Scopri come il tifo politico sta distruggendo il pensiero critico
La legge della probabilità: davvero tutte le idee dell’avversario fanno schifo?
Facciamoci una domanda semplice, ma proprio semplice! È statisticamente plausibile che una persona non sia mai d’accordo su nulla con l’altra metà del paese?
Siamo sicuri che tutte le leggi fatte dalla “parte avversa” siano sempre e solo sbagliate, malvagie o inutili? E che invece quelle della propria linea politica siano al contrario sempre giuste e perfette?
Chiunque abbia una minima infarinatura di logica o di statistica sa che una tale coerenza totale è impossibile. Se ci sono decine di leggi, riforme e proposte… è inevitabile che, anche per puro caso, una ti risulti condivisibile, o quanto meno sensata.
Eppure, il tifoso politico non ammette eccezioni. Tutto ciò che viene “da fuori” è sempre sbagliato. Sempre per definizione. Anche se dice cose simili a quelle che il suo partito sosteneva solo un anno prima!
Questa rigidità mentale è un atteggiamento sbagliato, oltre ad essere profondamente anti-scientifico. In qualsiasi ambito della conoscenza – dalla medicina alla filosofia – si applica il dubbio. Non si rifiuta un’idea in base a chi la propone, ma in base al merito dell’idea stessa.
Pensaci: se ti dico che il pane è buono, ti interessa sapere se sono di sinistra o di destra? No, lo assaggi, e decidi di conseguenza in base al gusto. Lo stesso dovrebbe valere per una proposta politica.
Ma finché ci ostiniamo a valutare chi parla invece di cosa dice, finiremo per rifiutare idee che potrebbero anche essere giuste. O peggio: per accettarne altre che ci danneggiano, solo perché le dice “uno dei nostri”.
E tu invece pratichi il tifo politico o sei una persona libera?
Dovremmo leggere ogni proposta politica senza pregiudizi, con la genuina voglia di capire cosa potrebbe davvero comportare per noi cittadini tale legge, al di là di chi l’ha proposta.
E invece no, sempre più spesso, non siamo più in grado di prendere decisioni obiettive, perché il nostro giudizio è spinto, condizionato e dirottato dall’identità politica che ci portiamo addosso.
Come una divisa invisibile, ci guida senza che ce ne accorgiamo. Appena leggiamo un titolo, sappiamo già da che parte stare, anche se non abbiamo letto una riga del contenuto e anche se non sappiamo nemmeno di cosa si stia parlando davvero.
Ti sei mai sorpreso a pensare “questa proposta è buona… ma è della parte opposta”? Ecco, quello è il segnale. Il momento in cui puoi scegliere se essere un cittadino libero, o restare un tifoso ingabbiato.
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