Allenarsi ogni giorno attiva i “cannabinoidi naturali” del corpo: lo studio che cambia il modo di vedere l’infiammazione

esercizio fisico artrite

Negli ultimi anni si è molto parlato dei benefici della cannabis e dei suoi derivati, come il CBD, in ambito medico. Ma forse non tutti sanno che il nostro corpo è in grado di produrre sostanze molto simili, chiamate endocannabinoidi, che svolgono funzioni fondamentali per la salute del corpo.

Uno studio recente condotto dall’Università di Nottingham ha dimostrato che queste sostanze possono aumentare naturalmente grazie all’esercizio fisico regolare, e che questo incremento ha effetti benefici tangibili, in particolare sulla riduzione dell’infiammazione cronica.

Un esperimento con risultati sorprendenti

Un programma di esercizio mirato per persone con artrite

Nel dettaglio, i ricercatori hanno coinvolto 78 persone affette da artrite, suddividendole in due gruppi. Il primo gruppo ha seguito un semplice programma quotidiano di 15 minuti di esercizi di rafforzamento muscolare, per una durata di sei settimane. Il secondo gruppo non ha eseguito alcuna attività fisica.

Al termine del periodo di osservazione, i risultati parlavano chiaro: chi aveva svolto esercizio fisico aveva meno dolore, livelli inferiori di citochine infiammatorie e, soprattutto, una maggiore presenza di endocannabinoidi nel sangue.

Il legame tra microbi intestinali ed endocannabinoidi

Uno degli aspetti più interessanti dello studio è la scoperta che questi benefici non derivano solo dal movimento in sé, ma anche da modifiche nei batteri intestinali. L’attività fisica, infatti, ha aumentato i batteri “buoni” nell’intestino, quelli capaci di produrre SCFAs (acidi grassi a catena corta), sostanze antinfiammatorie naturali.

Questi SCFAs, a loro volta, hanno stimolato il corpo a produrre più endocannabinoidi. È stato stimato che almeno un terzo dell’effetto antinfiammatorio si può attribuire proprio a questo meccanismo. Un vero e proprio effetto a cascata positivo innescato da pochi minuti di esercizio al giorno.

Perché questa scoperta è importante?

L’infiammazione cronica: un nemico silenzioso

L’infiammazione è un processo naturale del corpo, ma quando diventa cronica può danneggiare tessuti e organi, contribuendo allo sviluppo di patologie gravi come cancro, artrite, malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Fino a oggi, molte strategie per combattere l’infiammazione cronica si sono concentrate su farmaci o integratori. Ma questo studio suggerisce che un intervento semplice, gratuito e privo di effetti collaterali come l’attività fisica regolare può essere altrettanto (se non più) efficace.

Un’alternativa (o complemento) agli integratori di CBD

Negli ultimi anni è aumentata la popolarità degli integratori a base di cannabidiolo (CBD), derivati della cannabis, ma privi di effetti psicoattivi. Questo studio sottolinea però come il nostro stesso corpo possa produrre sostanze simili, semplicemente attraverso il movimento.

Come ha sottolineato la dottoressa Amrita Vijay, prima autrice dello studio, è fondamentale sapere che modifiche dello stile di vita possono modulare il sistema endocannabinoide in modo naturale. E questo offre una prospettiva concreta e sostenibile anche per chi non può (o non vuole) assumere supplementi.

Riflessioni: il movimento è davvero una medicina per il corpo?

Ciò che rende affascinante questa ricerca è la sua accessibilità pratica. Non si parla di ore in palestra o di sport estremi: bastano 15 minuti al giorno, con esercizi a corpo libero o con piccoli pesi, per innescare un cambiamento positivo a livello biologico.

Questa prospettiva rende l’attività fisica una forma di medicina personalizzata: adattabile, economica, e senza effetti collaterali. Una vera alleata contro il dolore, l’infiammazione e il deterioramento della salute.

Microbiota, endocannabinoidi e salute: una nuova frontiera

Un altro punto affascinante è il ruolo del microbiota intestinale, ormai sempre più al centro della ricerca scientifica. Il fatto che l’esercizio fisico possa modificare positivamente la flora batterica e attivare la produzione di sostanze protettive ci mostra quanto il nostro corpo sia un sistema interconnesso.

Non stiamo parlando solo di “muovere i muscoli”, ma di attivare un meccanismo biochimico che potenzia l’equilibrio dell’organismo, proteggendolo da malattie croniche.

Una scoperta che può cambiare le regole del gioco

Lo studio dell’Università di Nottingham ci offre una visione entusiasmante e concreta: il nostro corpo possiede già le risorse per combattere molte malattie, ma ha bisogno di stimoli per attivarle. E uno di questi stimoli, è l’attività fisica quotidiana.

Se integrassimo questo principio nella prevenzione e nel trattamento delle malattie croniche, potremmo assistere a una vera e propria rivoluzione nel modo in cui intendiamo la salute.

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei