di RDW.

Livelli alti di RDW nei tumori ematologici

Le neoplasie ematologiche, rappresentano un insieme di disturbi maligni che affliggono il sangue, il midollo osseo e i linfonodi. Queste forme tumorali sono nella maggior parte delle volte associate ad un’alterazione dell’eritropoiesi: il processo mediante il quale i globuli rossi vengono prodotti.

Tali patologie sono accompagnate da stati infiammatori cronici e, in alcuni casi, da fenomeni di malnutrizione.

Un esempio significativo dell’impiego dell’RDW in tale contesto è rappresentato dallo studio sui pazienti affetti da leucemia a cellule capellute (HCL), una rara forma di leucemia. È stato osservato che l’RDW si riduce notevolmente a seguito di trattamenti efficaci come la 2-clorodeossiadenosina (2-CdA) o l’interferone alfa (IFN-alfa), e anche dopo interventi di splenectomia. Ciò suggerisce che livelli elevati di RDW potrebbero essere associati a disturbi dell’eritropoiesi presenti in tali condizioni maligne.

L’importanza prognostica dell’RDW è stata ulteriormente avvalorata in studi longitudinali condotti su pazienti affetti da mieloma multiplo e leucemia mieloide cronica (LMC), dove alti valori di RDW corrispondevano ad un peggioramento della malattia.

Nel caso del linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), i pazienti con elevati livelli di RDW hanno mostrato stadi clinici più avanzati e una risposta meno efficace alla terapia. Alcune ricerche hanno scoperto anche una correlazione evidente tra RDW elevato e segnali di malnutrizione, come l’ipoalbuminemia, ribadendo l’importanza ricoperta da questo marcatore nella salute della persona.

L’RDW è un marcatore tumorale affidabile?

Nel contesto dei carcinomi esofagei, è stato oggetto di particolare attenzione il valore di RDW misurato al momento della diagnosi. Si è osservato che esso può servire come indicatore prognostico indipendente per la sopravvivenza globale e per la sopravvivenza specifica per il cancro.

Diversi studi retrospettivi, condotti per la maggior parte in Cina e Giappone, hanno fornito evidenze a supporto di questa correlazione. In tali studi, il valore di RDW preoperatorio è stato analizzato in pazienti che hanno subito resezioni chirurgiche con intento curativo, talvolta in combinazione con radioterapia e/o chemioterapia. È stato notato che la sopravvivenza dei pazienti con RDW elevato tendeva ad essere inferiore rispetto a quella dei pazienti con valori più bassi.

La ricerca sull’importanza prognostica del RDW in altre neoplasie solide è meno sviluppata, anche se alcuni studi hanno indagato una possibile correlazione tra livelli alti di RDW e tumore del polmone. In particolare, per il carcinoma del polmone, sia a piccole cellule (SCLC) che non(NSCLC), il RDW si è dimostrato un fattore prognostico significativo indipendentemente dal sottotipo istologico e dallo stadio della malattia.

Studi su larga scala hanno anche evidenziato che un elevato RDW può essere associato ad un’aumentata mortalità post-operatoria nei pazienti con NSCLC.

Gli studi in questione rivelano un legame importante e statisticamente significativo tra il valore del RDW, ovvero la distribuzione della larghezza dei globuli rossi, e l’incremento del rischio di sviluppare tumori, sia solidi che del sangue.

Nonostante ciò, quando si prendono in considerazione e si aggiustano i risultati per altri indicatori ematologici e per i marcatori dell’infiammazione, la correlazione tra RDW e il rischio di cancro, nonché la mortalità correlata, tende a diminuire. Questo suggerisce che il RDW potrebbe non essere direttamente legato al rischio di sviluppare tumori, ma potrebbe piuttosto riflettere processi infiammatori e di stress ossidativo, i quali sono noti per essere fattori di rischio associati allo sviluppo del cancro.

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Team Benessere

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei

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