Dieci cose da fare per rialzarsi quando tutto sembra perduto

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Siamo esseri umani, fragili e forti allo stesso tempo. E capita, a volte, che la vita ci colpisca così duramente da farci vacillare, quasi a ricordarci quanto sia sottile l’equilibrio su cui stiamo camminando.

Ricorda che toccare il fondo è parte integrante dell’esperienza umana. Ti dirò di più… moltissime persone che oggi ammiriamo, e che consideriamo “di successo”, sono ripartite proprio da lì, dal quel buio che sembrava la fine.

Considerala come una rinascita in grado di ampliare i tuoi orizzonti, dato che hai scoperto che le certezze che credevi inviolabili adesso si sciolgono come neve al sole. È dura, sì, ma è anche una lezione straordinaria in quanto ci spinge ad accettare il fallimento e le sconfitte come parte integrante della vita.

Il problema è che viviamo in una società che non ci insegna ad accogliere le sconfitte, ma ci abitua esclusivamente ad applaudire i vincitori, e a celebrarne i successi, come se il dolore fosse qualcosa di vergognoso da cui scappare con tutte le nostre forze. Così, quando arriva una caduta, molti si sentono persi e incapaci di affrontare questa normalissima fase della vita. 

La verità è che proprio da quelle cadute nascono le forze più autentiche. Il fondo può diventare una base solida da cui ripartire e un terreno nuovo su cui ricostruire una vita più piena e soddisfacente.

Immagina questo scenario. Ti rialzi dopo una caduta che sembrava definitiva. Riprendi il cammino, con fatica ma anche con orgoglio, perché hai scoperto di avere risorse che non pensavi di possedere. Poi, a un certo punto, inciampi di nuovo. In passato questa caduta ti avrebbe distrutto, ma dato che hai fatto esperienza, ora la vivi in modo assolutamente diversa.

Sai che rialzarsi è possibile, perché lo hai già fatto! Non è più un salto nel vuoto, ma un gesto che conosci molto bene. È come cadere in acqua dopo aver imparato a nuotare. All’inizio ti sale il panico, ma poi ricordi i movimenti, ritrovi il respiro e torni a galla.

La sconfitta in questo modo perde gran parte del suo potere spaventoso. Quello che prima chiamavi “fine” diventa soltanto una curva: un tratto di strada più impegnativo che rafforza la mente e allena la resilienza.

E questa è la consapevolezza più preziosa in assoluto. Ogni volta che cadi e ti rialzi non torni mai al punto in cui sarebbe una persona che tocca il fondo per la prima volta.

Andiamo a scoprire nel dettaglio dieci strategie incredibilmente efficaci in grado di velocizzare la tua risalita!

Dieci cose da fare quando ti senti perso e senza speranza

1. Piangi a dirotto

Le lacrime non sono mai un segno di debolezza, ma rappresentano una reazione naturale del corpo. Piangere libera la tensione accumulata, e scioglie i nodi che ci opprimono. Ti ricordi l’ultima volta che hai pianto davvero? Dopo, ti sei sentito più leggero, come se un peso invisibile si fosse staccato dal petto. Non trattenere quelle lacrime: lascia che escano, e non giudicarti in alcun modo.

Conosco persone – e non sto mentendo – che non si ricordano nemmeno come si piange. In alternativa puoi sempre urlare in un cuscino se serve, in modo che il dolore trovi una naturale via di sfogo. È un gesto profondamente umano e terapeutico.

2. Chiama un amico

Un amico rappresenta un’ancora di salvataggio. Una voce amica che può riportarti con i piedi per terra quando hai in testa solo  pensieri cupi. Non pensare di essere un peso, dato che gli amici veri desiderano esserci anche nei momenti più bui. Condividere il dolore lo dimezza e condividerlo con chi ti vuole bene lo trasforma.

3. Fai volontariato

Potrebbe sembrare un controsenso: “come posso aiutare gli altri se sono io quello che sta soffrendo?”. È proprio questa la chiave di svolta. Aiutare qualcuno più fragile di te, come un anziano, un bambino o un animale abbandonato, ti restituisce dignità, valore e forza. Il cuore si riempie quando lo doni agli altri. Seneca diceva che “chi aiuta gli altri aiuta se stesso”.

4. Scrivi una lettera d’amore a te stesso

Questo è uno degli esercizi più potenti che tu possa fare, te lo assicuro, provare per credere! Scrivi i tuoi pregi, anche quelli che hai dimenticato. Scrivi su un foglio ogni qualità che ti rende unico. Guardati allo specchio: i tuoi occhi, il tuo sorriso… e non dire che non hai nulla di buono.

5. Alza il volume della musica

La musica non è solo intrattenimento, ma è anche una medicina. Metti la tua canzone preferita, canta a squarciagola e balla senza curarti di quanto sei goffo. Non importa se scegli il rock, il jazz, la musica classica o un brano malinconico.

La musica smuove emozioni profonde e ci ricorda che siamo vivi. E se senti il bisogno di piangere sulle note di una canzone, fallo. Ti assicuro, che dopo ti sentirai molto più libero.

6. Esci a camminare

Il corpo e la mente sono legati più di quanto tu possa pensare. Quando restiamo chiusi in casa il dolore diventa un eco che ci avvolge come una coperta pesante. Camminare, invece, rompe questo cerchio.

L’aria fresca, i rumori della città, della natura e la luce del sole possono davvero migliorare il tuo umore. Inoltre, muoversi è un toccasana per la salute mentale. NOTA BENE: Molte persone depresse finiscono per chiudersi in casa al fine di non vedere nessuno. È un circolo vizioso che si autoalimenta. Se ti chiudi in casa in solitudine finirai solo per rendere il tutto più difficoltoso.

7. Concediti un film comico che ti faccia ridere

Un film leggero che ti strappa un sorriso, o anche un thriller che ti distrae, possono diventare un balsamo per la mente. Puoi scegliere di accompagnare questo momento di relax con un pezzo di cioccolato, o un dolce che ami non per anestetizzare il dolore, ma come una coccola consapevole che hai scelto di concederti.

La differenza sta nella misura. Attenzione, però: evita assolutamente l’alcol e le droghe. Non curano nulla e amplificano solo la sofferenza.

8. Distingui ciò che dipende da te da ciò che non dipende da te

Ricorda bene che non possiamo in alcun modo controllare gli eventi esterni, come ad esempio il comportamento degli altri. Se una persona ha deciso di ferirti, te non puoi fare nulla, devi accettarlo, non hai il controllo su quella persona.

Tuttavia puoi sempre decidere di controllare i tuoi pensieri e le tue azioni, e invece di arrabbiarti e chiuderti in te stesso, puoi sempre decidere che quella persona non vale il tuo tempo e le tue energie. In questo modo puoi imparare ad accettare le critiche senza che queste affondino le proprie radici nella tua persona.

9. Proteggi il tuo ritmo circadiano

Quando ci sentiamo senza speranza, la tentazione è quella di stravolgere il nostro sonno. Non è raro infatti, che le persone tristi restino a letto fino a tardi, dormano di giorno o passino la notte svegli davanti a uno schermo.

È comprensibile, dato che la tristezza toglie energia e ci spinge a isolarci, tuttavia alterare i ritmi naturali del corpo è come aggiungere benzina al fuoco del malessere.

Il nostro organismo funziona secondo un orologio interno che regola ormoni, energia e umore. Questo ritmo, detto circadiano, è sincronizzato con la luce del giorno e il buio della notte.

Quando lo sfasciamo – dormendo a orari irregolari o invertendo il giorno con la notte – l’umore crolla ancora di più, l’ansia aumenta e la mente diventa sempre più confusa e meno lucida.

È un circolo vizioso che si autoalimenta.

Per questo è essenziale difendere il proprio ritmo circadiano:

  • Vai a letto e svegliati, per quanto possibile, sempre alla stessa ora

  • Evita schermi luminosi a tarda notte, perché ingannano il cervello e lo fanno credere che sia ancora giorno

  • Non abusare di caffè o stimolanti nel pomeriggio e, come già detto, evita del tutto alcol e droghe: disturbano profondamente il sonno

  • Se senti il bisogno di riposare, scegli un breve pisolino, ma non lunghi sonni diurni che ti lasciano ancora più stordito di prima

Dormire bene significa dare alla mente e al corpo la possibilità di rigenerarsi. Non sottovalutare mai l’importanza che ricopre il risposo notturno.

Pratica la gratitudine

Anche nei giorni più bui esiste sempre qualcosa per cui essere grati: una tazza di tè caldo, un buon pasto, un bel tramonto, nonché un sorriso ricevuto per strada.

Allenarti a godere delle piccole cose può davvero migliorare la tua prospettiva. Non sto dicendo che in questo modo cancelli il dolore, tuttavia impedisci che diventi totale. È come accendere una candela in una stanza buia: la luce può sembrare poca, ma cambia tutto.

La strada della rinascita

La cosa più difficile da ricordare nei momenti bui è che non dureranno per sempre. Il dolore, come un temporale, sembra eterno mentre sei sotto la pioggia, ma prima o poi smette. Te lo assicuro, smette per tutti! E tu da quel dolore puoi ricostruire tutto.

La vita non ti chiede di essere invincibile, tuttavia devi necessariamente avere quel briciolo di coraggio in grado di farti rialzare ancora una volta.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei