Malattia da reflusso e rischio di cancro: uno studio rassicurante per la maggior parte dei pazienti

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La malattia da reflusso gastroesofageo, più comunemente conosciuta come reflusso, è una condizione molto diffusa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. I suoi sintomi più comuni – come bruciore di stomaco, rigurgito acido e fastidi dietro lo sterno – sono ben noti a molti. Da tempo si sa che questa condizione, se non trattata o se associata a lesioni croniche della mucosa dell’esofago, può aumentare il rischio di sviluppare un tumore esofageo. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The BMJ offre una visione più rassicurante: la maggior parte dei pazienti con reflusso non ha un rischio aumentato di cancro.

Lo studio: grandi numeri, grandi conferme

La ricerca, condotta da un gruppo di scienziati del Karolinska Institutet (Svezia), insieme a colleghi di università danesi e finlandesi, ha coinvolto oltre 285.000 pazienti affetti da reflusso. Tutti questi individui erano stati sottoposti a gastroscopia, un esame diagnostico che permette di osservare direttamente lo stato della mucosa dell’esofago. Il dato chiave? Nessuno di loro presentava segni di infiammazione visibili, avevano tutti una mucosa esofagea normale.

I ricercatori hanno seguito questi pazienti nel tempo – in alcuni casi per più di 30 anni – registrando ogni eventuale diagnosi di cancro esofageo. Per confrontare i dati, hanno creato un gruppo di controllo di persone fra la popolazione generale, abbinate per età e sesso. Il risultato più rilevante è stato che il rischio di sviluppare cancro all’esofago nei pazienti con reflusso ma con mucosa normale non era superiore a quello del resto della popolazione.

Questi risultati hanno dell’incredibile!

Questa scoperta cambia radicalmente la percezione che molti pazienti (e anche alcuni medici) possono avere sul reflusso. Sebbene il reflusso sia associato a un maggiore rischio di tumore nei casi più gravi, non è automaticamente un campanello d’allarme nello sviluppo di forme tumorali. L’elemento discriminante sembra essere lo stato della mucosa dell’esofago: solo quando questa risulta alterata – ad esempio in presenza di esofagite – si osserva un reale aumento del rischio.

In questo stesso studio, gli scienziati hanno analizzato inoltre, anche i dati di oltre 200.000 pazienti con reflusso e infiammazione visibile (esofagite). In questi pazienti a conferma di ciò, il rischio di cancro era decisamente più alto rispetto alla media.

Impatti pratici: meno gastroscopie inutili

Secondo il dottor Dag Holmberg, autore principale dello studio e chirurgo presso l’ospedale universitario Karolinska, i risultati dovrebbero tranquillizzare i pazienti e guidare i medici di base verso una gestione più razionale del reflusso. “Il nostro studio suggerisce che le gastroscopie ripetute sono probabilmente inutili per le persone con reflusso che hanno una mucosa esofagea normale”, ha dichiarato.

In altre parole, sempre secondo il dottor Holmberg chi soffre di reflusso ed ha ottenuto buoni risultati dalla gastroscopia non avrebbe motivo di sottoporsi periodicamente a questo esame invasivo, a meno che non emergano nuovi sintomi preoccupanti. In questo modo il paziente può ridurre lo stress e procedure mediche non necessarie.

Perché questo studio è importante?

Uno degli aspetti più significativi dello studio è la sua ampiezza: raramente si riesce ad analizzare un numero così elevato di pazienti per un periodo così lungo. Inoltre, il fatto che lo studio sia stato condotto in tre diversi paesi nordici rafforza l’affidabilità dei risultati, poiché dimostra una consistenza dei dati in contesti diversi, ma con sistemi sanitari simili e registri medici molto accurati.

Altro elemento importante è che nessun conflitto di interesse è stato segnalato e lo studio è stato finanziato da enti pubblici e fondazioni scientifiche, tra cui il Consiglio Svedese per la Ricerca e la Società Svedese contro il Cancro.

Il futuro della ricerca

Nonostante il grande passo in avanti, lo studio apre anche strade a nuove domande. Ad esempio, il professor Jesper Lagergren, coautore dello studio, ha dichiarato che i ricercatori vogliono ora indagare quali altri fattori, oltre all’esofagite, possano contribuire alla formazione di tumori nelle persone con malattia da reflusso. Fattori genetici? Dieta? Stili di vita? Inquinamento? Sono tutte possibilità che meritano di essere approfondite.

Conclusione: un messaggio positivo per molti

Per i milioni di persone che convivono con il reflusso, questo studio rappresenta una notizia molto positiva. Non solo perché rassicura sul rischio reale di cancro, ma anche perché aiuta a evitare l’ansia e la medicalizzazione eccessiva che spesso accompagnano questa condizione.

In sintesi, se hai sintomi di reflusso ma la tua gastroscopia mostra una mucosa esofagea normale, puoi stare più tranquillo: il tuo rischio di sviluppare un tumore all’esofago non è maggiore rispetto a chi non ha il reflusso. Ovviamente, è sempre importante continuare a monitorare i sintomi e mantenere uno stile di vita sano, ma ora lo si può fare con una dose in più di serenità.

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei