Come aumentare il glutatione: la guida scientifica per proteggere corpo e mente

come aumentare il glutatione

Immagina una molecola così potente da riuscire a combattere ogni giorno migliaia di attacchi invisibili che minano la tua salute: radicali liberi, inquinamento, stress, infiammazione… Stiamo parlando del glutatione, un minuscolo tripeptide che il tuo corpo produce da solo, ma che spesso non basta.

La carenza di glutatione è legata a decine di patologie: dall’invecchiamento precoce a malattie croniche come diabete, BPCO, Alzheimer, Parkinson e perfino COVID-19.

Ma qui arriva la parte più interessante: puoi aumentarlo! E lo puoi fare con strategie semplici ma scientificamente provate. Vuoi sapere come? Continua a leggere.

Cos’è davvero il glutatione?

Il glutatione (GSH per gli amici scienziati) è una molecola composta da tre amminoacidi: glutammato, cisteina e glicina. È presente in tutte le cellule del nostro corpo, e le protegge come una sorta di “bodyguard cellulare”. Il suo segreto? Un piccolo gruppo chimico chiamato sulfidrilico (SH) capace di legare e neutralizzare i radicali liberi, ovvero quelle molecole instabili che causano danni e invecchiamento cellulare.

Pensalo come lo scudo di Captain America contro i colpi dello stress ossidativo.

Ma perché è così importante?

  • Neutralizza i radicali liberi (ROS e RONS)

  • Protegge il DNA e le proteine dal danneggiamento

  • Supporta il sistema immunitario

  • Disintossica cellule e organi da sostanze tossiche (inclusi i farmaci!)

  • È fondamentale per l’energia cellulare e la longevità

Quando manca, la cellula è in pericolo

Gli scienziati hanno osservato che in quasi tutte le malattie croniche i livelli di glutatione si abbassano drammaticamente. È il segnale che le difese del corpo sono a terra.

Il glutatione diminuisce:

  • Quando siamo sotto stress

  • Con l’inquinamento

  • Durante le infezioni

  • Con l’età

  • In presenza di infiammazioni croniche

Una carenza di glutatione rende le cellule fragili e vulnerabili, come una casa senza tetto durante una tempesta.

Ma come funziona davvero?

Ogni giorno il tuo corpo produce glutatione. Quando combatte i radicali liberi, il GSH si ossida e diventa GSSG (una forma “spenta”). Per fortuna, un enzima chiamato glutatione reduttasi lo riattiva usando un altro cofattore importante, l’NADPH.

E se non bastasse?

Il corpo può sintetizzarlo da zero, ma serve materia prima: cisteina,  glicina e glutammato. In condizioni normali, tutto fila liscio. Ma sotto stress o con l’avanzare dell’età, la produzione rallenta o si blocca, e qui iniziano i problemi.

Come il corpo produce (e perde) glutatione

La “fabbrica” del glutatione: una produzione interna affascinante

Il glutatione non arriva già pronto dalla dieta. Viene sintetizzato dentro le nostre cellule, principalmente grazie a due enzimi fondamentali:

  1. γ-glutamilcisteina sintetasi (γ-GCS) – unisce glutammato e cisteina

  2. Glutatione sintetasi (GSHS) – aggiunge la glicina per completare la molecola

Il vero colpevole dei tuoi bassi livelli di glutatione è da imputare alla carenza di cisteina. È infatti l’aminoacido meno disponibile nella dieta e anche il più vulnerabile all’ossidazione. Un po’ come avere due ingredienti su tre per fare la torta, ma manca proprio quello più raro.

E come si degrada il glutatione?

Il glutatione non è solo prodotto dentro le cellule, ma viene anche degradato e riciclato. E la cosa interessante è che questa degradazione – grazie all’enzima (y-GT) – avviene fuori dalle cellule, cioè nello spazio extracellulare.

Cosa fa la γ-GT?

Immagina il glutatione come un Lego fatto da 3 pezzi:

  • Glutammato

  • Cisteina

  • Glicina

La γ-GT rompe il legame tra glutammato e il resto, lasciando un dipeptide (cisteina-glicina). Questo viene poi ulteriormente spezzato da altre “forbici” chiamate dipeptidasi, che lo trasformano in due singoli amminoacidi liberi: cisteina e glicina.

E poi cosa succede?

Una volta liberi, la cisteina e la glicina possono rientrare nelle cellule, dove verranno riutilizzati per sintetizzare nuovo glutatione.

Questo è un vero sistema di riciclo molecolare, super efficiente. È un po’ come smontare un mobile per mettere via i pezzi nel magazzino… e poi rimontarlo quando serve!

E dove avviene tutto questo?

  • Il fegato è l’organo che produce più glutatione in assoluto.

  • Anche reni, polmoni e muscoli contribuiscono alla sua produzione.

  • Tuttavia, nei fluidi extracellulari, come il sangue o i polmoni, la concentrazione è molto più bassa.

Quando il glutatione scarseggia, le malattie sono in agguato!

Quando i livelli di GSH calano, le malattie legate alla carenza di glutatione iniziano a manifestarsi.

Livelli ridotti di glutatione sono stati associati a molte condizioni pro-infiammatorie croniche, come la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari, renali ed epatiche, nonché a condizioni neurodegenerative e autoimmuni.

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1. Alterazioni genetiche

Esistono mutazioni rare che impediscono la sintesi corretta del glutatione. Chi le ha, spesso soffre di anemia emolitica, infezioni ricorrenti o disturbi neurologici. In questi casi, la carenza è incompatibile con una vita sana.

2. Invecchiamento e malattie croniche

Hai mai sentito parlare della teoria dei radicali liberi dell’invecchiamento? L’idea è semplice: più radicali liberi → più danni → più vecchiaia. Il GSH serve proprio a tenerli a bada!

Secondo questa ricerca il glutatione agisce direttamente come antiossidante, proteggendo le cellule dai radicali liberi e dai pro-ossidanti, e funge da cofattore per enzimi antiossidanti e di detossificazione.

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Uno studio ha evidenziato che l’assunzione orale di glutatione, sia nella forma ridotta che ossidata, può influenzare positivamente le proprietà della pelle, riducendo le rughe e migliorando l’elasticità cutanea.

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Ecco alcune malattie collegate alla carenza di GSH:

Cataratta

  • Il glutatione mantiene trasparente il cristallino. Quando cala? Si forma la cataratta.

BPCO

  • Fumo, infiammazione e inquinamento abbassano i livelli di GSH negli alveoli polmonari → peggiorano i sintomi.

Diabete

  • Lo stress ossidativo causato dall’iperglicemia distrugge il GSH. Risultato? Danni ai vasi sanguigni, ai nervi, reni e agli occhi.

La supplementazione a lungo termine di glutatione, insieme al trattamento antidiabetico, ha aiutato a ripristinare il microbioma intestinale, arricchendo i batteri benefici e riducendo quelli patogeni nei pazienti con diabete di tipo 2.

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Malattie cardiovascolari

  • Placca, infiammazione, e ischemia… il GSH si consuma velocemente. E i pazienti con malattie cardiache hanno livelli cronicamente bassi di glutatione.

Malattie neurodegenerative

  • Nella malattia di Parkinson, il glutatione è scarso nella substantia nigra.

  • Anche nell’Alzheimer, i livelli si abbassano drasticamente.

  • Il cervello consuma molto ossigeno, e quindi è molto vulnerabile ai radicali liberi.

3. Altri casi: proteine, età e salute generale

Nei soggetti over 65, un calo dell’introito proteico porta spesso a perdita muscolare e peggioramento generale della salute. Uno dei sospetti principali? La carenza di cisteina → meno glutatione → tessuti più vulnerabili.

Caso specifico: la fibrosi cistica

In questa malattia genetica, oltre al muco denso nei polmoni, si ha una riduzione drammatica del GSH nel fluido epiteliale. Il risultato? Infiammazione cronica, danni e peggioramento respiratorio.

E se la dieta non bastasse? (spoiler: spesso non basta)

Lo stress ossidativo brucia il glutatione come una candela sotto il vento. E il corpo fatica a stare al passo, specialmente:

  • Sotto stress cronico

  • Con patologie attive

  • Con carenze nutrizionali

  • Dopo i 50 anni

La buona notizia? Possiamo aumentarlo in modo naturale grazie a dieta, stile di vita sano e integratori alimentari.

Come aumentare il glutatione cellulare: strategie reali (e altre da prendere con le pinze)

Ma prima: perché non è così semplice?

Potresti pensare: “Se il glutatione fa così bene, perché non ne prendo una compressa e via?” Bella domanda! Il problema è che assunto per bocca, il glutatione viene degradato nel tratto digestivo. È come se cercassi di spedire un pacco delicato senza imballaggio: arriva tutto rotto.

Ecco perché la ricerca si è spostata su alternative più furbe: precursori, profarmaci e molecole che stimolano la sua produzione naturale. Scopriamole insieme!

Glutatione diretto e i suoi derivati

 Somministrazione diretta: vale la pena?

  • Orale → scarsa biodisponibilità (viene distrutto)

  • Endovenoso → efficace, ma poco pratico e costoso

  • Liposomiale → promettente! Il glutatione viene “impacchettato” in grassi simili a quelli delle membrane cellulari, facilitandone l’assorbimento

Se decidi di assumere un integratore di glutatione, prediligi quello liposomiale, mi raccomando!

Uno studio clinico randomizzato ha dimostrato che l’assunzione quotidiana di glutatione (GSH) per via orale può aumentare significativamente le riserve corporee di GSH e migliorare la funzione immunitaria.

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🥇 Il miglior integratore di glutatione liposomiale? Bandini Glutatione Setria

Se cerchi un integratore di glutatione davvero efficace, prova quello  della Bandini. Un vero e proprio top di gamma! Perché? Prima di tutto, utilizza Setria, una forma di L-glutatione ridotto e bioattivo, prodotta tramite fermentazione naturale, quindi altamente assimilabile. Ma ciò che lo rende speciale è la tecnologia liposomiale: il principio attivo è “incapsulato” in una struttura fosfolipidica che lo protegge dallo stomaco e ne aumenta drasticamente l’assorbimento cellulare.

Un solo dosaggio da 250 mg al giorno è sufficiente per:

  • Rallentare il processo di invecchiamento cellulare

  • Eliminare metalli pesanti come cadmio e mercurio

  • Supportare il sistema immunitario, digestivo e cardiovascolare

Il prodotto è vegano, senza OGM, senza conservanti, e realizzato in Italia in laboratori certificati GMP e ISO. Bandini non è solo un brand, ma un impegno verso qualità, purezza e innovazione.

LEGGI LE RECENSIONI DELLE PERSONE CHE HANNO ACQUISTATO QUESTO INTEGRATORE 

N-acetilcisteina (NAC)

Come dicevamo prima, la cisteina è di vitale importanza nella produzione di glutatione. Tuttavia, la cisteina pura è instabile e si ossida facilmente. Soluzione? Usare “profarmaci” stabili che si trasformano in cisteina una volta entrati nelle cellule, come la N-acetilcisteina (NAC).

🌟 La star tra i precursori del glutatione
Utilizzata da decenni per:

  • intossicazioni da paracetamolo

  • malattie respiratorie

  • supporto antiossidante

Funziona? Sì, ma… funziona bene solo in presenza di carenza di glutatione

👉 Studi positivi su:

  • HIV

  • Autismo

  • Fibrosi cistica

  • Diabete

📌 Attenzione: in soggetti sani o con livelli già buoni, potrebbe non fare nulla.

In uno studio randomizzato controllato, la supplementazione con GlyNAC (una combinazione di glicina e NAC) ha aumentato i livelli di GSH in anziani con elevato stress ossidativo, migliorando anche altri parametri di salute.

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Uno studio pubblicato su Neuropsychopharmacology ha dimostrato che la somministrazione di NAC ha aumentato i livelli di GSH nel cervello di pazienti con schizofrenia, suggerendo un potenziale beneficio nel trattamento di disturbi neuropsichiatrici legati allo stress ossidativo.

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Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha evidenziato che la somministrazione orale ad alto dosaggio di NAC ha aumentato significativamente i livelli di GSH nei neutrofili del sangue di pazienti con fibrosi cistica, migliorando la funzione antiossidante.

FONTE ATTENDIBILE

Il miglior NAC in polvere? Sanuvit NAC da 150g

Quando si parla di precursori del glutatione, la N-acetilcisteina (NAC) è la regina indiscussa. E tra le tante opzioni sul mercato, Sanuvit NAC in polvere si distingue per qualità, purezza e trasparenza. Stiamo parlando di un prodotto:

  • 100% vegano e senza glutine

  • Senza additivi, eccipienti o riempitivi

  • Prodotto artigianalmente in Europa, direttamente da un’azienda familiare

Ogni bustina contiene 150g di pura N-acetil-L-cisteina ad alta biodisponibilità, ideale per rigenerare le scorte intracellulari di glutatione. È perfetta anche per chi vuole:

  • Disintossicare l’organismo

  • Supportare il sistema respiratorio e circolatorio

  • Regolare il glutammato cerebrale, migliorando l’equilibrio mentale

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Attivatori del fattore Nrf2: la via geniale

Il Nrf2 è un “interruttore genetico” che, quando attivato, accende tutta la produzione di antiossidanti – incluso il glutatione. Stimolarlo significa dire al corpo: “Produci più difese!”

Le molecole che lo attivano:

  • Resveratrolo (vino rosso)

  • Curcumina (curcuma)

  • Sulforafano (broccoli)

  • Acido lipoico

  • Bardoxolone

  • Dimetil fumarato (farmaco approvato per la sclerosi multipla)

Dieta e stile di vita: i migliori amici del glutatione

Ecco una lista pratica per aiutare il tuo corpo a produrre più glutatione:

Proteine ricche di cisteina

  • Uova, pollo, tacchino

  • Yogurt, ricotta, siero di latte

Verdure crocifere

  • Broccoli

  • Cavoletti

  • Rucola

Contengono sulforafano, che attiva Nrf2 e stimola la sintesi del glutatione

Frutta e verdura ad alto contenuto di glutatione o precursori

  • Asparagi, avocado, spinaci, peperoni

  • Papaya, melone

⚠️ La cottura può ridurre il contenuto di glutatione.

Vitamine e minerali utili

  • Vitamina C → aiuta a riciclare il GSH

  • Vitamina B6 → necessaria per la produzione di cisteina

  • Selenio → cofattore della glutatione perossidasi

Stile di vita

  • Attività fisica moderata (non estenuante)

  • Gestione dello stress ( meditazione consapevole, yoga, respirazione lenta e diaframmatica )

  • Sonno regolare

Digiuno intermittente e glutatione: il potenziamento naturale che pochi conoscono

Quando si parla di aumentare il glutatione, si pensa subito a integratori, o alimenti… eppure una delle strategie più semplici e accessibili per farlo è il digiuno.

E sai perché?

Perché il nemico numero uno del glutatione è l’insulina. Sì, proprio lei, l’ormone che si alza quando mangiamo — soprattutto zuccheri e carboidrati raffinati.

Ecco cosa succede nel tuo corpo:

  • Quando i livelli di insulina sono alti, il tuo corpo entra in modalità “anabolica”: accumula grassi, trattiene liquidi e riduce la produzione di glutatione.

  • Quando digiuni, o anche solo salti un pasto, l’insulina si abbassa, la glicemia scende e il corpo entra in una modalità di pulizia e rigenerazione (la cosiddetta autofagia).

  • Ed è proprio in queste condizioni che si è osservato un aumento della sintesi di glutatione, probabilmente perché l’organismo percepisce una situazione di “stress metabolico controllato” e attiva le sue difese antiossidanti.

💡 Anche solo 24 ore di digiuno possono aumentare significativamente i livelli di glutatione nel fegato e in altri tessuti, secondo alcuni studi su modelli animali.

Ma allora… perché non se ne parla di più?

Probabilmente perché il digiuno non è brevettabile e non porta guadagni alle industrie nutraceutiche. Eppure, da un punto di vista evolutivo, ha senso: il corpo umano si è adattato per millenni a periodi alterni di nutrizione e digiuno, non a mangiare 5 volte al giorno 365 giorni l’anno!

🔍 Persino la medicina funzionale oggi riconosce il valore del digiuno intermittente (IF) come strategia di “reset” metabolico e antiossidante.

In pratica, cosa puoi fare?

  • Saltare la colazione (con moderazione e se ti trovi bene) → aumenta la finestra di digiuno

  • Provare un digiuno di 24 ore ogni tanto, sempre sotto controllo medico se hai patologie

  • Ridurre gli zuccheri raffinati nella dieta quotidiana → meno insulina, più glutatione

Uno studio condotto su elefanti marini ha dimostrato che il digiuno prolungato (7–8 settimane) aumenta significativamente la sintesi del glutatione nei muscoli e nel sangue. Questo incremento è associato a un aumento dell’attività degli enzimi coinvolti nella produzione di GSH, suggerendo un meccanismo adattativo per contrastare lo stress ossidativo causato dal digiuno.

FONTE ATTENDIBILE

In uno studio su ratti, il digiuno di 24–48 ore ha portato a variazioni significative delle concentrazioni di glutatione nel fegato e nell’intestino. Questi tessuti sembrano fungere da riserva di cisteina durante il digiuno.

FONTE ATTENDIBILE

Conclusioni

Dopo tutto quello che abbiamo visto, una cosa è certa: il glutatione è una molecola di fondamentale importanza per la nostra salute, e mantenerne livelli ottimali può fare la differenza nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie. Ma…

Quindi… cosa possiamo fare oggi?

📌 Se hai una patologia cronica → parla col tuo medico per valutare se un’integrazione possa aiutarti.

📌 Se sei sano ma vuoi ottimizzare la tua salute → punta su:

  • Dieta ricca di cisteina (uova, proteine del siero, carne bianca)

  • Verdure crocifere (broccoli, cavoletti, rucola)

  • Attività fisica moderata e costante

  • Sonno di qualità e gestione dello stress

  • Integratore di acetil-cisteina

NOTA BENE: Anche saltare un pasto o digiunare anche solo per 24 ore alla settimana può innalzare i livelli di glutatione nel corpo.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei