È tutta colpa del bliss point se continui a ingozzarti di cibo spazzatura

cibo spazzatura bliss point

Hai mai mangiato una patatina e, senza nemmeno accorgertene, ti sei ritrovato a svuotare l’intero pacchetto? Dietro a questi comportamenti c’è qualcosa di molto preciso, studiato nei minimi dettagli: il bliss point, o punto di beatitudine.

Il termine fu coniato dallo scienziato americano Howard Moskowitz, che studiava come le combinazioni di zucchero, sale e grassi potessero creare il massimo piacere sensoriale senza mai saziare.

Il bliss point è esattamente questo. È il punto esatto in cui un alimento provoca il massimo della soddisfazione sensoriale, senza però portare a sazietà. E sì, è stato scientificamente calibrato e utilizzato per farti desiderare il cibo spazzatura e ultra processato sempre di più.

Il laboratorio del desiderio

Nelle grandi industrie alimentari non si lascia nulla al caso. Dietro ogni snack, bevanda o merendina c’è un team di ingegneri del gusto che lavora con:

  • Analisi sensoriali su centinaia di consumatori

  • Test chimici per trovare il mix perfetto tra dolce, salato e grasso

  • Studi di comportamento alimentare e neurofisiologia

Il risultato è un cibo talmente gustoso da superare ogni soglia naturale di appagamento. Ma attenzione, perché non si tratta di sapori reali, bensì di illusioni costruite in laboratorio. Non è il tuo palato che sceglie, è il tuo cervello che viene manipolato.

In parole semplici stanno facendo di tutto per spingerti a mangiare in modo compulsivo cibi artificiali che rovinano la salute. E la cosa assurda è che ci riescono. Fa quasi ridere… se non fosse tragico.

È come se qualcuno, con il sorriso sulle labbra, ti invogliasse giorno dopo giorno a provare una droga, nascondendotela dentro una merendina. E no, non è una metafora esagerata. È la realtà!

A pensarci bene, l’industria alimentare moderna è forse una delle realtà più perverse del nostro tempo. Non solo non nutre, ma crea dipendenza. Non solo non protegge la salute, ma la mina in modo silenzioso. E nel frattempo ci illude di avere la possibilità di scegliere. Ma che libertà è, se ogni scaffale, ogni spot e ogni pausa pranzo è costruita ad arte per farti scegliere la cosa peggiore?

Accendi la televisione a caso, a qualunque ora del giorno. Conta quanti spot vedi di merendine, biscotti, bevande zuccherate, snack confezionati… Poi osserva quanti spot vedi che parlano di verdure fresche, legumi, uova, frutta di stagione, cereali… Il confronto è imbarazzante. E non è un caso. Le multinazionali del cibo spazzatura spendono miliardi ogni anno per colonizzare la tua attenzione, infilarsi nei tuoi desideri e farti associare l’idea di felicità a qualcosa che ti intossica.

Lo fanno in modo studiato, scientifico, quasi cinico. Non è solo pubblicità. È una guerra psicologica combattuta a colpi di jingles, mascotte colorate, e promesse di gusto irresistibile. E la cosa più folle è che spesso funziona, anzi funziona quasi nella totalità delle volte!

Come funziona il cervello?

Il bliss point attiva il sistema dopaminergico, lo stesso circuito che entra in funzione con le droghe leggere. Più esattamente:

  • Aumenta il rilascio di dopamina nel nucleus accumbens

  • Riduce la percezione del senso di pienezza e sazietà

  • Crea un loop di ricerca compulsiva del gusto

È come un grilletto nascosto dentro il cervello. Più ne mangi, più ne vuoi. E il problema non è la tua forza di volontà. Il problema è che sei stato programmato per fallire. Come dice Michael Moss nel suo libro Salt Sugar Fat, le aziende non vendono cibo, vendono dipendenza.

Ecco alcuni esempi concreti di bliss point

Bevande zuccherate

La Coca-Cola non è la bevanda più dolce sul mercato. Anzi, lo zucchero è calibrato per fermarsi un attimo prima che diventi stucchevole. È questo che ti fa desiderare un altro sorso.

Merendine confezionate

Nessun sapore domina. Il dolce è misurato, il grasso è nascosto, la vanillina e il sale sono appena percettibili. Tutto si fonde in un’armonia che non lascia traccia, ma lascia la voglia di consumare un’altra merendina.

Snack salati

Patatine, nachos, popcorn al burro. Il sale non è messo a caso, ma testato per produrre una reazione di piacere immediato. Il grasso completa l’effetto sedativo. Ti fermi solo quando il pacchetto è vuoto.

Ecco le conseguenze sulla salute

A forza di inseguire il bliss point, il nostro corpo perde i suoi riferimenti naturali. I centri cerebrali della fame e della sazietà vanno in tilt, il microbiota si altera, e la glicemia oscilla come una montagna russa.

Le conseguenze a lungo termine?

  • Sovrappeso e obesità

  • Resistenza insulinica e diabete di tipo 2

  • Infiammazione cronica di basso grado

  • Craving psicologico continuo per cibi industriali

E soprattutto: una perdita del gusto naturale, perché il palato si abitua agli eccessi e smette di percepire il sapore di un pomodoro o di una mela vera.

Ma quindi la colpa è del consumatore?

Questa è la domanda più comoda per l’industria. “Sta a te scegliere cosa mangiare”. Ma è davvero così semplice?

I cibi naturali non possono competere con questi alimenti

Sembra assurdo, ma una fragola matura, dolce e profumata non reggerà mai il confronto con un pacchetto di snack al formaggio in termini di piacere immediato. Perché? Perché i cibi naturali non sono progettati per manipolare i nostri sensi.

I prodotti ultraprocessati, invece, lo sono eccome. Dietro ogni patatina, biscotto, barretta e bevanda aromatizzata c’è uno studio ingegneristico del gusto, che ha un solo obiettivo: superare il piacere offerto dal cibo vero. Non è una gara leale. È come mettere un violino contro un amplificatore distorto a tutto volume: il primo richiede ascolto, il secondo ti stordisce subito.

Il bliss point gioca un ruolo chiave in questa truffa sensoriale. È una combinazione perfetta di zuccheri, grassi e sale, ottimizzata per dare una scarica di piacere più veloce e più intensa di qualunque frutto, verdura o alimento integrale possa offrire.

Ecco perché, anche se sappiamo che una mela è salutare, il nostro cervello ci spinge verso il biscotto. Ecco perchè dobbiamo sempre sforzarci per decidere di consumare un buon frutto al posto di una merendina alla crema.

E non finisce qui. I cibi naturali stimolano la sazietà. Dopo due banane, sei a posto. Ma con un pacchetto di biscotti puoi andare avanti all’infinito. Il problema è che abbiamo disimparato ad apprezzare il gusto autentico, perché ci viene continuamente proposto un surrogato sintetico che funziona come una droga leggera.

La verità è questa

Non siamo deboli. Siamo manipolati.

Non siamo pigri. Siamo condizionati.

Non siamo ignoranti. Siamo disinformati.

I sensi sono drogati dal cibo ultraprocessato

A forza di consumare cibo ultraprocessato, i nostri sensi non sono più liberi. Sono drogati. Proprio così. Come accade con una sostanza psicoattiva, anche il cibo spazzatura altera la percezione del gusto, il senso di sazietà, e persino l’olfatto.

Ti sembra che le verdure non sappiano di nulla? Che il pane integrale sia triste? Che la frutta sia “troppo acida”? Non sei tu a sbagliare. È il tuo palato che è stato riprogrammato da anni di stimoli artificiali.

Ogni patatina super croccante, ogni biscotto che si scioglie in bocca, e ogni sorso di bibita frizzante a gusto “esotico” contribuisce a costruire un’abitudine sensoriale tossica. Il tuo cervello impara ad associare il piacere a quei sapori sintetici, e rifiuta tutto ciò che non gli dà quella scarica immediata di dopamina.

Per rompere questo meccanismo, serve astinenza. Non bastano due giorni di dieta. Serve tempo, costanza, e un vero e proprio periodo di disintossicazione gustativa.

E la cosa incredibile è che, dopo qualche settimana di astinenza vera, i sensi iniziano a risvegliarsi. Il pomodoro sa di pomodoro. La mela è veramente buona. Il riso integrale ha una consistenza interessante. Il gusto naturale torna a parlarti… ma a voce bassa. Non urla come uno snack. Va riascoltato con attenzione, come una lingua dimenticata.

E a quel punto, ti accorgi che non eri tu ad avere poca forza di volontà. Eri solo prigioniero di un sistema progettato per disattivare il tuo corpo, a partire dalla bocca. E questo lo capisci dal fatto che le persone obese non sono obese a causa del cibo naturale. Sfido qualsiasi persona obesa – senza patologie – a dare la colpa del suo peso eccessivo agli alimenti naturali.

NOTA BENE: Anche i cereali raffinati e altri alimenti considerati normali – ci sono persone che consumano pane bianco, pasta raffinata, e riso brillato due o tre volte al giorno pensando che siano alimenti normali – come ad esempio i tortellini sono un altro esempio di cibo spazzatura, non al livello delle bevande gassate e delle merendine, ma sempre alimenti trattati per rendere migliore il gusto. Prova a consumare la pasta integrale, il riso integrale e vedrai che anche in questo caso ti sarà molto più difficile abbondare, te lo assicuro!

Gli alimenti vengono manipolati per sedurre i sensi, non per nutrire il corpo

Se il tuo corpo potesse scegliere liberamente, senza essere condizionato, rigurgiterebbe molti degli alimenti che oggi consideri “irresistibili”. La verità è che il loro sapore non è naturale, né spontaneo. È frutto di una manipolazione scientifica accuratissima, fatta per sedurre il cervello, non per nutrire il corpo.

Prendiamo la Coca-Cola. Se la bevessi senza zucchero e senza anidride carbonica, ti sembrerebbe una pozione amara, aspra, con un retrogusto quasi medicinale. Nessuno riuscirebbe a berne un sorso. Ma ecco che arrivano il gas che pizzica e distrae il palato, lo zucchero che spegne l’acidità, e l’aroma artificiale che rende più gustosa la bevanda. 

Tutto è calibrato per darti quella sensazione di freschezza perfetta, in modo tale che la bevanda non stucchi.

E questo vale per migliaia di prodotti. I cereali da colazione, ad esempio, vengono rivestiti di uno strato invisibile di zuccheri e aromi che si sciolgono subito in bocca, dando un picco di piacere nei primi due secondi.

I formaggi industriali fusi sono spesso addizionati con aromi “cheese-like” per renderli più intensi e seducenti. Le patatine vengono irrorate con mix di polveri, per colpire tutte le papille gustative contemporaneamente.

Non stiamo parlando di cucina, ma di ingegneria del desiderio. E il tuo corpo, dopo un po’, non distingue più ciò che lo nutre da ciò che lo illude. È per questo che serve coscienza e detox sensoriale. Perché se i tuoi sensi sono stati manipolati… l’unica via è risvegliarli.

Devi uscire dal circolo vizioso

Liberarsi dal bliss point non è semplice, ma è possibile. Serve tempo, pazienza, e una vera riabilitazione del gusto.

Ecco alcune strategie:

  • Cucina tu. Più cucini, più controlli gli ingredienti.

  • Evita i prodotti ultraprocessati, anche quelli venduti come “light” o “sani”.

  • Riabitua il palato con cibi semplici e naturali. I primi giorni sembreranno insipidi, poi li sentirai davvero.

  • Bevi acqua. Spesso il desiderio di gusto nasconde solo disidratazione.

  • Riconosci le emozioni dietro la fame. Il cibo spazzatura nutre più la noia che il corpo.

Conclusioni

Siamo la prima generazione nella storia umana a dover lottare non per trovare cibo, ma per resistere al cibo. Questo dovrebbe farci riflettere. Il piacere di mangiare è uno dei più antichi e profondi della nostra specie. Ma se lo lasciamo in mano a chi lo vuole sfruttare, rischia di diventare un’arma contro di noi.

Imparare a riconoscere il bliss point significa riprenderci il controllo, sul gusto e la salute.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei