Polmoni e cuori in pericolo: lo svapo è davvero più sicuro?

pericolosità svapo

Per anni sono state pubblicizzate come alternativa “più sicura” al fumo, un male minore utile a smettere. Eppure, lo svapo si è trasformato in una nuova crisi sanitaria, sfuggita di mano alle autorità con la stessa forza del tabacco tradizionale.

I dati che spaventano

I numeri parlano da soli: tra il 2021 e il 2024 lo svapo tra i giovani adulti è passato dal 17% al 26,5%. Una crescita vertiginosa, spinta soprattutto dalle versioni monouso, economiche, dal design accattivante e dai gusti zuccherini. Piccoli oggetti che si infilano nello zaino come se fossero caramelle, ma che nascondono conseguenze ben più amare.

Le ricerche più recenti, presentate all’European Respiratory Society e all’American Heart Association, non lasciano dubbi:

  • I polmoni dei giovani che svapano subiscono danni paragonabili a quelli del fumo tradizionale.

  • I composti organici volatili prodotti dallo svapo aumentano in modo significativo i rischi cardiovascolari.

Queste scoperte decretano una volta per tutte la pericolosità dello svapo. Lo svapo non è un gioco: sta riscrivendo lo sviluppo cerebrale degli adolescenti, predisponendoli a una vita di dipendenze e malattie. E ricordiamo poi, che ci sono persone che oltre a svapare, fumano anche!

Da strumento di riduzione del danno a trappola giovanile

Quando arrivarono sul mercato, a metà anni 2000, le sigarette elettroniche furono accolte come uno strumento innovativo. Promettevano di aiutare i fumatori a smettere, senza catrame né combustione.

Poi qualcosa si è spezzato. Il target non erano più i fumatori adulti che cercavano di liberarsi da un vizio, ma i ragazzini curiosi che non avevano mai acceso una sigaretta. Un ribaltamento che ha trasformato un presunto strumento di salute in un’esca pericolosa.

La cardiologa norvegese Maja-Lisa Løchen lo ha detto chiaramente al congresso della Società Europea di Cardiologia: “Sappiamo che non sono innocui. Abbiamo i dati.” La sua preoccupazione riguarda non solo i polmoni e il cuore, ma anche il cervello. La nicotina, infatti, altera lo sviluppo delle aree cerebrali responsabili della memoria, dell’attenzione e del controllo degli impulsi.

E non si tratta solo di nicotina. Uno studio ha individuato 133 sostanze chimiche nell’aerosol delle e-cig, 107 delle quali riconosciute come cancerogene.

La tempesta perfetta: marketing, social e vuoto normativo

Come ci siamo arrivati a tutto questo? Con una combinazione esplosiva comprendente:

  • Marketing aggressivo: confezioni colorate e nomi di gusti come “granita al lampone blu” o “zucchero filato”.

  • Social media: TikTok e Instagram invasi da influencer che rendono glamour lo svapo.

  • Prezzi bassi e facile accesso: monouso, economiche e facili da nascondere e acquistabili senza controlli.

Il risultato? Una generazione di ragazzi che svapa non per smettere, ma per curiosità.

Il corpo ne paga il prezzo più salato!

La curiosità può sembrare innocua, ma i dati clinici dicono altro. Uno studio della University of California (2023), pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha mostrato come lo svapo aumenti il rischio di:

  • Ictus del 32%

  • Malattie cardiovascolari del 24%

  • Asma del 24%

  • BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) del 46%

  • Malattie della bocca del 47%

E non solo: la nicotina aumenta la pressione sanguigna, accelera i battiti e irrigidisce le arterie. Effetti che, in corpi ancora in crescita, possono lasciare cicatrici permanenti.

La professoressa Susanna Price, cardiologa a Londra, ha sollevato un punto cruciale: “Non sappiamo ancora quali saranno gli effetti a lungo termine nei giovani. Non sono stati esposti abbastanza a lungo per trarre conclusioni, ma il rischio è reale.”

I bambini nel mirino

Ed è qui che emerge l’assurdità. I gusti più venduti non hanno nulla a che vedere con chi vuole smettere di fumare. Gusto mela, gomma da masticare, zucchero filato: non sono pensati per gli adulti, ma per attirare i più piccoli.

E così, mentre una volta la sigaretta era simbolo di ribellione, oggi lo svapo è diventato il biglietto di ingresso a una dipendenza sottile, subdola, che passa inosservata a genitori e insegnanti.

Cosa possiamo fare?

Gli esperti concordano: serve un approccio a più livelli, che includa:

  • Divieti di marketing mirati: stop a confezioni e pubblicità che strizzano l’occhio ai ragazzi.

  • Limitazioni sui gusti: solo tabacco e mentolo, eliminando le esche zuccherine.

  • Controlli seri sull’età: sanzioni severe a chi vende ai minorenni.

  • Campagne di salute pubblica: messaggi chiari, non ambigui, sui veri rischi dello svapo.

  • Ricerche indipendenti a lungo termine: perché i dati raccolti finora sono solo l’inizio.

Una riflessione necessaria

Per decenni, il messaggio era semplice: “Non fumare.” Con lo svapo il discorso si è confuso: “È meno dannoso, quindi perché non provarlo?” Ma ora vediamo che la presunta sicurezza era soltanto una bugia velata.

La vera domanda è: vogliamo davvero sacrificare la salute di un’intera generazione in nome di un esperimento non regolamentato? O è tempo di fermarci, guardare i dati e cambiare rotta?

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei