Quando masticare ti salva la vita.. letteralmente
Quando masticare ti salva la vita (letteralmente)
Era il 1943. Il mondo era impazzito, le bombe cadevano sulle città , e Norman senior (che in realtà si chiamava Antonio) venne catturato dai tedeschi in Grecia. Risultato? Un biglietto di sola andata per un campo di concentramento in Germania. Freddo, fame, e fatica. Uno scenario che nessuno dovrebbe mai vivere.
E cosa ti danno da mangiare in un campo così? Una tazza di brodaglia con un paio di patate, un pugno di fagioli e, se sei fortunato, un pezzettino di carne. Ah, e al mattino, una fetta di pane triste e un caffè di cicoria che più che svegliarti ti fa venir voglia di tornare a dormire.
Ed è lì, proprio lì, nel cuore dell’inferno, che Norman senior ebbe un’illuminazione. Cominciò a masticare l’acqua. Sì, proprio così: iniziò a masticare l’acqua fredda per scaldarla prima di inghiottirla. Un giorno, masticandola 50 volte, si accorse di una cosa: era più energico, più vivo, era come se masticando l’acqua potesse estrapolare una quantità di energia superiore alla norma.
Così provò col cibo. E iniziò a contare: 50, 75, 100, 150, 200 masticate a boccone. Una roba da maratoneti della mandibola. E i risultati furono incredibili. Si accorse che all’aumentare della masticazione l’energia aumentava, la fame diminuiva e il calore corporeo aumentava. In un luogo dove il gelo ti entrava nelle ossa e la fame ti svuotava l’anima, questa tecnica lo tenne in vita. Su 32 prigionieri, solo tre sopravvissero, lui e i due amici che avevano avuto la brillante idea di seguirlo in questa sua “anormale” pratica masticatoria.
Come trasformare un gesto automatico in un’arma segreta
Qualche anno dopo, toccò a Norman junior provare sulla sua pelle cosa significasse essere imprigionati. Questo dipese dal fatto che tentò la fuga dalla Jugoslavia comunista, venendo beccato e sbattuto ai lavori forzati. Come suo padre anni fa, ora anche lui dovette fare i conti con tre compagne molto sgradite: il freddo, la fatica, e tanta fame.
Tuttavia, non si senti impreparato, dato che si ricordò quello che disse suo padre sulla masticazione. A questo punto iniziò a masticare 150 volte ogni boccone. Chiuse gli occhi, contando e trasformando ogni pasto in una meditazione. Il cibo? Pane secco, cipolla e sale. Altro che fast food. Ma sai che c’è? Funzionò alla grande! Lo tenne forte, lucido e centrato. La mente si fece dura come l’acciaio, lo spirito diventò indistruttibile ed incrollabile. Quando usci, due anni dopo, era diventato un uomo, uno di quelli tosti. tosto. Suo fratello che lo rivide quando usci disse queste parole ” Se ti vedessi in un vicolo buio, ti darei il portafoglio immediatamente”.
Ma perché funziona?
Semplice. Il nostro corpo non vuole cibo. Vuole nutrienti. E per ottenerli deve scomporre il cibo in molecole assimilabili. Sai chi è il primo operaio della fabbrica digestiva? Esatto: la masticazione!
Ogni volta che mastichi, mescoli il cibo con la saliva. Dentro la saliva ci sono enzimi come ad esempio l’amilasi, che iniziano a scomporre i carboidrati. E più mastichi, più rendi il lavoro facile al tuo tratto digestivo.
Masticare bene significa:
- Mangiare meno
- Assorbire meglio
- Sentirti sazio prima
- Ridurre fermentazioni, gonfiori e mal di pancia
- Evitare un sacco di problemi legati ad una scarsa capacità digestiva
Insomma, è come dare al tuo corpo un’auto sportiva al posto di una bicicletta scassata. E tutto questo, semplicemente.. muovendo la mascella un po’ di più.
Da abitudine perduta a rivoluzione personale
Viviamo nell’era della fretta. Ogni cosa va fatta in modo veloce e frettoloso, e nemmeno i pasti si salvano da questi triste destino. Panini al volo, snack mangiati in piedi, pasti consumati davanti allo smartphone. E il nostro povero stomaco? Si arrangia come può.
Norman ci ricorda una cosa semplice ma potente: la lentezza salverà il mondo. O almeno, il nostro apparato digerente. E con lui, il nostro umore, la nostra energia e la nostra salute.
Masticare diventa così un atto rivoluzionario. Un gesto di amore verso se stessi. Un modo per dire: “Ehi, io valgo. Il mio corpo merita tempo, attenzione, e rispetto”.
E ora tocca a te, campione della mandibola!
Vuoi iniziare? Bene. Non serve essere in un campo di prigionia (per fortuna!) per scoprire il potere della masticazione. Ti bastano due cose:
- Appoggia la forchetta. Dopo ogni boccone, poggiala. Respira. Mastica. Goditi ed apprezza ogni boccone nella sua interezza.
- Conta. Sì, proprio come faceva Norman. All’inizio sembrerà noioso, ma fidati, ti ci abituerai. Parti da 30. Poi aumenta. 50. 70. Un giorno magari arriverai a 150. Chi lo sa?
Non devi essere perfetto. Devi solo essere presente.
Mastica anche l’acqua. Non ci credi? Prova. Trattienila in bocca. Sentila. Muovila. Intiepidiscila. Ti sorprenderà .
Il potere è già dentro di te (anzi, sotto il naso)
Non serve andare sull’Himalaya per trovare l’illuminazione. A volte, basta aprire la bocca, chiuderla.. e ripetere. La masticazione è un atto sacro dimenticato, una forma di meditazione consapevole, un piccolo gesto che cambia tutto.
Norman ci ha lasciato un’eredità pazzesca: la riscoperta del potere delle cose semplici. E adesso tocca a te.
La prossima volta che mangi, ricordati di lui.
E mastica, amico mio.
Mastica come se la tua vita dipendesse da quello. Perché, in fondo.. potrebbe davvero dipendere da quello!
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