Accettare l’incertezza: il vero coraggio nell’epoca della paura

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Viviamo in un’epoca in cui la sicurezza sembra essere l’ossessione principale. Telecamere agli angoli delle strade, password complesse per ogni accesso online, assicurazioni che promettono protezione contro ogni imprevisto. Ma fermiamoci un attimo a pensare: questa sicurezza è reale o è solo una grande illusione?

La promessa ingannevole della sicurezza assoluta

Dalla notte dei tempi, l’uomo cerca sicurezza. Nelle grotte preistoriche cercava riparo dai predatori, oggi cerca protezione dai rischi economici, sanitari, e sociali. Cambiano le forme, ma non il bisogno in sé Tuttavia, già i filosofi antichi ci avvisavano: la vita è, per sua natura, insicura.

Epicuro, per esempio, invitava a liberarsi dalla paura della morte, perché la morte stessa è un “nulla” per chi vive. Se non temiamo ciò che non possiamo controllare, siamo liberi.

Allora perché continuiamo a inseguire la sicurezza come se fosse l’unica via verso la felicità?

Sicurezza come bisogno psicologico, non come realtà concreta

La verità scomoda è che la sicurezza è soprattutto un sentimento più che una condizione oggettiva. Puoi avere cinque allarmi in casa e sentirti comunque vulnerabile. Puoi vivere in un paese pacifico e temere un’invasione ogni notte.

Un esempio evidente? Durante la pandemia di COVID-19, molti si sono resi conto che nessun sistema sanitario avanzato poteva garantire una protezione totale. La vita reale è fatta di variabili incontrollabili, di “cigni neri” imprevedibili.

Le persone desiderano sicurezza perché desiderano controllo. Ma il controllo assoluto è pura utopia.

Filosofia contro la paura: una battaglia antica

Come possiamo allora convivere con questa insicurezza intrinseca senza farci dominare dalla paura? Qui entra in gioco la filosofia.

I grandi pensatori ci offrono strumenti preziosi:

  • Stoicismo: Seneca e Marco Aurelio insegnavano che non dobbiamo preoccuparci degli eventi esterni, ma solo delle nostre reazioni interiori.
    “Non sono le cose in sé a turbare gli uomini, ma le opinioni che essi hanno delle cose.”

  • Buddhismo: La vita è non è permanente. Bisogna accettare i cambiamenti – anche quelli dolorosi -. Non opporsi è la chiave per vivere sereni.

  • Esistenzialismo: Camus ci ricorda che vivere significa anche accettare l’assurdo, il rischio, e l’incertezza.

In altre parole, non si tratta di eliminare la paura, ma di attraversarla, di educare la mente a vedere l’insicurezza come parte del viaggio, non come un’eccezione.

Le illusioni della società moderna

La nostra società ha moltiplicato strumenti che promettono “protezione totale”:

  • Polizze assicurative per ogni evento possibile

  • Sistemi di sorveglianza privati e pubblici

  • Contratti blindati per tutelare beni e servizi

  • Software antivirus, backup, firewall…

Ma davvero queste precauzioni ci rendono invulnerabili? Ogni nuova “protezione” crea anche nuove vulnerabilità: chi protegge i nostri dati online? Chi sorveglia i sorveglianti?

La sicurezza, in fondo, è come un castello di carte: sembra solido, ma basta un soffio per farlo crollare.

Il costo psicologico della ricerca della sicurezza

Paradossalmente, più cerchiamo di essere sicuri, più diventiamo ansiosi. E così nascono nuove fobie:

  • Paura di fallire

  • Paura di ammalarsi

  • Paura di perdere il lavoro

  • Paura di subire un attacco, una truffa, o una catastrofe naturale

La paura diventa una compagna costante, proprio perché cerchiamo di eliminarla!

In psicologia si parla di “ansia anticipatoria”: la paura di qualcosa che potrebbe accadere, anche se probabilmente non accadrà mai.

E allora? Qual è l’alternativa?

Imparare a vivere con l’incertezza: una nuova libertà

Accettare che la vita è insicura non significa arrendersi al caos. Significa cambiare mentalità:

  • Accettare l’imprevisto come parte del gioco.

  • Coltivare la resilienza, non solo la protezione.

  • Allenare il coraggio, non solo cercare riparo.

Un esempio semplice? Gli sport estremi: chi pratica paracadutismo o arrampicata sa benissimo che esistono dei rischi. Ma impara a gestirli, ad affrontarli, a non farsi paralizzare dalla paura.

In fondo, l’adulto maturo non è chi evita i pericoli a tutti i costi, ma chi sa affrontarli senza perdere sé stesso.

Qualche strategia concreta

Per allenarsi a vivere senza dipendere dalla “grande illusione” della sicurezza assoluta, possiamo:

  • Meditare ogni giorno anche solo 10 minuti. Questa pratica calma la mente, riduce l’ansia e ridimensiona le paure infondate.

  • Accettare piccoli rischi quotidiani: parlare in pubblico, viaggiare, conoscere persone nuove…

  • Studiare filosofia: leggere Seneca, Camus, Marco Aurelio per nutrire il pensiero critico.

  • Praticare la gratitudine: bisogna ricordarsi che essere vivi è già un miracolo, non un diritto garantito.

Una riflessione personale

Personalmente, ogni volta che ho cercato di “controllare tutto”, ho finito per essere più frustrato e più fragile. Solo quando ho accettato che la vita è un salto nel buio, che ogni giorno è un dono senza garanzia, ho iniziato a sentirmi davvero libero.

Paradossalmente, meno cerco sicurezza, più mi sento sicuro dentro di me.

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei