Perché il rapporto vita-altezza potrebbe sostituire il BMI nella predizione dell’Insufficienza cardiaca?

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L’insufficienza cardiaca è una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare sangue a sufficienza per soddisfare le esigenze del corpo. Una delle principali cause di questa malattia è l’obesità, che è stata associata a un rischio maggiore di sviluppare insufficienza cardiaca.

Mentre l’indice di massa corporea (IMC) è uno degli indicatori più utilizzati per misurare l’obesità, un nuovo studio suggerisce che un altro parametro, il rapporto vita-altezza (WtHR), potrebbe essere un indicatore ancora più preciso e affidabile nel predire il rischio di insufficienza cardiaca.

Cos’è il rapporto vita altezza (WtHR)?

Il rapporto vita-altezza (WtHR) è un parametro che mette in relazione la circonferenza della vita con l’altezza di una persona. A differenza dell’indice di massa corporea (IMC), che si concentra principalmente sul peso senza considerare la distribuzione del grasso corporeo, il WtHR si focalizza sulla quantità di grasso viscerale.

Questo tipo di grasso è quello che si accumula attorno agli organi interni, come il cuore, il fegato e i reni, ed è particolarmente pericoloso per la salute. Il WtHR è un indicatore più preciso perché considera specificamente l’accumulo di grasso nella zona addominale. Questo tipo di grasso è strettamente legato a malattie come l’insufficienza cardiaca, il diabete e altri disturbi metabolici.

Per calcolare il WtHR in modo autonomo, basta misurare due parametri:

  1. La circonferenza della vita: si misura con un metro da sarta all’altezza dell’ombelico, cercando di non stringere troppo la misura, ma senza lasciare che il metro sia troppo allentato.

  2. L’altezza: si misura da terra fino alla sommità della testa, mantenendo la postura eretta.

A questo punto, il WtHR si calcola dividendo la circonferenza della vita per l’altezza (entrambi espressi in centimetri). Ecco un esempio:

  • Supponiamo che una persona abbia una circonferenza vita di 90 cm e un’altezza di 1,75 m (175 cm).

  • La formula sarà:
    90 cm (circonferenza vita) ÷ 175 cm (altezza) = 0,514.

Il valore ottenuto è il WtHR di questa persona. Idealmente, un WtHR inferiore a 0,5 è considerato ottimale per ridurre il rischio di malattie cardiometaboliche, mentre valori superiori indicano un rischio maggiore, soprattutto se il grasso viscerale è eccessivo.

Lo studio sul rapporto vita-altezza e l’insufficienza Cardiaca

Una recente ricerca ha analizzato la relazione tra il WtHR e l’incidenza di insufficienza cardiaca. Lo studio ha coinvolto quasi 2.000 individui provenienti dal Malmö Preventive Project, un ampio studio di follow-up condotto in Svezia. La ricerca ha avuto come obiettivo principale quello di scoprire se il WtHR potesse essere un indicatore migliore dell’IMC per predire lo sviluppo di insufficienza cardiaca.

I dati e i risultati dello studio

I partecipanti allo studio avevano un’età compresa tra i 45 e i 73 anni e includevano persone con differenti livelli di glicemia: un terzo aveva livelli di glicemia normali, un altro terzo presentava glicemia a digiuno alterata, mentre l’ultimo terzo era affetto da diabete.

Tutti i partecipanti sono stati seguiti per un periodo di circa 13 anni. Durante questo lungo periodo di osservazione, sono stati registrati 132 casi di insufficienza cardiaca.

Il risultato principale dello studio è stato che un WtHR elevato era associato a un rischio significativamente maggiore di sviluppare insufficienza cardiaca.

I partecipanti con un WtHR superiore a 0,65 avevano un rischio 2,7 volte maggiore rispetto a quelli con un WtHR inferiore a 0,65 ( valori da 0,52 a 0,65) di sviluppare complicanze cardiache. Questi risultati sono estremamente rilevanti, poiché suggeriscono che il WtHR potrebbe essere un indicatore molto più utile dell’IMC nel prevedere il rischio di insufficienza cardiaca.

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Perché il rapporto vita-altezza è così importante?

Uno degli aspetti più interessanti di questo studio è il modo in cui il WtHR offre un’immagine più chiara della salute cardiaca rispetto all’IMC. Il grasso viscerale è noto per essere particolarmente dannoso per la salute, in quanto può provocare infiammazione e alterare il normale funzionamento del cuore e degli altri organi.

Sebbene l’IMC sia utile come misura generale dell’obesità, non fornisce alcuna indicazione sulla distribuzione del grasso corporeo, che è cruciale per la valutazione del rischio di malattie cardiache.

La Dott.ssa Amra Jujic, autrice principale dello studio, ha dichiarato che l’IMC non tiene conto di fattori importanti come il sesso, l’etnia o la distribuzione del grasso. Invece, il WtHR è un indicatore molto più preciso, poiché si concentra sul grasso viscerale. Questo lo rende uno strumento potentissimo nella prevenzione e nella gestione dell’insufficienza cardiaca, poiché le persone con un WtHR elevato potrebbero essere identificate come soggetti a rischio prima di sviluppare la malattia.

Un nuovo approccio alla prevenzione dell’insufficienza cardiaca

Lo studio ha anche sottolineato come il WtHR possa essere un parametro utile non solo per diagnosticare la predisposizione all’insufficienza cardiaca, ma anche per individuare i pazienti che potrebbero trarre maggiore beneficio da interventi terapeutici mirati, come programmi di gestione del peso e di prevenzione dell’obesità.

In pratica, identificando le persone con un WtHR elevato, si potrebbe intervenire più precocemente per ridurre il rischio di insufficienza cardiaca e migliorare la salute generale.

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei