La trappola dell’impotenza: come uscire dal ciclo del compiacimento

trappola dell'impotenza

Hai mai avuto la sensazione che il mondo ti crollasse addosso, anche solo per un attimo? Forse sei bloccato in una corsa continua, con obblighi che si moltiplicano e aspettative che sembrano muri troppo alti da superare.

Eppure – e questo è straordinario – sei nato con un potenziale incredibile. Durante i tuoi primi anni di vita hai imparato a camminare, parlare, e interagire. Sei una creatura potente per natura. Quindi… quand’è successo che abbiamo cominciato a sentirci deboli e frustrati?

La trappola della modernità: quando la vita diventa una corsa senza fine

Con tutto il suo progresso, la vita di oggi sembra offrirci il mondo… ma a quale prezzo? Nella corsa per la sicurezza e l’apparenza, perdiamo il contatto con noi stessi e con ciò che conta davvero.

E se non bastasse lo stress quotidiano, ecco che arrivano le grandi sfide collettive: crisi climatica, guerre, pandemia, e inflazione. Non è un caso se ansia, stress e depressione sono stati definiti la nuova epidemia del nostro secolo.

Chi ci protegge… ci limita? Scopri il vero volto del subconscio

Davanti a tanto caos, entra in gioco un alleato silenzioso: il subconscio. È quella parte profonda della nostra mente che cerca di proteggerci attivando due meccanismi principali:

  • L’evitamento: fuggire da ciò che fa paura.

  • Il compiacere: assecondare per essere accettati.

Sembra utile, vero? In effetti, lo è. Ma solo all’inizio. Questi meccanismi danno vita a sei modelli di sopravvivenza che usiamo per sentirci al sicuro:

  1. La vittima – si arrende agli eventi.

  2. L’invisibile – cerca di passare inosservato.

  3. Il procrastinatore – rimanda per evitare il rischio.

  4. Il camaleonte – si adatta per piacere.

  5. L’aiutante – mette sempre gli altri al primo posto.

  6. L’amante – cerca amore a ogni costo.

Questi schemi si formano presto, nell’infanzia. E non serve un trauma grave per attivarli. A volte basta un’occhiata delusa, una battuta pesante, o semplicemente un’amicizia finita male.

Quelle bugie interiori che ci allontanano da noi stessi

Il nostro subconscio immagazzina queste esperienze come se fossero verità assolute. E così nascono credenze limitanti come:

  • “Non sono abbastanza.”

  • “Il mondo è pericoloso.”

  • “Non merito amore.”

  • “Non valgo nulla.”

Quando la vita adulta ci mette alla prova, il subconscio rispolvera quelle vecchie credenze e… boom! Finisce per reagire con schemi infantili, anche se abbiamo 30, 40, 50 anni.

Magari evitiamo i conflitti, ci chiudiamo in noi stessi o cerchiamo disperatamente l’approvazione altrui. Eppure sappiamo bene, razionalmente, cosa dovremmo fare.

Perché restare in questi schemi ci rende sempre più deboli

All’inizio, questi comportamenti ci danno un senso di sollievo. Ma a lungo andare, ci fanno sentire ancora più impotenti. Ecco perché:

  • Cerchiamo protezione negli altri, invece che in noi stessi.

  • Evitiamo di guardarci dentro, quindi non conosciamo il nostro vero “io”.

  • Ci disconnettiamo da chi siamo, perdendo la bussola della nostra identità.

E così nasce la vera disperazione: quella sensazione che, nonostante tutti i tentativi, siamo ancora fermi, bloccati. E non sappiamo più nemmeno chi siamo.

Ma la verità è che… non abbiamo mai perso il nostro potere

Ecco la svolta: non siamo realmente impotenti. Non abbiamo mai davvero “ceduto” il nostro potere. Semplicemente, non l’abbiamo rivendicato.

Ecco cosa accade quando non affermiamo il nostro potere:

  • Diamo più valore alle opinioni altrui che alle nostre.

  • Accettiamo consigli che non sentiamo nostri.

  • Restiamo in silenzio, anche quando vorremmo parlare.

  • Lasciamo che gli altri ci trattino male senza reagire.

  • Accettiamo tutto, anche quando il nostro cuore griderebbe un no forte e chiaro

Ma non è che abbiamo perso potere. È solo che, seguendo vecchi schemi, non lo stiamo usando.

È ora di aggiornare il nostro “software mentale”

Il nostro subconscio agisce ancora come se fossimo bambini. Ma oggi, per vivere davvero, dobbiamo aggiornare le nostre convinzioni, come si aggiorna un’app vecchia per farla funzionare meglio.

Queste credenze non ci appartengono. Sono il riflesso di come siamo stati trattati, non di chi siamo davvero.

Come uscire dalla modalità sopravvivenza e vivere con potere

La soluzione non è “riprendere” il nostro potere, ma riconoscere che lo abbiamo sempre avuto. E iniziare a viverlo ogni giorno.

Ecco alcuni passi per farlo:

1. Diventa consapevole dei tuoi schemi

Osserva i tuoi automatismi: quando eviti, quando compiaci, quando taci. Riconoscili per quello che sono: strategie di sopravvivenza.

2. Chiediti: “Cosa voglio davvero?”

Non cosa vogliono gli altri. Non cosa dovresti volere. Ma cosa desidera davvero il tuo cuore.

3. Scegli la verità, anche se fa paura

Meglio vivere con integrità e vulnerabilità, che con una maschera comoda ma finta.

4. Impara ad ascoltarti

Conosci te stesso, apprezzati, valorizza la tua unicità. Solo così potrai diventare la tua fonte di sicurezza e fiducia.

Conclusioni

In un mondo instabile come il nostro, l’unico rifugio sicuro è dentro di noi. Quando smettiamo di inseguire l’approvazione esterna e iniziamo a onorare il nostro potere autentico, cambiamo tutto. Smettiamo di sopravvivere… e iniziamo finalmente a vivere.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei