Il digiuno attiva il metabolismo e ringiovanisce: parola degli scienziati di Okinawa

Digiuno ringiovanisce

Chi l’avrebbe mai detto che digiunare per qualche ora in più potesse dare una spinta così potente alla nostra salute? Un team di scienziati giapponesi ha rivelato che il digiuno non serve solo a perdere peso… ma potrebbe letteralmente ringiovanire il nostro corpo!

58 ore di digiuno e un fiume di dati sorprendenti

Nel prestigioso Okinawa Institute of Science and Technology, un team di ricercatori ha deciso di esplorare a fondo il funzionamento del metabolismo umano, e lo ha fatto con un esperimento fuori dal comune: un digiuno controllato di ben 58 ore. Esatto, quasi due giorni e mezzo senza toccare cibo! Ma attenzione: si tratta di un digiuno alimentare, non di un digiuno secco, quindi l’assunzione di liquidi è stata comunque consentita.

Durante tutto il periodo di digiuno, i ricercatori hanno monitorato con precisione l’evoluzione dei processi metabolici, raccogliendo campioni di sangue durante tre momenti chiave: dopo 10, 34 e 58 ore. E i risultati? Davvero sorprendenti!

Il corpo cambia carburante

Durante il digiuno, il nostro organismo smette di bruciare zuccheri (glucosio) e inizia a utilizzare i grassi come fonte primaria di energia. Questo cambio di strategia metabolica porta alla produzione di sostanze come:

  • Chetoni

  • Butirrati

  • Aminoacidi a catena ramificata (BCAA)

Pensaci un attimo: è come se il nostro corpo avesse una modalità “turbo” che si attiva solo quando smettiamo di mangiare per un po’!

Cosa hanno scoperto davvero?

Mentre gli studi precedenti avevano identificato solo 14 metaboliti che cambiavano durante il digiuno, questa ricerca ne ha trovati ben 44. Un bel salto in avanti!

Il ruolo sorprendente dei butirrati durante il digiuno

Due tipi di butirrati (composti chimici naturali) erano quasi assenti dopo 10 ore, ma hanno raggiunto picchi impressionanti a 34 e 58 ore. E cosa fanno esattamente questi butirrati? Aiutano a:

  • Proteggere la barriera intestinale

  • Rinforzare il sistema immunitario delle mucose

  • Mantenere l’equilibrio dell’intestino (l’omeostasi)

Praticamente, fanno da “guardiani” al nostro tratto intestinale!

Attività mitocondriale: il segreto energetico svelato dal digiuno

I ricercatori hanno rilevato anche la presenza di composti legati al ciclo dell’acido tricarbossilico (TCA), un processo fondamentale per la produzione di energia all’interno delle cellule. Questo è un chiaro segnale che, durante il digiuno, si verifica un aumento dell’attività mitocondriale.

Tradotto in parole semplici? È come se i mitocondri — le “centrali elettriche” delle nostre cellule — si mettessero al lavoro a pieno regime, producendo più energia per mantenere attivo l’organismo nonostante l’assenza di cibo. Durante il digiuno le nostre cellule producono più energia e funzionano meglio!

Digiuno e invecchiamento

Un altro dato da non sottovalutare è il legame tra digiuno e invecchiamento. Tre metaboliti fondamentali per la longevità – leucina, isoleucina e acido oftalmico – tendono a diminuire con l’età. E indovina? Durante il digiuno, i loro livelli aumentano considerevolmente!

Gli studiosi hanno anche osservato un miglioramento nel metabolismo di pirimidine e purine, due composti chiave per:

  • L’espressione genica (cioè come le nostre cellule “leggono” il DNA)

  • La produzione di antiossidanti

E gli antiossidanti, lo sappiamo, sono i veri alleati contro l’invecchiamento cellulare. Digiunando, il corpo sembra in grado di riprogrammarsi, proprio come se si stesse aggiornando a una versione migliore!

Cosa dice il Dottor Teruya?

Il primo autore dello studio, il Dr. Takayuki Teruya, ha dichiarato:

“Pensavamo che il digiuno rallentasse il metabolismo.. e invece abbiamo assistito a una sorprendente attivazione metabolica!”

In altre parole, il digiuno non spegne il nostro corpo… lo accende!

Il cibo conta: non solo quando mangiamo, ma anche cosa

Finora abbiamo parlato degli effetti straordinari del digiuno prolungato, tuttavia è importante ricordare che la salute metabolica non dipende solo dal non mangiare: anche il modo in cui ci nutriamo nei momenti in cui mangiamo fa la differenza.

Un esempio concreto? Uno studio condotto su 70 pazienti ha analizzato l’impatto di una colazione povera di carboidrati sulla perdita di peso. Più della metà dei partecipanti erano donne in sovrappeso o obese, e circa un terzo soffriva di diabete.

Due gruppi, una sola differenza

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi distinti:

  • Il primo consumava una colazione a basso contenuto di carboidrati

  • Il secondo seguiva una colazione più standard, simile a quella della dieta mediterranea

Per il resto della giornata, entrambi i gruppi assumevano lo stesso numero di calorie: tra 1.300 e 1.500 al giorno. Ma nonostante l’apporto calorico identico, i risultati sono stati tutto, tranne che uguali.

Alla fine dello studio:

  • Il gruppo con pochi carboidrati a colazione ha perso in media 3,5 kg in più

  • Tutti in quel gruppo hanno perso almeno il 5% del peso corporeo

Un risultato impressionante, considerando che l’apporto calorico giornaliero era identico. Questo dimostra che la qualità dei nutrienti è importante quanto la quantità.

Conclusioni

Queste ricerche spalancano le porte su una verità tanto semplice quanto sorprendente: il nostro corpo non solo può resistere senza cibo per un certo periodo, ma è addirittura programmato per funzionare al meglio proprio in quelle condizioni.

Quindi cosa possiamo fare, in pratica?

  • Prova il digiuno intermittente, sotto consiglio medico

  • Riduci i carboidrati, soprattutto a colazione

  • Ascolta il tuo corpo e non avere paura di saltare ogni tanto qualche pasto

Chi avrebbe detto che digiunare ci avrebbe fatto sentire.. più vivi?

FONTE ATTENDIBILE

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei