Il sole allunga la vita: evitarlo è pericoloso quanto fumare! ( secondo gli studi )

sole allunga la vita

Una scoperta che lascia a bocca aperta!

Uno studio pubblicato sul Journal of Internal Medicine ha portato alla luce una verità sorprendente: evitare l’esposizione al sole può essere dannoso quanto il fumo di sigaretta. Sì, hai letto bene. Quel sole che ci scalda, ci illumina e che spesso temiamo, può essere la chiave per vivere più a lungo.

Lo studio, condotto su quasi 30.000 donne svedesi tra i 25 e i 64 anni, ha seguito le partecipanti per oltre 20 anni. I ricercatori hanno osservato le abitudini di esposizione al sole, mettendole in relazione con i tassi di mortalità. I risultati? Sconvolgenti.

I 4 punti fondamentali dello studio

Il sole fa bene al cuore (e non solo)

Le donne che si esponevano regolarmente al sole avevano meno probabilità di morire per malattie cardiovascolari o per cause non legate a tumori. Questo è un punto chiave: il sole non è solo un nemico della pelle, ma un alleato per il cuore!

Più vivi, più rischi… ma non per colpa del sole

Le donne più esposte al sole mostravano un aumento apparente del rischio di tumori. Ma attenzione! Questo aumento non è causato direttamente dal sole, ma dal fatto che vivono più a lungo. E si sa: più si vive, più aumentano le probabilità di ammalarsi di cancro, semplicemente perché il corpo invecchia.

Il dato choc: evitare il sole è come fumare

Ecco il cuore dello studio: le non fumatrici che evitavano il sole vivevano quanto le fumatrici che prendevano tanto sole. In pratica, stare lontano dal sole è un rischio di morte paragonabile al fumare.

In un’epoca in cui ci riempiamo di creme solari chimiche e rifuggiamo il sole come il demonio, questa notizia è una vera bomba. Forse dovremmo cambiare totalmente approccio.

Meno sole = meno anni di vita

L’ultima rivelazione dello studio: chi evitava il sole viveva in media da 0,6 a 2,1 anni in meno rispetto a chi lo prendeva regolarmente. Il sole allunga la vita. Punto.

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Il sole è vita: più di quanto immaginiamo

Non solo vitamina D

Spesso si riducono i benefici del sole alla sola vitamina D. Ma è un errore! Sarebbe come dire che un’arancia fa bene solo perché contiene vitamina C. Riduttivo, no?

La luce solare, con le sue diverse lunghezze d’onda, attiva numerosi processi biologici nel nostro organismo. Recenti studi nel campo della fotobiomodulazione evidenziano come l’esposizione alla luce, in particolare nel vicino infrarosso, possa influenzare l’espressione genica e i meccanismi epigenetici. 

Per farti capire l’importanza della luce solare, devi sapere che i meccanismi epigenetici, sono quei “comandi” che dicono ai nostri geni quando, come e quanto esprimersi. In pratica, il sole non cambia il nostro DNA, ma decide quali geni si accendono e quali si spengono, contribuendo così a modellare la nostra salute giorno dopo giorno.

Ad esempio, uno studio pubblicato sul Journal of Translational Medicine discute i meccanismi attraverso i quali la fotobiomodulazione influisce sui neuroni e sulle reti neurali, suggerendo potenziali applicazioni per il miglioramento cognitivo .​Alcune lunghezze d’onda (ad esempio quelle del tramonto) potrebbero aver guidato persino l’evoluzione del nostro cervello!

Il cuore pompa grazie al sole?

Il biologo e ricercatore Gerald Pollack ha proposto un’ipotesi affascinante e rivoluzionaria: esiste una particolare forma di acqua, chiamata acqua EZ, che si forma all’interno del nostro corpo grazie all’energia del Sole, in particolare attraverso i raggi infrarossi.

Ma cos’è questa “acqua EZ”? Non è la solita acqua che beviamo. È una forma strutturata e ordinata, diversa da quella liquida classica, che si crea quando l’acqua è a contatto con superfici idrofile (come le membrane cellulari) e viene irradiata dalla luce solare.

Pollack ha scoperto che questa acqua, una volta caricata, agisce come una vera e propria batteria biologica. E indovina un po’? Il nostro corpo è composto per circa il 99% di molecole d’acqua, quindi le implicazioni di questa scoperta sono enormi.

Come può l’acqua EZ aiutare il cuore?

Il cuore deve compiere un’impresa titanica ogni giorno: spingere 5 litri di sangue attraverso un sistema circolatorio che si estende per oltre 100.000 chilometri. Finora si pensava che fosse il solo muscolo cardiaco a fare tutto il lavoro. Ma secondo Pollack, l’acqua EZ potrebbe dare una spinta fondamentale.

Quando l’acqua all’interno dei vasi sanguigni viene energizzata dalla luce solare (soprattutto infrarossa), si organizza in questa forma EZ, creando una differenza di potenziale elettrico, una sorta di “spinta interna” che facilita il flusso del sangue. In pratica, è come se il Sole alleggerisse il lavoro del cuore, aiutandolo a pompare il sangue in modo più efficiente.

Può sembrare qualcosa uscito da un film di fantascienza, ma è una teoria sostenuta da esperimenti reali condotti nei laboratori di Pollack all’Università di Washington. Il suo libro “The Fourth Phase of Water” (La quarta fase dell’acqua) approfondisce questi meccanismi straordinari, che stanno attirando sempre di più l’attenzione nel mondo della biologia e della medicina alternativa.

ATP senza zuccheri? Il potere nascosto della luce e della clorofilla

La produzione di adenosina trifosfato (ATP), la principale fonte di energia per le nostre cellule, avviene tradizionalmente attraverso processi metabolici che coinvolgono nutrienti come zuccheri e grassi. Tuttavia, emergono evidenze che suggeriscono come il nostro corpo possa sfruttare meccanismi alternativi, utilizzando la luce per facilitare la sintesi di ATP.

Ruolo della melanina e della citocromo c ossidasi

La melanina, nota principalmente per determinare il colore della pelle, ha la capacità di assorbire un ampio spettro di radiazioni luminose. Alcune ricerche indicano che la melanina potrebbe convertire l’energia luminosa in energia chimica, contribuendo alla produzione di ATP.

Parallelamente, la citocromo c ossidasi, un enzima chiave nella catena di trasporto degli elettroni mitocondriale, può essere influenzata dalla luce. Studi hanno evidenziato che l’esposizione alla luce rossa e nel vicino infrarosso possa stimolare l’attività di questo enzima, migliorando l’efficienza della produzione di ATP.

Influenza della clorofilla ingerita

La clorofilla, il pigmento responsabile della fotosintesi nelle piante, una volta ingerita, può interagire con la luce solare assorbita dal nostro corpo. Questa interazione potrebbe facilitare la produzione di energia nelle cellule animali, suggerendo un meccanismo simile alla fotosintesi vegetale. APPROFONDISCI

Una fobia moderna: la paura del sole

Viviamo chiusi costantemente in uffici, scuole, fabbriche e case. I bambini sono coperti da capo a piedi, imbevuti di creme solari tossiche con nanoparticelle metalliche che forse fanno più danni del sole stesso.

Abbiamo dimenticato che:

  • Il sole non è solo una fonte di raggi UV, ma anche di informazioni per il nostro corpo.

  • La luce regola il nostro orologio biologico, l’umore, il sonno, e il metabolismo.

Esporsi al sole è:

  • Un gesto di libertà.

  • Una forma di prevenzione.

  • Una terapia naturale.

  • Un diritto umano.

Conclusioni

Questa ricerca ci invita a rivedere radicalmente il nostro rapporto con la luce naturale. Non possiamo più considerare il sole come un nemico da cui proteggerci a ogni costo. Al contrario, è tempo di ritrovare il nostro legame profondo e ancestrale con questa fonte di vita, che ha accompagnato ogni fase della nostra evoluzione. Il sole non è un pericolo da schivare, ma un alleato da riscoprire con rispetto, consapevolezza… e gratitudine.

Il Sole è cibo, medicina e informazione. È uno strumento essenziale per il nostro benessere, proprio come l’acqua, l’aria pulita o il movimento.

RIFERIMENTI SCIENTIFICI

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S187853522200853X?utm_source=

https://arxiv.org/abs/1909.06822?utm_source=

https://www.cliffsnotes.com/study-notes/23196198

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei