Come difenderti energeticamente dalle persone tossiche: 7 tecniche da attuare subito
Ci sono incontri che ci nutrono l’anima, ci elevano, e ci fanno vibrare più in alto. E poi ci sono presenze che ci svuotano. Non urlano, non picchiano, non fanno nulla di “concreto”… eppure dopo averle incontrate, ti senti stanco, irritato, triste, e confuso. È il segnale che qualcosa ha toccato il tuo campo energetico.
Le persone tossiche esistono. E non è un insulto: è una constatazione sottile, spirituale, ed energetica. Sono anime che, consapevolmente o no, assorbono energia dagli altri per compensare un vuoto interno. A volte è il dolore, a volte l’invidia, a volte la paura. Sta di fatto che ti prosciugano. E se non ti proteggi, con il tempo perdi vitalità, lucidità, e forza.
Ma allora, come ci si protegge davvero?
Hanno accesso a te solo se tu lo permetti
La prima grande verità da ricordare è semplice e potente: nessuno può toccare la tua energia se tu non lo permetti.
Questo non significa diventare duri, cinici, o chiusi. Significa riconoscere che sei tu il custode del tuo campo energetico. Ogni volta che reagisci a un attacco, che ti lasci coinvolgere da un dramma, o che cerchi di “salvare” qualcuno che non vuole salvarsi, stai aprendo la tua porta interiore. E da lì passa tutto.
La chiave è quindi presenza e consapevolezza. Non combattere, non spiegare, e non giustificare. Impara a restare centrato. È come il maestro zen che, davanti a un’offesa, risponde: “Non lo accetto” E torna al suo silenzio.
Riconoscere l’energia tossica
Come fai a capire che una persona sta interferendo con il tuo campo energetico?
Ci sono segnali chiarissimi, se impari ad ascoltarti:
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Senti un calo improvviso di energia dopo averci parlato.
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Hai mal di testa, pesantezza, nausea o tensione al petto.
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Ti svegli stanco dopo averla sognata/o
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Ti senti in colpa o sbagliato senza motivo.
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Hai bisogno di mangiare o fumare per “riequilibrarti” dopo.
Sono segnali che il tuo sistema sta reagendo a una presenza che non è neutra, e che ha lasciato un’impronta nel tuo campo sottile.
Le 7 difese energetiche fondamentali
Proteggersi non è un atto di guerra: è un gesto d’amore verso sé stessi. Ecco sette strumenti spirituali e pratici per proteggerti.
1. Confine energetico chiaro
Immagina ogni mattina, anche solo per pochi secondi, una sfera luminosa che ti avvolge. Può essere dorata, bianca, blu elettrico… quello che senti. È il tuo scudo. Usa queste parole:
“Questa è la mia energia. Scelgo chi può entrare.”
Ripetilo ogni giorno. A lungo andare, il tuo campo risponderà come un muscolo allenato.
2. Non reagire. Respira e osserva.
Chi assorbe energia spesso cerca la tua reazione emotiva: rabbia, difesa, ansia, o pietà. È lì che si aggancia. Impara a non dare carburante. Respira. Guarda la scena come se fossi uno spettatore. Non è freddezza: è forza.
3. Acqua, sale e natura
L’energia si purifica anche con gli elementi. Dopo un contatto tossico, prova a:
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Fare una doccia consapevole, immaginando che l’acqua porti via ogni residuo.
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Mettere del sale grosso in un bicchiere ai quattro angoli della stanza (assorbe le densità).
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Camminare scalzi sull’erba o sulla terra.
Sono gesti semplici, ma agiscono profondamente.
4. Tagliare i fili energetici
Ogni relazione crea legami invisibili. Se sono malsani, restano attaccati anche a distanza. Puoi tagliarli visualizzando un filo tra te e quella persona, e poi recidendolo con una lama di luce. Oppure pronuncia ad alta voce:
“Scelgo di sciogliere ogni legame energetico con te, con amore e gratitudine. Sono libero.”
Ripetilo finché senti che l’energia cambia.
5. Cristalli di protezione
La terra offre potenti alleati. Tieni con te (o nella stanza):
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Tormalina nera: assorbe energia negativa e crea uno scudo.
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Ossidiana: riflette le proiezioni e pulisce traumi antichi.
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Ematite: radica e rafforza il campo.
Indossali o medita con loro: amplificano il tuo campo.
6. Mantra e suoni sacri
Il suono è vibrazione, e la vibrazione è energia. Alcuni suoni spazzano via le densità. Esempi:
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Il mantra Om: riequilibra e protegge.
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Il mantra Gayatri: illumina e trasforma.
Puoi semplicemente sederti, respirare e ripetere:
“Sono luce. Sono protetto. Sono libero.”
7. Tagliare contatti (senza sensi di colpa)
A volte, l’unico vero atto di guarigione è allontanarsi fisicamente, senza sensi di colpa. Se una persona ti spegne, devi proteggere la tua fiamma. Non sei obbligato a salvare chi non vuole cambiare.
“Tu non sei responsabile della ferita che l’altro si rifiuta di curare.”
Ma allora, bisogna isolarsi?
Assolutamente no. Proteggersi non significa chiudersi. Al contrario, significa aprirsi solo a ciò che risuona con il tuo cammino. Significa amare senza perdersi. Essere presenti senza assorbire. Camminare nel mondo col cuore aperto e il campo forte.
Conclusione
Tutti noi, almeno una volta, siamo stati tossici per qualcuno. Tutti abbiamo assorbito, manipolato, o chiesto troppo. Non si tratta di “caccia alle streghe”, ma di responsabilità spirituale. Più impariamo a proteggerci, più impariamo anche a non invadere. È un’arte sottile, che rende il mondo più leggero.
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