Le scuse ti proteggono… ma ti stanno anche sabotando. Ecco come smascherarle.
Hai mai detto: “Non ho tempo”, “È troppo tardi per iniziare”, “Non sono portato per queste cose”? Be’, fermati un attimo. Potrebbe non essere la verità. Anzi, con ogni probabilità… è una bugia che ti racconti da solo. E non sei l’unico: tutti lo facciamo, più o meno consapevolmente.
Ma c’è un problema enorme: le bugie che racconti a te stesso sono le più pericolose. Perché non solo deformano la tua percezione della realtà, ma giustificano la tua immobilità, il tuo rimandare, e il tuo fallire. E se non impari a smascherarle, rischi di vivere un’intera vita protetta da comode illusioni.
Le scuse non sono la verità. Sono un meccanismo di difesa.
Il cervello umano ha un compito primario: mantenerti al sicuro. E per lui “sicuro” non significa “realizzato”, “felice”, e “vivo”. Significa “familiare”, “abituale”, e “conosciuto”. Anche se ti sta distruggendo. Perciò ogni volta che stai per uscire dalla zona di comfort, parte un allarme interno: “E se fallisco? E se mi giudicano? E se mi fa male?”
Risultato? Ti racconti qualcosa di plausibile, di socialmente accettabile, per giustificare il tuo non agire. Ma non è la verità. È una scusa. E la cosa più tragica è che te la racconti così tante volte da iniziare a crederci davvero.
“La più comune delle bugie è quella che raccontiamo a noi stessi.”
— Friedrich Nietzsche
Le scuse più comuni (e più pericolose)
Ecco un elenco delle bugie più diffuse che le persone si raccontano per non cambiare:
1. “Non ho tempo”
Falso. Hai tempo per scrollare i social, per guardare Netflix, e per lamentarti con gli amici. Il punto non è il tempo, è la priorità. Quando qualcosa è davvero importante, il tempo lo trovi. Sempre.
2. “Non sono pronto”
Notizia flash: non lo sarai mai. Nessuno lo è. I momenti perfetti non esistono. Le persone che riescono sono quelle che iniziano anche se non sono pronte. L’esperienza si costruisce facendo, non aspettando.
3. “Non sono portato”
Un classico. Ma sai cosa? Le competenze si imparano. Il talento naturale è solo una parte minuscola del successo. Tutto il resto è disciplina, ripetizione e voglia di migliorare. Sei tu a decidere se allenarti o arrenderti.
4. “È troppo tardi per me”
Questa è tragica. Ma è anche ridicola. Vuoi un esempio? Colonel Sanders ha fondato KFC a 65 anni. Vera Wang ha iniziato a disegnare abiti da sposa a 40. Se respiri, non è mai troppo tardi.
5. “Ho già provato, non fa per me”
Una volta, due volte, dieci… e allora? Se un bambino smettesse di provare a camminare dopo le prime cadute, nessuno di noi camminerebbe. La crescita richiede fallimento. Il fallimento è parte del gioco.
Perché ci raccontiamo le bugie?
Per tre motivi fondamentali:
🔹 Paura del fallimento
Meglio inventarsi una scusa che rischiare di sentirsi inadeguati. Ma sai qual è il paradosso? Ogni scusa è già un piccolo fallimento. Uno silenzioso, ma che ti consuma ogni giorno.
🔹 Desiderio di accettazione
Ci convinciamo che “non è colpa nostra”, che “è il destino”, che “la società è ingiusta”. Così gli altri ci compatiranno, ci capiranno, e ci giustificheranno. Ma nessuno può salvarti da una prigione che ti sei costruito da solo.
🔹 Comfort e pigrizia mentale
Cambiare è faticoso. Cambiare richiede energia. E allora tanto vale convincersi che “va bene così”. Ma vivere sotto anestesia, in una vita che non senti davvero tua… è questo il tuo concetto di “bene”?
Come smascherare le tue scuse
Ecco alcuni strumenti pratici per disinnescare queste bugie interiori:
🔍 1. Metti in dubbio ogni pensiero
Ogni volta che ti dici “non posso”, chiediti: “È davvero così? Oppure è solo una scusa?”
Fai come uno scienziato: non prendere per oro colato quello che pensi. Osserva, analizza, e smonta.
🪞 2. Chiedi feedback esterno
A volte non vediamo le nostre bugie perché siamo troppo dentro la nostra narrazione. Chiedi a una persona fidata cosa ne pensa. Qualcuno che abbia il coraggio di dirti la verità anche quando fa male.
✍️ 3. Scrivi le tue scuse
Mettile nero su bianco. Guarda che effetto fa leggerle:
“Non cambio lavoro perché ho paura del giudizio degli altri.”
Ti sembra ancora una motivazione valida o ti suona patetica? Scrivere rende le bugie evidenti.
🎯 4. Torna alla tua visione
Qual è il tuo sogno? Il tuo obiettivo? Il tuo “perché”?
Ogni scusa è una barriera tra te e quella visione. Se è davvero importante, combatterai. Se non combatti… non era importante.
Puoi percorrere due strade
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Continuare a raccontarti storie rassicuranti, vivere nel tiepido limbo delle scuse, e arrivare alla fine dei tuoi giorni con il rimpianto come unico compagno di viaggio.
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Oppure guardarti allo specchio, dire “BASTA”, e cominciare a costruire la vita che hai sempre voluto.
Non è facile. Ma sai una cosa?
È l’unica strada che merita di essere percorsa.
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