Secondo 5600 studi la curcuma è efficace quanto alcuni farmaci
Da sempre usata come spezia in cucina e rimedio naturale nella medicina ayurvedica, la curcuma oggi è una delle piante più studiate al mondo. Non a caso viene chiamata “oro della salute”: le sue proprietà medicinali, dovute soprattutto al suo principio attivo principale – la curcumina – sono state oggetto di oltre 5600 studi scientifici peer-reviewed.
Un progetto di ricerca durato cinque anni ha portato alla luce oltre 600 possibili applicazioni preventive e terapeutiche, insieme a 175 effetti benefici distinti sull’organismo. Numeri impressionanti, che spiegano perché la curcuma sia diventata ad oggi il simbolo della fitoterapia moderna.
Più efficace dei farmaci?
Potrebbe sembrare un’esagerazione, eppure numerosi studi comparativi hanno dimostrato che la curcuma può avere effetti paragonabili – se non superiori – a quelli di alcuni farmaci di uso comune. Vediamoli uno per uno.
Curcuma e colesterolo: confronto con la statina Lipitor
Uno studio del 2008 pubblicato su Drugs in R & D ha rivelato che una preparazione standardizzata di curcuminoidi ha avuto effetti favorevoli sull’endotelio (il rivestimento interno dei vasi sanguigni), migliorandone la funzione tanto quanto l’atorvastatina (nome commerciale Lipitor). Inoltre, la curcuma ha ridotto l’infiammazione e lo stress ossidativo nei pazienti con diabete di tipo 2.
Curcuma e corticosteroidi: un’alternativa naturale
Nel 1999, una ricerca apparsa su Phytotherapy Research ha confrontato la curcumina con i corticosteroidi nella gestione dell’uveite anteriore cronica, una grave infiammazione degli occhi. Risultato? Effetti simili a quelli degli steroidi.
Nel 2008, Critical Care Medicine ha pubblicato uno studio che dimostrava come la curcumina fosse efficace quanto il desametasone nel proteggere i polmoni dai danni del trapianto.
Un’alternativa naturale agli steroidi, senza gli stessi effetti collaterali pesanti: non è una notizia da sottovalutare!
Curcuma e antidepressivi: meglio del Prozac?
Nel 2011, un esperimento su modello animale ha dimostrato che la curcumina può ridurre i comportamenti depressivi in modo maggiore rispetto a due farmaci antidepressivi molto in voga come la fluoxetina (Prozac) e l’imipramina. Una scoperta sorprendente, che apre nuove prospettive per chi soffre di depressione.
Curcuma e aspirina: un anticoagulante naturale
Già nel 1986, una ricerca mostrava che la curcumina possiede spiccate proprietà antipiastriniche e di modulazione della prostaciclina simili a quelli dell’aspirina. Questo significa che potrebbe aiutare le persone a rischio di trombosi vascolare, offrendo al tempo stesso proprietà antinfiammatorie utili contro l’artrite.
Curcuma e antinfiammatori: un ventaglio di alternative
Nel 2004, la rivista Oncogene pubblicò uno studio che paragonava l’efficacia della curcumina (insieme al resveratrolo) ad alcuni dei più diffusi farmaci antinfiammatori presenti in commercio, come l’aspirina, l’ibuprofene, il naprossene, il diclofenac, il celecoxib e persino il tamoxifene. Risultato? La curcumina si è rivelata efficace non solo come antinfiammatorio, ma anche come agente antiproliferativo contro le cellule tumorali.
Curcuma e chemioterapia: la sfida all’oxaliplatino
Nel 2007, un articolo sull’International Journal of Cancer mostrò che la curcumina si comporta in modo simile all’oxaliplatino – un potente chemioterapico – nel combattere le cellule tumorali del colon-retto.
Curcuma contro i tumori resistenti
Uno degli aspetti più affascinanti riguarda i tumori resistenti ai farmaci. La curcumina, infatti, ha dimostrato essere in grado di:
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indurre la morte cellulare in cellule tumorali resistenti, in almeno 54 studi; FONTE ATTENDIBILE
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sensibilizzare i tumori multiresistenti alle terapie convenzionali, in 27 ricerche differenti. FONTE ATTENDIBILE
Questi dati suggeriscono che la curcumina possa diventare un prezioso alleato nelle cure oncologiche, non come sostituto, ma come supporto o potenziatore delle terapie già esistenti.
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Alimentazione o nutraceutici?
Meglio assumere integratori ad alte dosi o puntare su un consumo quotidiano nella dieta?
Molti esperti, tra cui l’autore e ricercatore Sayer Ji, suggeriscono che l’uso regolare di curcuma biologica certificata in cucina (non irradiata e di qualità) sia la strada migliore da seguire. Integrare piccole quantità nella dieta quotidiana, infatti, riduce la necessità di dosi elevate dopo l’insorgenza di una malattia. In altre parole: meglio prevenire che curare!
E qui entra in gioco un concetto chiave: bisogna nutrirsi in modo consapevole. La curcuma non è una pillola magica, bensì un tassello di una dieta equilibrata, capace di rafforzare il nostro benessere nel tempo.
Conclusione
La curcuma è molto più di una semplice spezia da cucina. Non è un caso che venga paragonata a farmaci potenti come le statine, i corticosteroidi, gli antidepressivi e persino i chemioterapici.
Forse non basterà da sola a curare le malattie, tuttavia introdurla con costanza nella nostra dieta quotidiana può fare davvero un’enorme differenza. Dopotutto, come dice un antico proverbio indiano: “Ciò che usi ogni giorno è la tua vera medicina.”
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