Gli oceani stanno diventando più scuri: Un allarme per l’ambiente

acqua oceano

Gli oceani – ricoprono oltre il 70% della superficie terrestre – sono una fonte di vita fondamentale per il nostro pianeta. Non solo regolano il clima e producono una parte significativa dell’ossigeno che respiriamo, ma sono anche casa per una vasta gamma di organismi marini. Purtroppo, un fenomeno preoccupante sta minacciando questo delicato ecosistema: l’oscuramento delle acque.

Negli ultimi decenni, le acque oceaniche si stanno facendo sempre più scure, e ciò sta mettendo a rischio la vita che dipende dalla luce solare.

La zona fotica: un ambiente cruciale per la vita

Tutto parte dalla zona fotica, il primo strato superficiale degli oceani, dove la luce solare riesce a penetrare. Questa zona è essenziale per la vita marina, poiché ospita organismi che compiono la fotosintesi, come il fitoplancton, le alghe e le fanerogame marine.

Questi organismi sono alla base della catena alimentare marina, e molte specie di pesci, coralli, crostacei e mammiferi marini dipendono direttamente da loro per nutrirsi. Senza la luce solare che giunge nelle profondità di questo strato, tutta la rete ecologica marina potrebbe collassare. Eppure, i cambiamenti che stanno avvenendo in questa zona sono drammatici.

L’oscuramento degli oceani

Quando gli scienziati parlano di una zona fotica più profonda, intendono che la luce del sole sta penetrando sempre meno in profondità, limitando l’area in cui la luce arriva e, quindi, dove la vita marina può prosperare.

Nel caso di questo studio, i ricercatori hanno osservato che la profondità della zona fotica (cioè quanto in profondità arriva la luce) si è ridotta di più di 50 metri in oltre il 10% degli oceani. Questo significa che in molte aree dell’oceano, la zona dove la luce solare arriva e dove le piante marine possono fare la fotosintesi è diventata molto più piccola.

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Perché questo è un problema?

Meno luce significa meno fotosintesi, che è la base della catena alimentare marina. Senza la fotosintesi, le piante e il fitoplancton non possono crescere, e quindi non ci sono abbastanza risorse per gli animali che dipendono da loro per nutrirsi.

La riduzione della zona fotica crea più competizione tra gli organismi marini per le risorse, il che può danneggiare l’intero ecosistema marino.

Alcuni animali che vivono nelle profondità degli oceani, dove la luce solare non arriva, non usano direttamente la luce solare per sopravvivere.

Tuttavia, dipendono indirettamente dalla luce solare poiché si nutrono di altri organismi che vivono nella zona fotica, come pesci o plancton, i quali, invece, hanno bisogno della luce per crescere.

Se la zona fotica si riduce e meno luce penetra nell’oceano, questi animali più profondi potrebbero essere costretti a risalire verso la superficie per trovare cibo, ma in quella zona la concorrenza per le risorse è molto più elevata, e le risorse stesse sono limitate. Questo potrebbe creare un forte squilibrio nell’ecosistema marino.

Per riassumere possiamo dire che, l’oscuramento delle acque sta creando un ambiente meno favorevole per la vita marina e questo potrebbe portare a gravi squilibri nell’ecosistema marino.

Cause dell’oscuramento: un fenomeno complesso

Le cause di questo oscuramento sono molteplici e spesso interconnesse. Una delle principali spiegazioni riguarda il cambiamento delle comunità di plancton e l’aumento della concentrazione di sedimenti, nutrienti e materia organica nelle acque.

Questi fattori rendono l’acqua più torbida, riducendo la quantità di luce che riesce a penetrare negli strati superiori dell’oceano.

Anche i cambiamenti nelle correnti oceaniche e l’aumento della produttività primaria e secondaria stanno influenzando la trasparenza dell’acqua. Le correnti, che trasportano nutrienti, calore e ossigeno, stanno cambiando a causa del riscaldamento globale, alterando la distribuzione di questi elementi vitali per la vita marina.

Quando le correnti portano più nutrienti in superficie, la produttività primaria (la produzione di cibo da parte di fitoplancton e alghe) aumenta, migliorando la produttività secondaria (cioè la crescita degli animali che si nutrono di queste piante).

Tuttavia, se la distribuzione dei nutrienti è alterata, l’acqua diventa più torbida, riducendo la penetrazione della luce e creando un ambiente più difficile per la vita marina. Questo fenomeno sta contribuendo a ridurre la trasparenza dell’acqua, rendendola sempre più opaca e minacciando gli ecosistemi marini.

Le fioriture algali, ad esempio, sono un altro fattore che sta accelerando questo processo. Quando le alghe proliferano in maniera eccessiva, la luce non riesce a penetrare in profondità, creando “zone morte” in cui gli organismi marini non possono sopravvivere. E questo non riguarda solo le acque tropicali. Anche in zone più fredde, come l’Artico e l’Antartico, si stanno osservando cambiamenti drammatici nelle profondità della zona fotica, dovuti al riscaldamento globale e al cambiamento delle correnti oceaniche.

Le conseguenze per gli ecosistemi marini

L’oscuramento delle acque provoca conseguenze devastanti per tutti gli ecosistemi marini. Con la riduzione della zona fotica, gli animali che dipendono dalla luce per la fotosintesi – come il fitoplancton – sono costretti a spostarsi verso la superficie, dove la competizione per il cibo e le risorse è più elevata. Questo porta a un forte squilibrio nelle popolazioni marine, con effetti a catena che si riflettono in tutta la catena alimentare.

Inoltre, la riduzione della luce solare nelle acque più profonde sta influenzando anche la riproduzione di molte specie. La zona fotica è il luogo in cui avviene la maggior parte delle attività riproduttive, e una sua riduzione comporta una diminuzione delle opportunità di accoppiamento per molte specie marine. Senza una buona disponibilità di luce, la produttività primaria del mare diminuisce, e questo ha effetti devastanti su tutta la fauna marina che dipende da essa.

L’Impatto su di noi: Una minaccia per il pianeta

Anche se non ce ne rendiamo conto, l’oscuramento degli oceani ha un impatto diretto sulla nostra vita. Gli oceani non rappresentano solo una risorsa fondamentale per la biodiversità del pianeta, ma sono anche vitali per la nostra sopravvivenza.

La produzione di ossigeno da parte degli organismi marini è essenziale per l’aria che respiriamo, e gran parte del pesce che mangiamo proviene da questi ecosistemi. Inoltre, gli oceani svolgono un ruolo cruciale nell’assorbire il carbonio atmosferico, contribuendo a combattere il cambiamento climatico.

Purtroppo, l’oscuramento degli oceani potrebbe ridurre significativamente la capacità degli oceani di svolgere questi compiti vitali. Il rischio di morte di massa di specie marine è sempre più concreto. Un ambiente marino impoverito è un ambiente che non può più supportare la vita come la conosciamo.

Le possibili soluzioni

Se non affrontiamo questo problema con urgenza, le conseguenze potrebbero essere irreversibili. Ma cosa possiamo fare per fermare l’oscuramento degli oceani?

Prima di tutto, dobbiamo ridurre l’inquinamento, in particolare quello legato ai fertilizzanti e ai sedimenti che arrivano in mare a causa delle attività agricole e industriali. Dobbiamo anche lavorare per ridurre le emissioni di gas serra, che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti nelle correnti oceaniche.

Inoltre, la protezione delle aree marine sensibili e la gestione sostenibile delle risorse oceaniche sono passi fondamentali per preservare la biodiversità marina. Ogni sforzo per migliorare la salute degli oceani contribuirà a rallentare l’oscuramento delle acque e a preservare gli ecosistemi marini per le generazioni future.

Conclusione

L’oscuramento degli oceani è un problema grave e in crescita, che minaccia non solo la vita marina, ma anche la nostra stessa esistenza. Se non agiamo in fretta, le generazioni future potrebbero trovarsi di fronte a un mondo marino impoverito e vulnerabile. È il momento di prendere sul serio questa crisi e di agire per proteggere gli oceani, la loro fauna e la nostra stessa vita.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei