Nel settembre del 2017 ho subito una brutta distorsione alla caviglia e poco dopo ho iniziato a sviluppare dolore alla pianta del piede e all’arco plantare.
Inizialmente ho fatto riposare il piede (e ho smesso di fare il mio normale programma di allenamento) per vedere se questo avrebbe giovato, tuttavia il dolore è solo peggiorato.
Anche stare seduto per un lungo periodo di tempo mi ha portato a peggiorare la mia sintomatologia dolorosa. In egual modo ho notato che il dolore peggiorava anche se stavo troppo tempo in piedi o se camminavo troppo.
Inizialmente ho utilizzato le solette del dr. scholls che puoi trovare anche nelle farmacie e devo ammettere che avevo notato qualche miglioramento, grazie alla loro capacità di migliorare il mio supporto plantare.
Dopo aver mantenuto a riposo il piede per 30 giorni senza vedere alcun significativo miglioramento, ho provato a riniziare a correre e a camminare. Inoltre, ho iniziato a fare ricerche online in quanto sospettavo di avere la fascite plantare.
A questo punto ho iniziato ad autopraticarmi alcuni rimedi che vengono utilizzati a detta di molti con successo per migliorare la mia condizione di dolore.
Ho provato a far rotolare una bottiglia d’acqua ghiacciata o una palla sotto il piede, tuttavia pur seguendo questi rimedi il mio dolore non migliorava affatto.
Ero arrivato al punto in cui riuscivo a malapena a stare in piedi la mattina. Inoltre, non potevo più camminare a piedi nudi. Il dolore è passato da un dolore costante ad un dolore lancinante (come calpestare un lego. Questa sintomatologia dolorosa al piede stava compromettendo la qualità della mia vita.
Nel gennaio del 2018 ho contattato uno specialista, che avevo visto in precedenza per curare una frattura da stress che mi aveva colpito lo stesso piede un anno prima.
Dopo alcuni raggi X iniziali e un consulto, hanno stabilito definitivamente che si trattava della fascite plantare.
A quel punto ho iniziato a sottopormi due volte a settimana a varie terapie fisiche che includevano:
- Ultrasuoni
- Terapia con onde d’urto
- Idromassaggio
Inoltre, dietro consiglio del mio dottore ho iniziato ad utilizzare anche uno specifico scarpone da passeggio per alleviare il mio dolore quotidiano associato all’utilizzo di antinfiammatori.
Ho anche eseguito una risonanza magnetica per confermare la diagnosi. La diagnosi mostrò un significativo ispessimento della fascia plantare e del tessuto cicatriziale.
Oltre alle già citate terapie fisiche quello che mi ha aiutato moltissimo è stato praticare lo stretching ed utilizzare una stecca notturna per i 3 mesi successivi alla diagnosi. Speravo davvero che potessi in questo modo guarire definitivamente dalla fascite plantare.
Sebbene migliorassi, non ero ancora soddisfatto delle mie condizioni, dato che non potevo ancora camminare senza sentire dolore.
A quel punto il mio dottore mi disse che esisteva una procedura minimamente invasiva che poteva essere eseguita al fine di eliminare il tessuto cicatriziale responsabile della mia fascite plantare, in modo tale da consentire alla fascia plantare di guarire in modo normale.
Sebbene non fosse efficace al 100%, c’era una buona percentuale di successo per i pazienti con casi gravi ed io ero pronto a provare qualsiasi metodo che mi avrebbe riportato a camminare in modo relativamente normale e con il minimo dolore.
La procedura stessa è stata molto rapida, durata meno di un’ora. Hanno usato un anestetico locale (gli aghi sono probabilmente la parte peggiore) e non ho potuto sentire altro che una leggera pressione durante la procedura.
Dopo la procedura mi hanno avvolto con cura il piede e sono tornato a casa per i giorni successivi a riposare. Ho cercato di non camminare molto i primi 2 giorni, tuttavia sono stato comunque in grado di cucinare un po’ e usare il bagno. C’era un po’ di dolore ma niente di peggio di quello che stavo già provando prima dell’intervento.
Dopo quattro giorni dall’intervento avevo reiniziato a camminare. Avevo ancora dolore e gonfiore per i successivi 10 giorni circa, ma sono stato in grado di tornare al lavoro e riprendere la maggior parte delle attività quotidiane.
Era importante indossare le calzature adeguate subito dopo il recupero per mantenere il piede stabile. Era importantissimo non indossare scarpe troppo strette dato che c’era ancora un po’ di gonfiore.
Entro 3 settimane dall’intervento la maggior parte dell’infiammazione era diminuita ed io sono stato in grado di camminare abbastanza normalmente.
C’era ancora dolore, ma ho fatto un’ampia quantità di stretching (almeno 3-4 volte al giorno) e ho continuato ad indossare al stecca per alcune ore al giorno. Inoltre, ho continuato a prendere gli antinfiammatori oltre a praticare un po’ di esercizio cardio. La zona che aveva subito l’intervento chirurgico era per lo più guarito. A questo punto aveva lasciato solo una piccolissima cicatrice sul lato del piede.
Entro 5 settimane dalla procedura avevo effettivamente pianificato un lungo viaggio in Asia (completo di molte camminate) dato che il mio dolore si era ridotto abbastanza da poter camminare per 2-5 km al giorno senza che il dolore mi infastidisse troppo.
La lunga camminata in realtà sembrava aiutare ad allungare ed assistere nel processo di guarigione. Stare in piedi per periodi più lunghi sembrava peggiorare il dolore. Il 70% del fastidio e del dolore erano scomparsi inseguito all’intervento.
A 3-4 mesi dall’intervento il mio dolore si era ridotto del 90-95%.
Di tanto in tanto ho ancora dolore quando mi alzo dal letto la mattina, ma camminare e fare stretching lo risolve. Adesso ho solo un leggero dolore al tallone e all’arco quando rimango in piedi per più di 2 ore.
Sono in grado di correre di nuovo, camminare per lunghe distanze e affrontare la mia vita quotidiana senza quasi nessun dolore.
Su una scala del dolore da 1 a 10, solitamente il mio dolore è 0-1. Sperimento un dolore di 2 o 3 solo nel caso in cui non abbia praticato durante la giornata lo stretching.
Lo stretching e l’esercizio fisico mantengono tutto sciolto e aiutano davvero a controllare il mio dolore. Anche continuare a fare fisioterapia almeno una volta alla settimana si è rilevato una strategia molto efficace.
Cerco ancora di indossare la stecca notturna un paio di volte alla settimana per dare al mio piede un buon allungamento, e ovviamente indosso sempre le solette nelle mie scarpe. Inoltre non cammino più a piedi nudi.
Purtroppo dire che sono guarito definitivamente dalla fascite plantare è sbagliato, dato che significherebbe che non soffro più di dolore e posso correre come facevo prima, tuttavia il dolore si è drasticamente ridotto.
Ora sono in grado di riavere la mia vita quasi senza dolore: posso fare esercizio, fare escursioni, fare il pendolare e svolgere tutte le mie normali attività senza pensarci due volte.
Inoltre, ho iniziato ad eliminare le bevande alcoliche e tutte quelle cattivi abitudini che sono in grado di peggiorare la mia condizione fisica.