Quali sono le cause del cattivo riposo notturno?

Conoscete le principali cause del cattivo riposo notturno? Avete mai sentito parlare delle buone pratiche o abitudini da prendere per avere le canoniche otto ore di sonno profondo?

Sapete che la quantità di ore necessarie di riposo notturno sono differenti da persona a persona? E, conoscete la differenza e l’importanza tra riposo notturno e riposo diurno, ad esempio la pennichella post pranzo?

La seguente guida tratta un argomento che tutti dovrebbero conoscere bene. Il sonno è fondamentale: curarlo, rispettarlo e conoscerne l’importanza è importantissimo per la salute e la qualità della vita, delle relazioni e delle persone.

In fondo, considerate voi l’esperienza di una giornata che inizia con una cattiva notte senza riposo e una giornata che inizia dopo un sonno profondo rigeneratore.

Cattivo riposo notturno: l’insonnia occasionale e l’insonnia cronica

L’insonnia è il principale disturbo del sonno che prevede l’incapacità di dormire. Una patologia che richiede l’intervento di neurologi e psichiatri ma che può interessare anche altre discipline mediche. Non esiste solo l’insonnia come disturbo del sonno, pensate che esiste una patologia opposta al non dormire, chiamata ipersonnia. L’insieme di disturbi del sonno prendono il nome di dissonnie. E dovete sapere che l’insonnia, patologia principale, può essere occasionale o cronica.

L’insonnia si può caratterizzare nel non riuscire ad addormentarsi, di addormentarsi e svegliarsi in piena notte senza poter riprendere sonno. Infine, numerosi risvegli che rendono il sonno interrotto un non riposo.

L’organismo per rigenerarsi deve dormire ininterrottamente diverse ore, fino a otto o nove a seconda dell’età.

Cause e fattori fisiologici de cattivo riposo notturno

Il non riuscire ad addormentarsi, e quindi l’avere un cattivo riposo notturno, ha conseguenze fisiche e ha cause fisiologiche. Parliamo di problemi fisici dovuti a patologie o momenti di stress del corpo che influiscono sul sonno. Di conseguenza, di giorno a causa di una o più notti in bianco si hanno dei sintomi, dei malesseri specifici, le occhiaie sono il primo segno più evidente.

Le malattie che possono causare l’insonnia sono le patologie sistemiche, cardiache, arteriosi (ipertensione), i disturbi della tiroide. Ci sono elementi respiratori e muscolari, pensiamo ai problemi che provocano il russamento, le apnee e infine il digrignamento dei denti (bruxismo). In avanzata età: dolori, demenza senile, Alzheimer e altre patologie croniche, magari osseo muscolari e anche neurologiche.

L’insonnia come sintomi può portare ad astenia (stanchezza anche cronica), mancanza di concentrazione, difficoltà di memoria, disturbi dell’umore, nervosismo, ansia, sonnolenza diurna. Quando l’insonnia diventa cronica può incidere anche sull’alimentazione e sulla forza muscolare, si ha difficoltà anche nel relazionarsi e mantenere il contatto con le persone per il sonno.

Tra le cause del cattivo riposo notturno anche le abitudini sbagliate

Secondo voi, il corpo ha necessità di dormire e coricarsi dopo mangiato? Oppure, è positivo fare sport prima di coricarsi? Fa bene tenere computer, smartphone, tablet, cerca persone nella stanza in cui dormiamo? Ebbene, spesso l’insonnia è frutto anche di abitudini sbagliate, di comportamenti apparentemente innocui o normali di cui non conosciamo le conseguenze fisiche.

Curare la zona notte, acquistate un nuovo materasso e seguite questi consigli.

È necessario curare quotidianamente la zona di riposo: acquistate un materasso adatto alle vostre esigenze, areate o riscaldate la stanza per raggiungere una temperatura ideale, scegliete lenzuola, piumoni e copriletto di un colore o con dei disegni che ispirino sonno e riposo. Prendete l’abitudine di fare il letto appena svegli in modo di averlo comodo e pronto quando ritornerete a dormire.

Infine, siesta dopo pranzo: secondo alcuni scienziati è ancestrale la necessità di mettere a riposo il fisico dopo mangiato. In effetti, se ci pensate la digestione è un lavoro importante per l’organismo. Però, come ricordano neurologi e psichiatri che curano le insonnie, la pennichella deve durare massimo mezz’ora e non prolungarsi oltre per non rubare minuti al riposo notturno.

Di sera dobbiamo arrivare stanchi e soddisfatti della giornata, attenzione a non utilizzare lo sport per scaricarvi. L’attività fisica va fatta prime di tre ore dal riposo per non attivare neuroni, muscoli, adrenalina, iper attenzione o eccitazione.

Cause e rimedi contro il cattivo riposo notturno

Ecco di seguito le principali cause e rimedi contro il cattivo riposo.

Argomento di attualità: luce blu degli smartphone, dei computer, dei tablet e anche di determinate lampade colorate che vanno di moda. Insomma, la navigazione su Internet, sui social, tramite dispositivi dovrebbe essere interrotta almeno due ore prima di coricarsi. Il motivo? L’occhio non si prepara alla fase di addormentamento, la melatonina non svolge il suo compito di aiuto al riposo notturno. Sollecitiamo i nervi all’attenzione e all’iperattività.

Meglio un libro o anche la televisione (purtroppo molti non possono rinunciarci) ma attenzione: programmate lo spegnimento in modo da non affrontare addormentamento e fase del sonno profondo con la tv accesa e ad alto volume. Studi recente hanno dimostrato che l’orecchio, per fattori ancestrali, tende a stare in allerta e inviare al cervello input di risveglio o stress.

Infine, secondo molti scienziati la stanza dove si dorme e si riposa dovrebbe essere destinata solo al sonno e mai al lavoro o attività impegnative che richiedono attenzione. Insomma, abituatevi a pensare alla bolletta o al mutuo della casa in salotto, in uno studiolo dedicato, in cucina magari condividendo con famigliari, amici, coinquilini.