Il consiglio dei nove: Tra divinità, alieni e misteri della CIA

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Misteriosi, sfuggenti e, secondo alcuni, potentissimi. Il Consiglio dei Nove è avvolto da un’aura quasi mitologica. Si tratterebbe, secondo diverse teorie, di un collettivo di entità onniscienti – o forse extraterrestri – che avrebbero il compito di guidare l’umanità nel suo cammino evolutivo.

Ma da dove nasce questa idea? Dobbiamo fare un salto nel tempo fino al 1948, quando un medico croato di nome Andrija Puharich, appassionato di fenomeni psichici e scienza di frontiera, fondò un laboratorio chiamato Round Table Foundation, nel Maine, USA. Non si trattava di un semplice centro di ricerca: era un vero e proprio crocevia tra scienza, spiritualità e mistero.

Puharich radunò attorno a sé alcuni dei più noti sensitivi e medium dell’epoca, tra cui la celebre irlandese Eileen Garrett e il chiaroveggente olandese Peter Hurkos. La loro missione? Indagare l’ignoto, esplorare ciò che la scienza ufficiale rifiutava o non riusciva a spiegare.

E fu proprio lì che si accese la scintilla del mito: l’idea che entità superiori stessero cercando di comunicare con noi, attraverso individui particolarmente ricettivi. Ed è qui che entra in scena un personaggio decisivo…

Dottor Vinod e i primi contatti

Nel 1952, Puharich incontrò un mistico indiano di nome D.G. Vinod. Non era un sensitivo qualsiasi: Vinod affermava di riuscire a entrare in uno stato di trance profonda e di ricevere messaggi da nove entità cosmiche, che si identificavano come “i Nove” o “i Nove Principi”.

Queste entità si presentavano come esseri ultraterreni, preoccupati per il destino dell’umanità, in un’epoca segnata dalla Guerra Fredda, dal rischio nucleare e da un crescente materialismo. Il loro messaggio? L’umanità stava prendendo una strada pericolosa, e solo un risveglio spirituale collettivo avrebbe potuto evitarne la rovina.

Puharich rimase affascinato – e forse anche ossessionato – da queste comunicazioni. Arrivò a ipotizzare che Vinod, insieme a Garrett e Hurkos, fossero essi stessi “ambasciatori cosmici”, o addirittura avatar di intelligenze aliene. Il laboratorio Round Table si trasformò rapidamente in una sorta di “centro spirituale” camuffato da ente scientifico, dove il confine tra esperimento e rituale diventava sempre più sottile.

Peter Hurkos e Yuri Geller: paranormale o manipolazione?

Il caso Hurkos

Peter Hurkos non era uno scienziato, né un mistico. Era un pittore olandese che, a seguito di un grave trauma cranico durante la seconda guerra mondiale, affermò di aver sviluppato la chiaroveggenza. Dopo la sua guarigione, Hurkos cominciò a “vedere” cose che nessun altro poteva percepire: dettagli su crimini, persone scomparse, e persino eventi futuri.

Puharich lo invitò negli Stati Uniti per studiarlo da vicino. Iniziò così una lunga serie di esperimenti nel suo laboratorio, alla ricerca di prove concrete dell’esistenza di capacità paranormali.

Ma Hurkos, pur avendo predetto alcuni eventi in modo impressionante, si rivelò anche un soggetto controverso. Le sue “visioni” erano spesso vaghe, e molti esperti del settore lo accusarono di usare tecniche da mentalista piuttosto che reali poteri psichici. Eppure, Puharich era convinto di una cosa: qualcosa di straordinario stava succedendo.

Entra in scena Yuri Geller

Negli anni ’70, Puharich trovò un nuovo “fenomeno” su cui concentrarsi: un giovane israeliano di nome Yuri Geller, diventato celebre per piegare cucchiai e fermare orologi solo con la forza della mente – o almeno, così si diceva.

Geller era carismatico, misterioso, perfetto per diventare il “messaggero dei Nove”. E così Puharich lo portò negli USA e lo sottopose a numerosi test. Alcuni dei risultati furono sbalorditivi: oggetti si piegavano, bussavano senza essere toccati, strumenti elettronici impazzivano. Il pubblico era incantato.

Ma c’è un dettaglio inquietante che merita attenzione: Geller cominciò a sperimentare visioni e fenomeni psichici intensi solo dopo le sedute di ipnosi condotte da Puharich. Quest’ultimo gli suggerì esplicitamente che era in contatto con i Nove. Ed ecco la domanda scomoda: Geller era davvero un medium eccezionale… o stava vivendo una suggestione indotta?

Possibile che quelle “comunicazioni cosmiche” non fossero altro che l’effetto di tecniche psicologiche avanzate? È qui che il confine tra scienza e manipolazione mentale si fa inquietantemente sottile.

Un esperimento più grande?

A posteriori, alcuni hanno ipotizzato che Puharich non stesse studiando i fenomeni psichici… ma li stesse creando. Con collegamenti sospetti alla CIA e al progetto MK Ultra (che mirava al controllo mentale attraverso droghe e ipnosi), non è da escludere che i “poteri” di Geller fossero parte di un esperimento molto più oscuro e controllato.

Il misterioso “Tom” e i messaggi dal futuro

Quando si parla del Consiglio dei Nove, non si può ignorare il nome di Phyllis Schlemmer, una medium americana che ebbe un ruolo centrale nella diffusione moderna della teoria. Secondo Schlemmer, uno dei Nove si era manifestato a lei sotto il nome di “Tom”, una coscienza superiore che affermava di essere Atum-Ra, il dio creatore del pantheon egizio.

Tom non era solo una voce nella testa. Nei lunghi dialoghi canalizzati, raccolti nel libro The Only Planet of Choice, si presentava come una guida spirituale per l’umanità, profondamente coinvolta nel destino della Terra. Il suo messaggio? Un monito urgente: il mondo si avvicina a un’apocalisse spirituale, e solo un profondo cambiamento di coscienza potrà evitarla.

“L’umanità ha scelto un cammino pericoloso. Avete il libero arbitrio, ma anche una responsabilità cosmica.”

Così ammoniva Tom, attraverso Schlemmer, esortando le persone a riconnettersi con la propria essenza interiore, a rompere con il materialismo cieco e ad abbracciare un nuovo modo di vivere, più armonico e rispettoso delle leggi universali.

A rendere il tutto ancora più affascinante – o inquietante, a seconda dei punti di vista – era il fatto che Tom non parlava solo del presente, ma anche del futuro. Avvertiva dei rischi di conflitti globali, del collasso ambientale, della crescente disconnessione tra umani e natura. E in tempi in cui si parlava poco o nulla di cambiamento climatico o globalizzazione, quei messaggi suonavano come profezie da prendere sul serio.

Maestri Ascesi o manipolatori cosmici?

Con l’avvento del movimento New Age negli anni ’70 e ’80, il Consiglio dei Nove divenne per molti una figura di guida spirituale. Secondo questa visione, i Nove sarebbero Maestri Ascesi, entità illuminate che vegliano sull’evoluzione umana dai piani superiori.

La loro missione? Aiutarci a trasformarci da Homo Sapiens a Homo Noeticus – un essere umano risvegliato, in grado di connettersi telepaticamente, vivere in pace con il pianeta e attingere alla conoscenza universale. Un vero salto quantico dell’anima, come direbbero i più spiritualisti.

“Non siete soli, siete parte di un grande disegno cosmico”, sostenevano i canalizzatori ispirati dai Nove.

Ma il messaggio non fu accolto da tutti con particolare entusiasmo.

Alcuni dei contenuti canalizzati sono stati accusati di razzismo, per affermazioni secondo cui la popolazione nera non avrebbe avuto un’origine divina. Accuse gravi, che hanno gettato un’ombra sul messaggio “universale” promosso da questi esseri.

Secondo quanto riportato ​Nel libro The Only Planet of Choice di Phyllis Schlemmer, tutte le razze umane sarebbero state “seminate” da divinità spaziali, tranne una: la “razza indigena”, identificata come la popolazione nera. Tom avrebbe affermato che questa razza non avrebbe posseduto la “scintilla divina” come le altre, ma avrebbe anche invitato a non enfatizzare questa distinzione, sostenendo che non è colpa della razza nera se è priva di tale scintilla .​

Dall’altra parte, i Nove sono stati elogiati per le loro posizioni progressiste su gender, sessualità e spiritualità fluida, anticipando molti temi oggi al centro del dibattito sociale.

Dietro le quinte: la CIA e il Progetto MK Ultra

Ed eccoci nel lato più oscuro della storia. Perché non stiamo solo parlando di divinità e illuminazione: dietro la nascita del mito moderno dei Nove c’è anche lo zampino della CIA.

Il famigerato progetto MK Ultra, attivo dagli anni ’50 fino ai ’70, è stato uno dei capitoli più inquietanti della storia americana. L’obiettivo era tanto chiaro quanto spaventoso: sviluppare tecniche di controllo mentale, usando droghe, ipnosi, deprivazione sensoriale e persino trasmissioni radio dirette al cervello.

Puharich non era solo un curioso dei fenomeni psichici: collaborava attivamente con il programma, lavorando al fianco del famigerato Dr. Sidney Gottlieb, il “dottore della mente” della CIA.

E indovina un po’? I primi “contatti” con i Nove avvennero nello stesso periodo e nello stesso laboratorio in cui si testavano tecniche di manipolazione mentale.

La Round Table Foundation, il laboratorio dove tutto ebbe inizio, era segretamente finanziato dal Pentagono, e Puharich continuava a lavorare con la CIA anche negli anni ’70, quando introdusse Geller sulla scena americana.

Era tutto vero? O solo un grande esperimento mentale su soggetti ignari?

Fantascienza o realtà parallela?

Alcuni scrittori e ricercatori, come Stuart Holroyd, hanno ipotizzato che il Consiglio dei Nove sia una forma di governo interdimensionale, esistente sin dai tempi dell’antica Grecia. In quel contesto, ogni arconte avrebbe avuto un “doppio eterico”, una sorta di gemello spirituale connesso al sapere universale.

Oggi, voci come David Wilcock e Corey Goode, noti nel mondo della divulgazione esoterica, sostengono che i Nove esistano ancora e influenzino le sorti del pianeta, celandosi dietro leader, movimenti e decisioni geopolitiche.

Dietro i grandi eventi?

Alcuni studiosi vanno oltre: secondo loro, il Consiglio dei Nove potrebbe aver avuto un ruolo attivo nei momenti chiave della storia umana. Tra le teorie più suggestive:

  • La fondazione dei Cavalieri Templari, custodi di antiche conoscenze spirituali e misteriche.

  • La trasmissione della conoscenza a Platone e Aristotele, le cui opere hanno influenzato tutta la filosofia occidentale.

  • Il finanziamento della ricerca sugli UFO, in particolare da parte di personalità come Hans Adam II, principe del Liechtenstein, e l’imprenditore canadese Maurice Strong.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei