L’intelligenza è ovunque: anche le tue cellule prendono decisioni
Cos’è davvero l’intelligenza?
Quando si parla di intelligenza, tendiamo subito a immaginare qualcosa di molto specifico: la mente brillante di un genio, la logica di un matematico, la creatività di un artista. Ma se ti dicessi che anche una colonia di formiche, uno sciame d’api o un gruppo di cellule nel tuo corpo sono intelligenti?
Sembra una provocazione, vero? Eppure, è proprio questo il cuore di un’affascinante visione proposta dal biologo dello sviluppo Michael Levin, professore alla Tufts University. Secondo lui, l’intelligenza non è un dono esclusivo dell’essere umano, ma un fenomeno distribuito, collettivo. E non parliamo solo di formiche e pesci: anche il tuo corpo, le tue cellule, i tuoi organi… stanno ragionando. Sì, hai letto bene: ragionando.
La vera origine dell’intelligenza: cellule, chimica e cooperazione
Dalla singola cellula all’essere umano
Tutto parte da un’ovocita non fecondato. Solo chimica e fisica, niente coscienza, niente pensiero. Ma poi accade qualcosa di straordinario: quella cellula comincia a moltiplicarsi, a organizzarsi, a costruire un corpo. E alla fine, ecco qui: una creatura con pensieri, emozioni, sogni.
“È il viaggio dalla fisica alla mente”, dice Levin. Ed è questo viaggio che rende la biologia dello sviluppo così… magica.
Durante questo processo, milioni di cellule si uniscono, cooperano, si organizzano per creare qualcosa di più grande. Ma attenzione: non sono semplici esecutori passivi. Ognuna di loro è un piccolo agente, con una propria “intelligenza”, capace di risolvere problemi, fare scelte e adattarsi.
Un’architettura di intelligenze dentro di noi
Ogni livello risolve problemi in modo autonomo
Levin parla di un’“architettura di competenze multiscala”. In parole semplici? Ogni livello dell’organismo – dalle cellule ai tessuti, dagli organi al corpo intero – possiede una propria capacità di affrontare sfide, prendere decisioni, adattarsi.
Ecco alcuni esempi:
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Le cellule risolvono problemi metabolici, genetici, fisiologici.
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Gli organi gestiscono funzioni complesse come la digestione, il battito cardiaco, il pensiero.
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L’intero corpo si adatta a nuovi ambienti, combatte malattie, apprende.
Insomma, non sei tu a comandare ogni singolo processo del tuo corpo. Le tue cellule non ti aspettano per sapere cosa fare. Sanno già come cavarsela.
Intelligenza ovunque? Sì, ma non come ce la immaginiamo noi
Il nostro limite: riconoscere solo ciò che ci somiglia
Il problema è che noi esseri umani siamo un po’… miopi. Vediamo intelligenza solo in ciò che ci assomiglia: altri primati, delfini, cani, magari i corvi. Ma facciamo molta fatica a riconoscere l’intelligenza quando è troppo diversa da noi: troppo piccola, troppo grande, troppo lenta o troppo veloce.
Eppure, l’intelligenza esiste anche lì. Basta saperla cercare. Ma come si fa?
Una definizione semplice (e geniale) di intelligenza
Secondo lo psicologo William James, l’intelligenza è:
“La capacità di raggiungere lo stesso obiettivo attraverso mezzi diversi.”
E Levin aggiunge: “È anche la capacità di agire in modo non totalmente determinato dalle circostanze.” In altre parole, un sistema intelligente può scegliere tra più opzioni, anche quando le condizioni sono difficili. In pratica, non si comporta come un robot programmato in anticipo, ma come un organismo che sa adattarsi, cambiare strategia, trovare soluzioni creative. È flessibile, adattivo.
Un esempio sorprendente: i vermi planaria e il bario
Perdere la testa… e farsela ricrescere, meglio di prima
Ecco un esperimento che sembra uscito da un film di fantascienza. I protagonisti? Dei vermi piatti chiamati planaria.
Se li immergi in una soluzione di bario (una sostanza che blocca i canali del potassio), le loro teste… esplodono. Letteralmente. È una reazione estrema a un ambiente tossico.
Ma qui arriva la parte folle: lasciando i vermi nella stessa soluzione, nel giro di un paio di settimane ricrescono con una nuova testa. E indovina? Questa nuova testa è perfettamente adattata al bario.
Ma com’è possibile, se questi vermi non hanno mai incontrato il bario in natura?
È grazie all’intelligenza. O meglio, potremo definirla, come la capacità di problem solving cellulare. Le cellule hanno capito – senza istruzioni, senza precedenti – come modificare l’espressione genetica per sopravvivere. Un processo che richiederebbe decine di esperimenti in laboratorio… e che loro fanno da sole, in pochi giorni.
E se potessimo “sentire” l’intelligenza dentro di noi?
Immagina per un momento di avere un sesto senso. Non per vedere il futuro o leggere la mente, ma per percepire – davvero – la chimica del tuo corpo: il livello di zucchero nel sangue, l’ossigeno nei polmoni, il pH del tuo stomaco. Se avessimo accesso diretto a queste informazioni, ci renderemmo conto che i nostri organi sono veri sistemi intelligenti, che prendono decisioni ogni secondo per mantenerci in vita.
Intelligenza non è solo cervello
Questo è il punto centrale della questione: l’intelligenza non è localizzata solo nel cervello. È ovunque. È distribuita. È fatta di tante piccole intelligenze che cooperano, comunicano, si adattano.
Non è una cosa “mistica”, né spirituale. È scienza, pura e semplice. Ma è anche un invito ad allargare la nostra visione, a smettere di pensare all’intelligenza come qualcosa di elitario, raro o misterioso. È ovunque, anche dove non te l’aspetti.
Conclusione
Forse, invece di chiederci “cos’è l’intelligenza?”, dovremmo chiederci: “dov’è che non c’è l’intelligenza?” Perché se anche un verme senza cervello riesce ad adattarsi a un ambiente tossico, forse dobbiamo ammettere che l’universo pullula di agenti intelligenti. Magari non parlano, non scrivono poesie, ma risolvono problemi. E lo fanno meglio di quanto pensiamo.
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