Vuoi vivere a lungo? 7 test che predicono quanto vivrai

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Alcuni dei test più efficaci per valutare la nostra aspettativa di vita e la nostra salute complessiva si possono eseguire comodamente da casa. Alcuni addirittura… gratis!

Non serve essere un biohacker per monitorare i segnali vitali del proprio corpo. Serve solo conoscenza e un po’ di attenzione. Qui ti presento sette test semplici, predittivi e scientificamente validati che puoi iniziare a fare già da oggi.

Circonferenza della vita

La pancia rotonda non è solo una questione estetica. È un campanello d’allarme.

Il grasso viscerale – quello che si accumula intorno agli organi – è tra i più pericolosi. Anche se hai braccia e gambe sottili, una pancia prominente è indice di una cattiva salute metabolica.

📊 Uno studio del 2014, condotto su oltre 650.000 persone, ha rivelato che maggiore è la circonferenza addominale, maggiore è il rischio di morte per tutte le cause.

Valori di riferimento:

  • Uomini: sotto gli 85 cm (33,5 pollici) è ideale; sotto i 100 cm (39 pollici) è accettabile.

  • Donne: sotto i 65 cm (25,5 pollici) è ottimale; sotto i 75 cm (29,5 pollici) è ancora nella norma.

Conclusione: punta al valore più basso possibile (senza ossessioni), perché ogni centimetro conta.

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2. Forza di presa: stringere oggi per vivere meglio domani

Esistono numerosi studi che confermano come la forza di presa sia un indicatore affidabile della salute generale e della longevità. Uno dei più significativi è lo studio pubblicato nel 2015 sulla rivista The Lancet. Questo studio ha coinvolto oltre 140.000 adulti di 17 paesi e ha evidenziato che una riduzione della forza di presa è associata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause e per malattie cardiovascolari, indipendentemente da altri fattori di rischio come l’età, il sesso, il fumo e la pressione arteriosa.

Ecco i dettagli dello studio

La forza di presa è stata misurata utilizzando un dinanometro. I partecipanti sono stati seguiti per una media di 4 anni. Allo studio hanno partecipato 142 000 adulti di età compresa tra 35 e 70 anni, provenienti da 17 paesi.

Ecco quali sono stati i risultati dello studio:

    • Ogni diminuzione di 5 kg nella forza di presa era associata a un aumento del 16% del rischio di morte per tutte le cause.

    • Un aumento del 17% del rischio di morte per malattie cardiovascolari.

    • Un aumento del 9% del rischio di ictus.

    • Un aumento del 7% del rischio di infarto miocardico.​

Questi risultati indicano che la forza di presa è un predittore più potente della mortalità rispetto alla pressione arteriosa sistolica.

Altri studi rilevanti:

Una meta-analisi del 2019 ha esaminato 42 studi con oltre 3 milioni di partecipanti, confermando che una forza di presa più bassa è associata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, malattie cardiovascolari e cancro. 

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Un altro studio ha evidenziato che una forza di presa più debole è correlata a una maggiore incidenza di disabilità e perdita di autonomia negli anziani.

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Valori di riferimento della forza di presa:

I valori della forza di presa variano in base all’età e al sesso. Ad esempio, per uomini tra i 30 e i 40 anni, una forza di presa combinata (entrambe le mani) tra 113 e 159 kg è considerata nella norma.

Per le donne della stessa fascia d’età, i valori normali variano tra 68 e 110 kg. È importante notare che essere al di sotto del 75° percentile per la propria fascia d’età può indicare una forza muscolare inferiore alla media, suggerendo la necessità di interventi per migliorare la salute muscolare.​

La forza di presa è un indicatore semplice, economico e non invasivo della salute generale e della longevità. Misurarla regolarmente può fornire informazioni preziose sul rischio di mortalità e sulla necessità di interventi per migliorare la salute muscolare e generale.​

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3. Proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP): l’infiammazione invisibile

Il nostro nemico numero uno è l’infiammazione cronica, quella che rimane costante e silenziosa. Può restare attiva per anni senza che tu senta nulla. Eppure, è proprio su questo terreno infiammato che crescono malattie gravi come:

  • Malattie cardiovascolari (infarto, ictus)

  • Diabete

  • Alzheimer e altre demenze

  • Cancro

  • Artrite e malattie autoimmuni

Il test che misura l’infiammazione: hs-CRP

Il tuo corpo, quando è infiammato, produce una proteina speciale chiamata PCR, o meglio: Proteina C Reattiva.
La versione “di precisione” di questo test si chiama hs-CRP, ovvero “high-sensitivity C-Reactive Protein”.

➡️ È come un sensore ultrasensibile che rileva anche i più piccoli segnali d’infiammazione nel sangue.

Come si interpretano i valori?

Ecco come leggere il tuo risultato hs-CRP:

Valore hs-CRP Significato
< 0,5 mg/L 🔵 Ideale! Infiammazione quasi nulla
1 – 3 mg/L 🟠 Accettabile, ma da tenere d’occhio
> 3 mg/L 🔴 Alto rischio: serve intervenire subito

Il mio ultimo test? 0,01 mg/L.
Questo significa che il mio corpo è in uno stato infiammatorio quasi inesistente. E no, non è fantascienza: puoi farlo anche tu!

Perché è importante conoscere questo numero?

Perché una hs-CRP alta è collegata direttamente al rischio di morire prima del tempo.

Uno studio ha mostrato che:

  • Chi ha una hs-CRP tra 1 e 3 mg/L ha un rischio di morte più alto del 30%.

  • Oltre i 3 mg/L, il rischio di malattie cardiache e mortalità aumenta del 43% o più!

Questa analisi ha evidenziato che livelli elevati di hs-CRP sono significativamente associati a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, cardiovascolare e per cancro. VAI ALLO STUDIO

Questo studio ha scoperto che le persone con livelli di hs-CRP superiori a 3 mg/L avevano molte più probabilità di avere problemi gravi al cuore, come infarti, ictus o scompenso cardiaco.
Il rischio in questi casi era da 30% fino a più del doppio rispetto a chi aveva livelli più bassi. VAI ALLO STUDIO

In uno studio fatto su oltre 2.300 persone con reddito basso, i ricercatori hanno scoperto una cosa molto seria:
Chi aveva livelli alti di hs-CRP all’inizio dello studio — e li aveva ancora al controllo successivo — aveva più del doppio delle probabilità di morire rispetto a chi aveva livelli bassi. VAI ALLO STUDIO

Se l’infiammazione nel tuo corpo (misurata con l’hs-CRP) rimane alta nel tempo, il rischio di morire aumenta tantissimo.
Non è solo un dato clinico. È una bussola della tua salute che ti sta urlando: cambia rotta!

Come posso abbassare la mia hs-CRP?

Ecco alcune azioni concrete e scientificamente provate per ridurre l’infiammazione:

  • Fare attività fisica regolare (anche solo camminare 30 minuti al giorno)

  • Mangiare bene: dieta mediterranea, più verdure, frutta, omega-3

  • Dormire abbastanza (almeno 7-8 ore per notte)

  • Gestire lo stress (meditazione, respiro profondo, tempo per te)

  • Smettere di fumare

  • Perdere il grasso viscerale (soprattutto nella zona addominale)

  • Praticare il digiuno intermittente

4. Pressione sanguigna: il killer silenzioso

La pressione alta non dà sintomi. Ma nel frattempo, danneggia cuore, cervello e vasi sanguigni.

Valori normali:

  • Sistolica: 100–130 mmHg

  • Diastolica: 60–80 mmHg

Obiettivo ottimale: 110/70 mmHg.

Misurala regolarmente a casa, non una volta l’anno dal medico. Bastano 5 minuti di calma prima della misurazione per avere dati affidabili.

5. LP(a): il rischio genetico che non si sente

La lipoproteina(a), o Lp(a), è come una bomba a orologeria nascosta nel tuo sangue.

Non te ne accorgi, non la senti… ma può fare grossi danni.

È genetica: non dipende da cosa mangi o da quanto ti alleni.
I suoi livelli possono variare da persona a persona fino a 1000 volte! Alcuni nascono con valori bassi, altri con livelli altissimi senza saperlo.

🚨 Quando diventa pericolosa?

  • Sopra gli 8 mg/dL: il rischio cardiovascolare comincia a salire.

  • A 40 mg/dL: +20% di rischio.

  • A 100 mg/dL: +50%.

  • A 160 mg/dL: il rischio raddoppia (+100%).

⚠️ Non puoi abbassarla facilmente con la dieta o lo sport, ma sapere quanto è alta ti dà un vantaggio enorme:
puoi agire su tutti gli altri fattori di rischio (colesterolo, infiammazione, pressione, zuccheri nel sangue) per bilanciare il pericolo.

📌 Morale: fai il test. Scoprilo.
Perché ignorarla… è come guidare con una bomba sotto al sedile senza sapere quanto manca all’esplosione.

6. Emoglobina glicata (HbA1c)

Proprio come la pressione, anche la glicemia alta può passare inosservata per anni. Ma lascia tracce.

La HbA1c riflette la media glicemica degli ultimi 2-3 mesi. Valori alti sono collegati a diabete e malattie cardiovascolari.

Riferimenti:

  • Normale: sotto il 5,5%.

  • Ottimale: attorno al 5%.

  • Migliore evidenza: 4,8-5,2%.

Il diabete inizia ufficialmente a 6,5%. Ma i danni possono cominciare ben prima.

Test di Cooper e VO2 Max: quanto ossigeno riesci a bruciare?

La tua forma fisica cardiorespiratoria è uno dei più potenti indicatori di longevità. Più ossigeno riesci a utilizzare durante lo sforzo, meglio funziona il tuo cuore.

Il VO₂ max si può stimare correndo più lontano possibile in 12 minuti – il famoso Test di Cooper.

Esempio:

  • Correre 2,75 km in 12 minuti = VO₂ max di circa 50, considerato eccellente.

💡 Esistono anche test alternativi (1 km o 1 miglio), ma la logica è semplice: più resisti, più vivi.

Considerazioni finali

Non servono mille analisi per sapere se stai bene. A volte, basta un metro da sarta, un cronometro, un piccolo dispositivo e un po’ di onestà con sé stessi. E se c’è una cosa che tutti questi test ci dicono, è che la prevenzione è nelle nostre mani, ogni giorno.

Vuoi vivere più a lungo? Allora comincia a misurare, comprendere e migliorare. I dati non mentono. Ma, soprattutto, non aspettano.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei