Una nuova ricerca rivela che il cancro al colon sta aumentando pericolosamente negli adulti sotto i 50 anni

Il cancro del colon-retto, tradizionalmente considerato una malattia “dell’invecchiamento”, sta aumentando in modo preoccupante anche tra gli adulti sotto i 50 anni.
Le abitudini di vita che caratterizzano sempre più la società contemporanea potrebbero infatti alimentare un fenomeno che, senza un intervento deciso, rischia di crescere ancora, nei prossimi decenni.
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ToggleUn tumore sempre più giovane: ecco cosa dicono i dati!
Il cancro del colon-retto (CRC) si sviluppa quando nel colon o nel retto avviene una crescita anomala di cellule, spesso partendo da piccoli polipi benigni che impiegano anni per trasformarsi in tumori maligni.
A livello mondiale, è fra i tre tumori più diffusi e colpisce milioni di persone ogni anno, e per lungo tempo, è stato considerato un rischio quasi esclusivo delle persone anziane.
Oggi, però, questo scenario sta cambiando. Uno studio pubblicato su The Lancet Oncology ha mostrato un aumento significativo dei casi tra gli under 50: tra il 2013 e il 2017, 27 dei 50 paesi analizzati nello studio hanno registrato un incremento delle diagnosi precoci.
Non si tratta più di un fenomeno circoscritto solo al Nord America e all’Europa, ma anche all’Europa orientale, all’Asia centro-meridionale, sud-orientale e al Sud America.
Stile di vita moderno
Secondo i ricercatori le cause sono da ricercare nell’ambiente – sempre più inquinato – dal nostro stile di vita, ma soprattutto dagli alimenti che consumiamo ogni giorno.
Dieta ricca di cibi ultra-processati
È impossibile negarlo: oggi consumiamo più cibo industriale che mai. Ormai la nostra alimentazione tipica è basata sul consumo di prodotti ricchi di zuccheri, grassi saturi, conservanti ed additivi.
Purtroppo, il nostro corpo non è stato progettato per consumare quotidianamente questo tipo di alimenti.
Carenze Nutrizionali
Le diete ricche di cibi trasformati non solo sono povere di micronutrienti, ma consumano anche quelli già presenti nell’organismo. È un meccanismo subdolo e poco conosciuto.
Quando mangiamo una busta di patatine, un piatto di cereali raffinati o altri alimenti industriali, il corpo è costretto a impiegare vitamine e minerali per metabolizzarli.
La ricerca è inequivocabile: alcune carenze nutrizionali aumentano significativamente il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto. Ecco i micronutrienti più importanti da tenere sotto controllo:
Vitamina D
È una sorta di “sentinella” del sistema immunitario. Livelli bassi di questa vitamina sono associati a un rischio maggiore di sviluppare CRC. Inoltre, influenza la crescita delle cellule del colon e aiuta a prevenire l’eccessiva proliferazione cellulare.
Secondo questo studio l’assunzione di vitamina D con la dieta e gli integratori ha il potenziale di ridurre il rischio di cancro del colon-retto.
Fibre alimentari: lo scudo naturale che protegge il colon
Le fibre vegetali sono probabilmente l’arma più semplice, efficace, e allo stesso tempo più sottovalutata nella prevenzione del cancro del colon-retto. Una dieta ricca di fibre può ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare CRC grazie a una serie di azioni protettive, dato che:
Accelerano il transito intestinale: Le fibre alimentari riducono il tempo di contatto tra le sostanze potenzialmente cancerogene e la mucosa del colon, diminuendo la possibilità che tali sostanze danneggino le cellule.
Sostengono e nutrono il microbiota intestinale: Le fibre rappresentano il “carburante” dei batteri buoni. Questi microrganismi producono sostanze benefiche, regolano l’infiammazione e rafforzano le difese naturali dell’intestino.
Favoriscono la produzione di butirrato: Il butirrato è un acido grasso a catena corta dalle spiccate proprietà antitumorali, che favorisce la morte delle cellule anomale, protegge la mucosa e aiuta a mantenere un ambiente intestinale sano.
Secondo una meta-analisi pubblicata sul British Medical Journal, un elevato apporto di fibre alimentari derivanti dal consumo di cereali integrali è stato associato a un ridotto rischio di cancro del colon-retto.
Omega-3: I grassi buoni che spengono l’infiammazione
Gli omega-3 sono grassi essenziali che svolgono un ruolo fondamentale nella protezione del colon e di tutto l’organismo. Quando la loro quantità nella dieta è insufficiente aumenta il rischio che si sviluppi un terreno infiammatorio favorevole alla comparsa di polipi e tumori.
Ecco cosa fanno concretamente gli omega-3:
Riducono l’l’infiammazione sistemica dell’organismo
Regolano la crescita cellulare: contribuiscono a mantenere sotto controllo la proliferazione delle cellule del colon, riducendo la possibilità che si formino polipi precancerosi.
Migliorano la salute del microbiota intestinale
Gli acidi grassi omega-3 non agiscono solo “contro” il cancro, ma migliorano la salute intestinale, dato che diminuiscono l’infiammazione, modulano la crescita cellulare e rafforzano le difese naturali dell’organismo.
Calcio
Il calcio non serve solo alle ossa. Nel colon svolge una funzione sorprendente, dato che riesce a neutralizzare gli acidi biliari e gli acidi grassi irritanti.
Queste sostanze, se rimangono libere nell’intestino, possono:
irritare la mucosa,
causare infiammazione,
favorire la crescita di cellule anomale
Il calcio agisce come una “spugna” che intercetta queste molecole potenzialmente dannose, riducendo il loro impatto sulle pareti intestinali.
Magnesio
Il magnesio è minerale coinvolto in più di 300 reazioni biochimiche, molte delle quali essenziali per la salute intestinale. È fondamentale per:
la regolazione del metabolismo cellulare,
la riparazione del DNA,
la stabilità delle membrane cellulari,
la riduzione dell’infiammazione.
Studi epidemiologici mostrano che livelli bassi di magnesio sono associati a un rischio più elevato di cancro del colon-retto. Il motivo? Quando il magnesio è scarso, le cellule si moltiplicano in modo meno preciso, diventano più vulnerabili allo stress ossidativo.
Purtroppo, molte persone non raggiungono l’apporto minimo giornaliero di magnesio, e questo vale soprattutto per chi segue diete povere di vegetali, legumi, cereali integrali e frutta secca.
FONTI ATTENDIBILI
https://link.springer.com/article/10.1007/s10552-021-01512-3
Obesità: un rischio sottovalutato
L’eccesso di grasso corporeo a lungo termine alimenta l’infiammazione, altera il metabolismo, e crea un terreno fertile per molte malattie, compreso il CRC.
Ma attenzione: secondo una revisione di 18 studi pubblicata sull’European Journal of Epidemiology, il ruolo dell’obesità potrebbe essere sottostimato, a causa del fatto che molti pazienti oncologici perdono molto peso proprio poco prima della diagnosi, mascherando il loro reale stato di partenza, tuttavia, molti che adesso sono magri o sottopeso, poco tempo prima della scoperta della patologia, erano obesi o in sovrappeso.
Quando la genetica svolge un ruolo decisivo
Non tutto, però, dipende dallo stile di vita. Per alcuni giovani, il rischio è trascritto nel DNA. Il Dott. Alexei Tsukanov, responsabile del laboratorio di genetica del National Medical Research Center for Radiology, spiega come il cancro del colon-retto a esordio precoce sia spesso legato a sindromi ereditarie, quali:
Sindrome di Lynch
Poliposi adenomatosa familiare
La mutazione presente sui geni oncosoppressori rendono più probabile lo sviluppo del tumore già in giovane età. Eppure, molte persone non sanno di essere portatrici di queste mutazioni, né riconoscono i sintomi iniziali, che comprendono:
variazioni persistenti nelle abitudini intestinali
sangue nelle feci
perdita di peso inspiegabile
dolore addominale
Questi segnali vengono molto spessi attribuiti erroneamente allo stress o a disturbi intestinali di breve periodo.
Per il dottor Tsukanov, i test genetici per le famiglie con storia di CRC sono di fondamentale importanza: «Identificare una mutazione ereditaria ci permette di intervenire prima e salvare vite».
Oggi esistono anche tecnologie non invasive come il test di metilazione del DNA fecale COLOTECT di BGI Genomics, che analizza tre marcatori genetici (SDC2, ADHFE1, PPP2R5C) attraverso un semplice campione di feci. Una possibilità che potrebbe rivoluzionare lo screening precoce.
Il futuro dipende dalle nostre scelte
Il cancro del colon-retto non è più un problema esclusivo “degli anziani”. Per limitare il rischio di incorrere in questa problematica occorre:
seguire un’alimentazione equilibrata
aumentare il consumo di fibre, omega-3, vitamina D e minerali essenziali
limitare il consumo di cibi ultra-processati e carni lavorate
mantenere un peso sano
fare screening regolari
considerare l’uso di test genetici in caso di familiarità con il CRC














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