Aumentare il movimento dopo un evento cardiaco può salvarti la vita

stare seduti

Fino ad oggi, le linee guida ufficiali si sono concentrate soprattutto sull’invito a praticare regolare attività fisica dopo un evento cardiaco. Ma la ricerca guidata dal professor Keith Diaz della Columbia University va oltre: anche il semplice “stare troppo tempo seduti” ha un impatto enorme sulla salute del cuore.

Perché? La risposta è semplice: il corpo umano non è fatto per l’immobilità prolungata. Quando restiamo seduti per ore, la circolazione rallenta, i muscoli lavorano meno e il metabolismo si abbassa. Se aggiungiamo un cuore già provato da un infarto, la miscela può diventare pericolosa.

Lo studio: 600 pazienti monitorati giorno e notte

I ricercatori hanno seguito più di 600 adulti, tra i 21 e i 96 anni, che erano stati curati per infarto o dolore toracico in un ospedale di New York. Dopo le dimissioni ospedaliere, ogni partecipante ha indossato un accelerometro da polso per circa 30 giorni.

Questo dispositivo misura il movimento in tre direzioni (avanti-indietro, laterale e su-giù) e permette di distinguere se una persona è ferma o in movimento. Non si tratta quindi di ricordi imprecisi dei pazienti, ma di dati concreti, raccolti 24 ore su 24.

Dopo un anno, i ricercatori hanno verificato chi aveva avuto nuovi eventi cardiaci, interventi chirurgici o, purtroppo, era deceduto.

I numeri che fanno riflettere

I risultati parlano da soli:

  • Rischio raddoppiato: chi passava più di 14 ore al giorno seduto aveva 2,58 volte più probabilità di sviluppare un nuovo problema cardiaco o di morte, rispetto ai più attivi.

  • Piccoli cambiamenti, grandi effetti:

    • Sostituire 30 minuti di sedentarietà con attività moderata o intensa (come camminata veloce, nuoto o tennis) riduceva il rischio del 61%.

    • Sostituirli con attività leggera (come camminare lentamente o riordinare casa) lo riduceva del 50%.

    • Persino sostituire la sedentarietà con il sonno abbassava il rischio del 14%.

  • Differenze quotidiane:

    • Il gruppo più attivo faceva in media 143,8 minuti di attività leggera e 25 minuti di attività intensa, stando seduto “solo” 11,7 ore.

    • Il gruppo meno attivo si muoveva molto meno: 82,2 minuti di attività leggera e appena 2,7 minuti di attività intensa, con oltre 15 ore seduto.

Perché anche il sonno conta?

La sorpresa è che dormire di più può avere un impatto positivo sulla salute cardiaca. Il sonno, infatti, non è solo riposo: è anche il momento in cui il corpo si rigenera e ripara i danni, soprattutto dopo un trauma come un infarto.

Come dice Diaz: “Non serve iniziare a correre maratone. Basta ridurre il tempo seduti e aumentare un po’ il movimento o il sonno per vedere dopo poco benefici concreti”.

In altre parole, il segreto sta nel rompere la monotonia della sedentarietà, con gesti semplici e alla portata di tutti.

Attività fisica e cuore: una questione di abitudini

L’attività fisica, insieme al sonno, rientra tra i comportamenti fondamentali per proteggere la salute cardiovascolare.

E non parliamo solo di quantità di sonno, ma anche di qualità: continuità, regolarità, soddisfazione e assenza di disturbi notturni sono tutti fattori chiave per una buona salute cardiocircolatoria. Un sonno disturbato può rappresentare un nemico insidioso per il cuore.

Alcuni limiti dello studio

Come in tutte le ricerche, anche qui ci sono punti da considerare:

  • La definizione di sedentarietà si basava solo sull’intensità dell’attività, quindi il tempo “da fermi” potrebbe essere stato sovrastimato.

  • Mancano dati su reddito e quartieri di residenza, che possono influire sulla salute.

  • Non ci sono informazioni su eventuali programmi di riabilitazione o ambienti di vita post-dimissione.

Questi elementi limitano in parte la precisione delle conclusioni, ma non ne annullano il valore.

Cosa possiamo imparare da questo studio?

Il messaggio dello studio è semplice ma potente: “siediti meno e muoviti di più”.

Bethany Barone Gibbs, esperta di salute pubblica, sottolinea che anche attività leggere come passeggiare, cucinare, fare giardinaggio o giocare con il cane rappresentano attività preziose. Non serve strafare: basta sostituire mezz’ora al giorno di inattività con qualsiasi tipologia di movimento.

Ecco alcune idee pratiche:

  • Alzati ogni ora per fare due passi.

  • Telefona camminando invece di restare alla scrivania.

  • Scegli le scale invece dell’ascensore.

  • Dedica tempo a hobby attivi come il giardinaggio.

  • Vai a fare la spesa a piedi, se possibile.

  • Lascia l’auto più lontano e percorri l’ultimo tratto a piedi.

Conclusione

L’eccessiva sedentarietà nuoce alla salute allo stesso modo di un pacchetto di sigarette. Restare fermi per ore non è solo “stancante”, ma è un fattore di rischio serio, soprattutto per chi ha già un cuore fragile.

LEGGI LO STUDIO

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei