La dieta chetogenica è adatta alle persone affette da sclerosi multipla?

dieta chetogenica sclerosi multipla

Hai mai pensato che una semplice scelta alimentare potesse avere un impatto diretto sul nostro cervello? 😲 Un recente studio ha mostrato qualcosa di davvero incredibile: la dieta chetogenica, spesso famosa per la perdita di peso, potrebbe risultare una vera alleata contro malattie neurologiche debilitanti come la sclerosi multipla (SM).

🧠 Cos’è la sclerosi multipla?

Per chi non la conoscesse, la sclerosi multipla è una malattia neurologica complessa in cui il sistema immunitario attacca per errore la guaina mielinica che protegge i nervi. Il risultato? Una comunicazione difettosa tra cervello e corpo.

I sintomi più comuni sono:

  • Perdita della vista

  • Dolore intenso

  • Fatica cronica

  • Problemi di coordinamento

  • Depressione

Purtroppo, ad oggi, non esiste ancora una cura risolutiva per la sclerosi multipla. È vero, abbiamo a disposizione terapie immunomodulanti e corticosteroidi ad alte dosi per affrontare gli attacchi acuti, ma nel lungo periodo i pazienti si trovano spesso con opzioni terapeutiche limitate, soprattutto per rallentare la progressione della malattia o migliorare la qualità della vita in modo duraturo.

💡 La dieta cheto entra in gioco

Ma ecco la sorpresa! Alcune ricerche hanno mostrato che le diete chetogeniche, che inducono lo stato di chetosi (cioè quando il corpo usa i grassi come fonte principale di energia), possono avere effetti antinfiammatori e immunomodulanti naturali.

🔍 Uno studio umano da non sottovalutare

In uno studio clinico di fase 2, durato sei mesi, i partecipanti con SM che hanno seguito una dieta chetogenica hanno mostrato:

  • Un miglioramento del 50% nella stanchezza

  • Diminuzione dei sintomi depressivi

  • Aumento del benessere mentale e fisico

  • Riduzione della disabilità neurologica

VAI ALLO STUDIO

🧬 I chetoni “nascosti”: i veri protagonisti

Ed ecco che entra in scena un nuovo studio ancora più dettagliato, realizzato su modelli murini e pubblicato su Cell Reports. I risultati? Strabilianti.

🤯 Che cosa hanno scoperto?

L’indagine ha mostrato che la dieta chetogenica (e persino l’integrazione di chetoni esogeni) non solo rallenta la progressione della SM nei topi, ma rimodella il microbioma intestinale in modo tale da:

  • Ridurre l’infiammazione

  • Fornire una protezione neurologica significativa

🔎 Come funziona esattamente?

Tutto parte dall’intestino. Sì, hai letto bene! Non solo il fegato produce chetoni, ma anche le cellule epiteliali intestinali lo fanno. Questi chetoni, tra cui il famoso beta-idrossibutirrato, non sempre finiscono nel sangue – per questo sono stati soprannominati “chetoni nascosti”.

👉 Questi “chetoni intestinali” influenzano direttamente il microbioma, favorendo la crescita di batteri benefici che producono una sostanza chiave: l’indolo-3-lattato.

E cosa fa l’indolo-3-lattato? Blocca le cellule infiammatorie Th17, note per il loro ruolo devastante nella sclerosi multipla. È come spegnere un incendio nel cervello… direttamente dall’intestino! 🔥➡️🧠

Prove concrete dallo studio

I ricercatori hanno eseguito test specifici sui topi:

  1. Dieta chetogenica vs dieta ricca di carboidrati: i topi in chetosi avevano punteggi di malattia significativamente più bassi.

  2. Supplementi di chetoni esogeni: anche senza dieta chetogenica, i topi miglioravano comunque. Segno che i chetoni erano i veri attori principali.

  3. Manipolazione genetica: eliminando l’enzima HMGCS2 (che produce chetoni intestinali) solo nelle cellule intestinali, gli effetti benefici sparivano – nonostante i livelli di chetoni nel sangue restassero normali!

📌 Tradotto: i chetoni intestinali nascosti sono essenziali. Non puoi vederli con un test del sangue, ma fanno la differenza nel tuo cervello.

👩‍🔬 Dal topo all’uomo: c’è speranza?

Sì! I ricercatori hanno analizzato anche i campioni di microbioma umano. Risultato? Le persone con sclerosi multipla avevano livelli più bassi di indolo-3-lattato, e questi livelli erano inversamente proporzionali alla gravità della malattia.

✅ Maggiore indolo-3-lattato = meno gravità della SM
❌ Minore indolo-3-lattato = malattia più severa

E non solo: trattando il microbioma umano con chetoni, i livelli di indolo-3-lattato aumentavano. Boom! Un altro colpo di scena positivo!

📚 E non finisce qui…

Questi risultati aprono nuovi scenari non solo per la SM, ma anche per altre patologie neurologiche come:

  • Alzheimer

  • Parkinson

  • Depressione

  • Schizofrenia

La dieta chetogenica potrebbe diventare una vera arma metabolica nella lotta contro i disturbi del cervello.

Una revisione ha evidenziato che la dieta chetogenica potrebbe offrire benefici in malattie come l’Alzheimer e il Parkinson. I meccanismi proposti includono la fornitura di una fonte energetica alternativa per i neuroni, la riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo, e la modulazione del microbiota intestinale. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi effetti.

VAI ALLO STUDIO

Uno studio pilota condotto dalla Stanford Medicine ha osservato che una dieta chetogenica può migliorare la salute metabolica e stabilizzare condizioni psichiatriche in pazienti con schizofrenia o disturbo bipolare. I partecipanti hanno riportato miglioramenti nei sintomi e nella qualità della vita.

VAI ALLO STUDIO

Considerazioni finali

Sebbene questi studi suggeriscano potenziali benefici della dieta chetogenica in diverse malattie neurologiche, è fondamentale procedere con cautela. La maggior parte delle ricerche è ancora in fase preliminare, e sono necessari studi clinici più ampi e a lungo termine per stabilire l’efficacia e la sicurezza di questa dieta come trattamento complementare. Inoltre, la dieta chetogenica può non essere adatta a tutti e potrebbe comportare effetti collaterali. Pertanto, è essenziale consultare un professionista sanitario prima di intraprendere qualsiasi cambiamento dietetico significativo. Mi raccomando!

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei