Cinque domande che svelano il tuo vero scopo secondo il Tao

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Molti di noi passano la vita a inseguire uno scopo e a cercare in modo ossessivo la strada “giusta”, spesso spinti più da pressioni sociali che da un’autentica chiamata interiore. Ma cosa succederebbe se tutte le strade fossero ugualmente significative? Cosa accadrebbe se smettessimo di forzare il nostro cammino e lasciassimo che sia la nostra natura a guidarci?

Il Taoismo, con la sua antica saggezza, ci offre un approccio completamente diverso rispetto alla realizzazione personale. Non si tratta di lottare per “trovare” qualcosa, ma di rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di riconoscere ciò che è sempre stato dentro di noi. E questo può iniziare semplicemente dal porci cinque semplici, ma profonde domande.

Prima domanda: Cosa faresti se ogni percorso fosse significativo?

Questa domanda ribalta il paradigma comune secondo cui solo alcune carriere o stili di vita siano degni di essere vissuti. Secondo il Tao, forzare un percorso è come nuotare controcorrente. La vera saggezza è fluire come un fiume, seguendo i contorni naturali del nostro essere. Gli antichi maestri taoisti osservavano che i fiumi non si sforzano di trovare la strada: si adattano, scorrono e si muovono in armonia con ciò che li circonda.

Ecco un esempio per farti capire

Pensiamo a Chiara, che fin da piccola sognava di diventare medico. Spinta essenzialmente dall’ammirazione della famiglia e dal prestigio sociale legato alla professione, ha superato brillantemente gli studi e ha iniziato a lavorare in ospedale. Eppure, ogni giorno sentiva crescere dentro di sé un senso di vuoto e una fatica costante, come se stesse remando controcorrente.

Un giorno, le chiesero di aiutare alcuni pazienti pediatrici tramite la pratica di alcune attività artistiche. Lì, tra colori, musica e sorrisi, qualcosa si accese dentro di lei. Per la prima volta perse la cognizione del tempo.

Nel tempo, Chiara lasciò il lavoro ospedaliero e aprì uno studio dove univa arteterapia e supporto emotivo. Non si trattava più di “curare” solo il corpo, ma di accompagnare le persone attraverso la guarigione interiore.

La sua energia, finalmente, scorreva senza resistenza. Non stava più cercando di adattarsi a un ruolo: lo stava creando. Proprio come insegna il wu wei, Chiara smise di forzare e iniziò a fluire con la sua vera natura.

Seconda domanda: Quando perdi la cognizione del tempo?

Ci sono attività che ci fanno dimenticare di controllare l’orologio. In quei momenti, siamo vivendo appieno il momento presente – uno stato che la psicologia moderna chiama “flow” e che i taoisti riconoscono come armonia naturale con la propria essenza.

David – un ingegnere informatico – scoprì che per lui il vero entusiasmo non arrivava dal lavoro quotidiano, ma dal fare da mentore a giovani sviluppatori. In sei mesi, aveva cambiato rotta e lavorava nel campo dell’educazione tecnologica, finalmente in sintonia con sé stesso. Questi momenti di totale assorbimento rivelano i nostri talenti innati. Non sono semplici hobby: sono finestre aperte sulla nostra vera natura.

Terza domanda: Quali temi si ripetono nei tuoi momenti di profonda soddisfazione?

Questa domanda non ti chiede semplicemente cosa ti piace fare, ma ti invita a guardare più in profondità, e ad analizzare il filo conduttore che lega le tue esperienze più significative — anche quelle apparentemente banali — per scoprire chi sei davvero.

Non si tratta di preferenze passeggere o di ciò che ti diverte, ma di individuare quei motivi ricorrenti e quei temi sottili che ritornano nella tua vita come un’eco, segnalando la direzione verso cui tende naturalmente la tua energia.

Il Taoismo ci invita a non forzare la ricerca di nuove strade, a non “costruire” un’identità artificiale per adattarci a modelli esterni, ma a osservare con attenzione e rispetto i percorsi che abbiamo già tracciato. Come un giardiniere che non impone la forma al fiore, ma lo lascia crescere secondo la sua natura, così dobbiamo imparare a leggere la forma che la nostra vita ha già preso.

Magari ti senti vivo quando offri supporto a chi è in difficoltà, oppure ti perdi nel tempo mentre insegni qualcosa, mentre risolvi un problema intricato, o quando crei qualcosa di originale. Forse provi una soddisfazione profonda in momenti di scambio autentico, in cui senti che la connessione con l’altro va oltre le parole. Queste esperienze non sono casuali: sono indicatori di allineamento con la tua vera natura.

Il punto non è tanto decidere “cosa fare da grande”, ma iniziare a riconoscere ciò che hai sempre fatto, spontaneamente e con gioia, anche quando nessuno ti osservava o ti ricompensava. Quelle inclinazioni, quei gesti ripetuti nel tempo e quelle sensazioni di pienezza sono i segnali che ti guidano verso il tuo vero scopo. Non devi diventare qualcun altro, ma riappropriarti di chi sei sempre stato, anche se non te ne eri ancora accorto.

Quarta domanda: Quali difficoltà hai superato che potrebbero aiutare altri?

Questa è la più potente delle cinque. Perché? Perché trasforma la sofferenza in valore. Il Taoismo ci insegna che ciò che appare come debolezza nasconde spesso una forza. Il concetto di yin e yang – gli opposti che si completano – è centrale: la tua ombra può rivelarsi la tua luce.

James, per esempio, ha vissuto per anni con l’ansia. Dopo averla affrontata e compreso a fondo, ha sviluppato tecniche migliori di quelle convenzionali e ora aiuta altri a gestire le stesse difficoltà. Le sue ferite sono diventate la base del suo contributo più autentico.

Le persone che hanno superato dolori reali sviluppano una comprensione e una empatia che non si possono simulare. E questo li rende estremamente preziosi.

Quinta domanda: Chi saresti se ti fidassi completamente della tua natura?

Qui arriviamo al cuore del Tao. Ogni cosa possiede una propria essenza: l’acqua scorre verso il basso, il fuoco sale verso l’alto… Nessuno dei due forza la propria natura. E noi? Spesso ci dividiamo, credendo di dover scegliere tra “cuore” e “mente”, tra “logica” ed “emozione”.

Giuseppe ad esempio ha capito che non doveva cancellare o sacrificare una parte di sé per la propria realizzazione personale: non era obbligato a scegliere tra la sua carriera nel mondo aziendale e il suo profondo desiderio di aiutare gli altri.

Anziché vivere questo conflitto come una frattura interiore, ha deciso di unirle in un’unica direzione. Ha così creato una pratica di coaching che gli permette di utilizzare sia la sua mente strategica orientata al risultato – sviluppata in anni di lavoro in ambito business – e sia la sua empatia e sensibilità maturate attraverso un lungo percorso personale.

Questo è l’insegnamento chiave: il vero scopo non si trova cercando di diventare qualcuno di diverso, ma integrando le diverse parti di sé – anche quelle che a prima vista sembrano opposte o inconciliabili. È proprio da questa integrazione che può emergere un’identità piena e autentica. Quando metti insieme ciò che sai fare bene, ciò che ti appassiona e ciò che hai vissuto profondamente, lì si rivela il tuo contributo unico al mondo. Non è una scelta tra A o B, ma la creazione di un nuovo spazio in cui entrambe le parti convivono e danno il meglio di sé.

Come posso applicare queste domande?

Non basta riflettere: serve agire. Ecco un semplice esercizio:

  • Dedica 30 minuti a riflettere su ciascuna domanda.

  • Scrivi le risposte senza giudicarti.

  • Osserva le connessioni tra le risposte.

  • Quali temi si ripetono?

  • Dove fluisce naturalmente la tua energia?

Ricorda: potresti incontrare ostacoli e dubbi, come (“lo sto facendo bene?”), l’impazienza (“voglio risposte ora”) o l’eccesso di pensiero. Lascia andare tutto. Il Tao non impone e non affretta. L’intuizione arriva quando non la forzi.

Conclusione

Rispondendo sinceramente a queste cinque domande, non solo troverai chiarezza sul tuo scopo, ma ritroverai anche te stesso.

Non si tratta di cambiare chi sei, ma di tornare a chi sei sempre stato. Il percorso non è lineare, né perfetto. Ma è tuo. E, come dice il Tao, se segui la tua vera natura, l’universo stesso ti sostiene.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei