I segreti degli stoici per vivere felici e sani nel XXI secolo

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Nel caos della vita moderna e in un mondo dove la mente fatica a trovare pace, c’è una filosofia antica che sta tornando prepotentemente alla ribalta: lo stoicismo.

Fondata più di duemila anni fa, questa corrente di pensiero offre strumenti pratici per vivere meglio, coltivare la salute mentale e persino rafforzare il benessere fisico.

Occorre vivere focalizzandosi su ciò che si può controllare

Una delle idee centrali dello stoicismo è tanto semplice quanto rivoluzionaria: non ha senso preoccuparsi di ciò che non possiamo controllare.

Lo diceva chiaramente Epitteto, un filosofo stoico che – va ricordato – era uno schiavo: “Ci sono cose che dipendono da noi, e cose che non dipendono da noi”. Un principio che oggi potremmo tradurre così: smetti di sprecare energia emotiva su ciò che è fuori dal tuo raggio d’azione.

Perché è così importante?

  • Perché ogni volta che ti angosci per qualcosa che non puoi modificare – il comportamento altrui, le condizioni atmosferiche, una malattia incurabile – entri in un circolo vizioso di frustrazione.

  • La mente si agita e il corpo si tende. Lo stress aumenta, il cortisolo si alza e il sistema immunitario inesorabilmente si indebolisce.

ECCO UN ESEMPIO PRATICO

Sei in coda nel traffico, in ritardo per un appuntamento importante. Puoi suonare il clacson, maledire il mondo e agitarti. Ma nulla di tutto ciò cambierà, oppure puoi usare quel tempo per respirare, riflettere e telefonare per avvisare del ritardo o anche ridere della situazione in cui ti stai trovando.

Lo stoico non cambia il mondo, ma decide consapevolmente di cambiare il modo di reagire a eventi che non sono sotto il suo controllo. 

Le neuroscienze lo confermano: chi impara a distaccarsi emotivamente da ciò che non può controllare ha un tono dell’umore più stabile, meno sintomi ansiosi e minore rischio di disturbi psicosomatici. La calma mentale si riflette nel corpo: pressione più bassa, digestione più fluida e sonno più profondo.

Trasformare i problemi in opportunità

Un altro pilastro dello stoicismo è l’invito a vedere ogni ostacolo come un’occasione di crescita. Un concetto che Friedrich Nietzsche chiamerà più tardi amor fati, ovvero “amore per il destino”.

Non si tratta di “masochismo”, ma di un cambio di prospettiva radicale: e se tutto ciò che ci accade, anche le avversità, servisse come lezione di vita per migliorarci?

Questa visione non ti chiede di essere felice per le disgrazie, ma di usarle come allenamento. Ogni crisi passeggera rappresenta una palestra per la mente.

Ecco alcuni esempi

  • Un licenziamento può diventare l’occasione per ripensare alla propria carriera, fare un bilancio o aprire un’attività che volevi provare da tempo

  • Una malattia cronica può costringerci a cambiare stile di vita, a mangiare meglio e a prenderci cura di noi in modo più consapevole.

  • Una delusione amorosa può insegnarci i nostri bisogni reali, i nostri limiti, e riportarci verso noi stessi.

Come possiamo applicarlo nella vita quotidiana?

  • Quando ti succede qualcosa di difficile, chiediti: “Che cosa posso imparare da questa esperienza?”

  • Trascrivi l’evento su un foglio e prova a scrivere 3 conseguenze positive che potrebbero derivarne, anche a lungo termine.

  • Allenati a non resistere, ma ad adattarti. Segui l’esempio dell’acqua: non combatte il sasso, ma lo avvolge.

Quando la mente non lotta più contro la realtà, ma la abbraccia, il sistema nervoso si rilassa. Si sviluppa una plasticità psicologica che migliora la regolazione emotiva, rafforza il cuore, riduce il rischio di infarto e sostiene il sistema ormonale.

Non temere la morte

Uno dei temi più coraggiosi dello stoicismo è il rapporto con la morte. Nella nostra società, la morte è spesso vista come un tabù, qualcosa da evitare, da nascondere e persino da ignorare. Ma per gli stoici la morte rappresenta completamente l’opposto: ricordarsi della morte è il modo migliore per vivere davvero.

Quando ti rendi conto che il tempo è limitato, ogni momento diventa prezioso.

Esercizio pratico

I filosofi stoici praticavano il memento mori, letteralmente “ricordati che devi morire”. Oggi questo può sembrare cupo, ma in realtà è una tecnica potentissima per:

  • ridare valore al momento presente;

  • evitare rimpianti;

  • smettere di procrastinare e iniziare ad agire subito

Prova ogni tanto a chiudere gli occhi e immaginare che oggi sia l’ultimo giorno della tua vita. Cosa faresti di diverso? Cosa non diresti più? Cosa finalmente diresti? Questo esercizio ti connette subito con ciò che è essenziale.

La consapevolezza della morte ci spinge a vivere più consapevolmente, e questo ha un effetto positivo anche sul corpo: si riduce lo stress cronico, si dà più attenzione al riposo, all’attività fisica e alla nutrizione. La qualità della vita migliora perché smettiamo di rimandare la felicità a un “poi” che potrebbe non arrivare mai.

Vivere secondo natura e ragione

Un altro fondamento dello stoicismo è il principio di vivere in accordo con la natura. Ma attenzione: per gli stoici non significa fare escursioni o mangiare bacche nei boschi. Significa essere ciò che si è veramente e sfruttare al massimo ciò che ci contraddistingue davvero: la ragione.

L’essere umano, secondo gli stoici, non è un animale qualunque. Ha una mente razionale ed è capace di scegliere, riflettere e distinguere il bene dal male. Quindi, vivere secondo natura significa non lasciarsi guidare dagli impulsi, ma dalla coscienza e dall’intelletto.

Cosa vuol dire, in pratica?

  • Non dobbiamo reagire d’istinto, ma rispondere con consapevolezza.

  • Non occorre lasciarsi travolgere dalle emozioni, ma bisogna comprenderle e gestirle al meglio.

  • Non bisogna agire per piacere immediato, ma per valore duraturo.

Un esempio attuale

Se sei in preda alla rabbia perché qualcuno ti ha offeso, la reazione “naturale” (in senso animale) è restituire l’offesa. Ma la risposta stoica è chiedersi: “Che tipo di persona voglio essere?”. E agire secondo la risposta, non secondo il momento.

Effetti sulla salute mentale e fisica

  • Chi vive guidato dalla ragione sviluppa una maggior coerenza tra pensieri e azioni. Questo riduce la dissonanza cognitiva, una delle cause principali di ansia e depressione.

  • Le scelte consapevoli migliorano anche la salute fisica: mangi con più attenzione, dormi con più regolarità, ed eviti comportamenti dannosi dettati dall’impulso.

Non inseguire il piacere, ma la serenità

Nel mondo moderno, siamo continuamente bombardati da pubblicità e modelli sociali, che ci ossessionano sul fatto che la felicità sta nel piacere: cibo, denaro, sesso, esperienze e successo. Ma lo stoicismo ci insegna il contrario: il piacere è effimero mentre la serenità è duratura.

“I piaceri fugaci ci possiedono, mentre la virtù ci libera.”

Lo stoico non disprezza il piacere, ma non vi costruisce sopra la propria identità. Sa che i momenti piacevoli vanno e vengono. La vera forza è trovare un equilibrio interiore che non dipenda da fattori esterni.

Esempio pratico

Pensiamo al cibo: un pasto squisito può dare piacere per mezz’ora, ma se ne diventi dipendente per regolare le emozioni, stai usando il cibo per compensare un vuoto. Lo stoico cerca invece il significato, non la compensazione.

La percezione è tutto: il potere del pensiero

“Non sono le cose o i fatti a turbare gli uomini, ma l’opinione che essi hanno delle cose o dei fatti.”

Questo concetto, tanto semplice quanto potente, è oggi alla base di molte psicoterapie moderne, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT). L’idea è che non è l’evento in sé a creare la sofferenza, ma l’interpretazione soggettiva che decidiamo di dargli.

Un esempio concreto

Immagina di ricevere una critica.

  • Se pensi: “Mi stanno attaccando, non valgo nulla”, proverai ansia e rabbia.

  • Se pensi: “Forse posso imparare qualcosa”, potresti motivarti a migliorare

Nulla è cambiato nell’evento esterno, ma tutto è cambiato nella risposta interna. E questo, secondo gli stoici, è il potere più grande che abbiamo a nostra disposizione.

Ecco come allenare la percezione

Puoi farlo ogni giorno:

  • quando succede qualcosa di sgradito, chiediti: “Che interpretazione sto dando?”

  • domandati: “Un altro, con un altro punto di vista, come lo vivrebbe?”

  • infine, prova a riformulare il pensiero in modo più razionale e costruttivo.

Imparare a cambiare punto di vista riduce:

  • ansia anticipatoria;

  • reazioni depressive a fallimenti;

  • dipendenza da approvazione esterna.

Il cervello, se educato alla flessibilità cognitiva, reagisce con più prontezza, resilienza e persino con maggiore longevità neuronale.

Il vero valore del silenzio

“La maggior parte delle cose che diciamo e facciamo non sono necessarie.”

Oggi questa frase suona come un invito alla sobrietà comunicativa. Quante volte parliamo solo per abitudine? Per paura del silenzio? Per cercare conferme? Gli stoici ci insegnano che, nel silenzio, si coltiva la lucidità. Parlare troppo spesso significa disperdere energia.

Cosa comporta questo, nella pratica?

  • Si ascolta di più.

  • Si riflette prima di reagire.

  • Si riduce il rischio di dire qualcosa di cui potremmo pentirci.

  • Si diventa più presenti nelle relazioni.

Esercizio quotidiano

Prova una volta al giorno a non dire l’ovvio. Se qualcosa non è utile, giusto o necessario, lascia che sia il silenzio a parlare. È un allenamento alla disciplina mentale e alla presenza consapevole.

Il silenzio riduce l’attivazione emotiva, riduce l’attivazione del sistema simpatico e permette al cervello di “ripulirsi” dal sovraccarico di stimoli. È come una pausa di ossigeno per la psiche.

Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto

Ecco un altro messaggio potente dello stoicismo: la forza non è l’assenza di debolezza, ma la capacità di riconoscerla. Nella cultura odierna, chiedere aiuto è spesso visto come segno di fragilità. Ma per gli stoici è il contrario: è un atto di coraggio e lucidità.

Epitteto, pur essendo stato uno schiavo, non esitava a consigliare agli altri di cercare aiuto, quando necessario. Anche Seneca riconosceva l’importanza della comunità e dell’amicizia come strumenti per affinare la virtù.

Perché fa bene chiedere aiuto?

  • Perché spezza l’illusione dell’autosufficienza.

  • Perché crea legami autentici.

  • Perché alleggerisce il carico emotivo.

Numerosi studi psicologici mostrano che le persone che chiedono aiuto in modo tempestivo:

  • soffrono meno di disturbi d’ansia;

  • hanno minori probabilità di sviluppare depressioni gravi;

  • vivono più a lungo grazie al supporto sociale.

La connessione umana, per lo stoico, non è dipendenza, bensì una scelta ragionata e virtuosa.

Bisogna uccidere l’ego: la via verso la vera libertà

Lo stoicismo invita a un’operazione radicale ma liberatoria: occorre ridimensionare il proprio ego. Questo non significa annullarsi, ma smettere di identificarsi con la propria immagine, il proprio ruolo o le proprie aspettative.

Seneca afferma:

“Chi vive secondo natura, non si gonfia per lodi né si abbatte per offese.”

In altre parole, non sei il tuo titolo di lavoro, non sei il tuo successo e non sei nemmeno i tuoi fallimenti. Sei molto di più. L’ego ti confonde, ti attacca a illusioni e ti impedisce di cambiare.

Come si uccide l’ego, in concreto?

  • Accettando le critiche, quando sono vere.

  • Ridendo di sé stessi.

  • Lasciando andare il bisogno di avere sempre ragione.

  • Smettendo di vivere per l’approvazione altrui.

Un ego ipertrofico è una fonte costante di stress, insicurezza e vittimismo tossico. Ridurlo porta a:

  • miglioramento dell’umore;

  • minore rischio di infarti da rabbia repressa;

  • aumento della resilienza emotiva.

In pratica: meno ego, più energia vitale.

Bastano poche cose per essere felici

Gli stoici non erano asceti, ma minimalisti dell’anima. Per loro, la felicità non si trova nell’accumulare, ma nel vivere con misura, secondo ragione e giustizia.

“Occorre agire al momento opportuno secondo ragione e giustizia, con impegno, energia e buona disposizione, senza distrarsi e mantenendo il proprio demone interiore sempre integro e puro.”

Cosa significa, in parole semplici?

  • Agire quando serve, non rimandare

  • Essere giusti, anche quando costa esserlo

  • Essere consapevoli del momento presente, evitando l’uso del pilota automatico.

  • Seguire il proprio demone, cioè la parte più autentica di sé.

Quali sono le “poche cose” che bastano?

  • Avere uno scopo chiaro.

  • Agire con coerenza.

  • Coltivare relazioni sincere.

  • Vivere in armonia con la realtà, senza forzarla.

Questo tipo di vita:

  • abbassa l’infiammazione cronica (causata da stress prolungato);

  • regola il ritmo sonno-veglia;

  • migliora la salute intestinale (secondo il principio psico-somatico “intestino mente”).

Occorre dire sempre la verità

Ecco uno dei principi più controversi dello stoicismo: il coraggio di dire sempre la verità, anche (e soprattutto) quando è scomoda.

Marco Aurelio insiste sul fatto che un uomo giusto e forte dice ciò che pensa, senza doppi giochi, senza raggiri e senza paura di essere giudicati.

Perché è difficile?

  • Perché abbiamo paura di ferire gli altri.

  • Perché temiamo di essere giudicati.

  • Perché dire la verità richiede chiarezza interiore.

Ma vivere nella verità, anche imperfetta, è il primo passo verso la liberazione dal peso del conformismo.

Vivere nella verità:

  • riduce il rischio di depressione (non devi fingere);

  • migliora l’autostima (ti senti coerente con la tua identità);

  • aumenta la qualità delle relazioni. Diventi una persona autentica che non finge e questo viene percepito anche dalle persone.

Conclusione

Lo stoicismo rappresenta un manuale per migliorare l’intelligenza emotiva. È una guida antica che migliora a 360 gradi la salute mentale e quindi di conseguenza anche quella fisica.

Se applicato con costanza, può:

  • rafforzare la salute mentale;

  • riequilibrare le funzioni fisiologiche;

  • aumentare la resilienza alle malattie;

  • ridurre lo stress cronico;

  • migliorare il rapporto con il tempo, con gli altri e con sé stessi.

In fondo, la felicità stoica è una felicità sobria, concreta e libera. Non è una vetta da scalare, ma un viaggio da percorrere tramite un passo consapevole e ben delineato.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei