Come si distingue un fatto da un’opinione?

fatto e opinione

Quando si parla di argomenti complessi o controversi – come l’etica, la religione, la politica, la guerra – capita spesso di sentire la frase: “Beh, questa è solo la tua opinione.”

È una frase che dà l’impressione di equilibrio e apertura mentale, come se volesse mettere tutti sullo stesso piano, eppure, se la osserviamo con maggiore attenzione, possiamo notare che questa frase serve più a chiudere la discussione che ad aprirla.

Ma cosa significa davvero? E perché crea così tanta confusione?

Si tende a pensare che le opinioni siano il contrario dei fatti. Se una cosa è un fatto, allora è oggettiva, reale, e dimostrabile, mentre se è un’opinione, allora si tratta di qualcosa di personale, soggettivo, e quindi di poco conto.

I filosofi hanno provato a spiegare questa distinzione in molti modi. Uno dei più diffusi è che i fatti corrispondono a stati reali del mondo, mentre le opinioni corrispondono a ciò che pensiamo riguardo a quei fatti.

Potremmo ricorrere a quello che il filosofo Perry Weddle definiva il “test del Di chi?”: un piccolo esperimento linguistico che ci aiuta a capire a quale categoria appartiene ciò di cui stiamo parlando. Immaginiamo di prendere una frase e di chiederci: ha senso domandare «Di chi è?»?

Se affermiamo, ad esempio, «Il vino rosso è migliore del bianco», ha perfettamente senso chiedere: «Di chi è questa opinione?»

Perché è chiaro che dietro questa frase c’è qualcuno: un gusto personale, e quindi un punto di vista totalmente soggettivo. Un’opinione possiede sempre un “autore”, qualcuno che la sostiene.

Adesso proviamo con un fatto, come: «L’acqua bolle a 100°C al livello del mare». Ha senso chiedere: «Di chi è questo fatto?»

No, non avrebbe alcun significato. L’acqua non bolle a 100°C perché lo dice qualcuno, né perché qualcuno ci crede o lo preferisce: accade e basta. Il fenomeno non dipende da una mente, da una cultura o da una preferenza. È lì, nel mondo, indipendentemente da noi.

Ecco il punto che Weddle voleva evidenziare:

  • Le opinioni appartengono sempre a qualcuno: hanno una provenienza soggettiva.

  • I fatti, invece, non appartengono a nessuno: non sono creati da chi li esprime, ma semplicemente descritti nella loro naturalezza.

Questo è ciò che distingue, in teoria, il fatto dall’opinione. Però, anche riconoscendo questa distinzione, il problema non svanisce: come facciamo, nella pratica, a sapere se una certa affermazione descrive realmente un fatto, oppure esprime un’opinione?

Alcuni esempi per capire meglio la questione

Consideriamo queste coppie di affermazioni, comunemente usate per mostrare la differenza tra un’opinione e un fatto:

  • (1A) C’è della coca cola nel mio frigorifero

  • (1B) La birra ha un sapore migliore della coca cola.

  • (2A) La terra gira attorno al sole.

  • (2B) La terra è stata creata da DIO.

  • (3A) Migliaia di persone sono state uccise nel Darfur.

  • (3B) Il genocidio è un atto sbagliato.

Di solito le frasi A vengono classificate come fatti, e le frasi B come opinioni. Tuttavia, quando chiediamo a qualcuno perché fa questa distinzione, tutto si complica.

Molti rispondono: “Perché i fatti sono veri”, tuttavia questa spiegazione non regge. Anche le opinioni, infatti, vengono quasi sempre presentate come vere da chi le esprime. Inoltre, non tutti i cosiddetti “fatti” che crediamo di conoscere lo sono davvero: può capitare di scoprirci in errore anche su cose che davamo per certe al 100%.

C’è davvero la coca cola nel mio frigorifero? Posso sbagliarmi. Magari stamattina c’era, e credevo davvero che ci fosse ancora, ma magari, mia moglie l’ha finita, senza dirmelo.

Quando diciamo «il genocidio è sbagliato», la maggior parte di noi lo considera una verità assoluta, tuttavia, alcuni filosofi sostengono che questa frase non descriva un fatto oggettivo, ma rifletta semplicemente la nostra reazione morale o culturale: sarebbe cioè un giudizio di valore, molto simile a esprimere un gusto personale.

Altri filosofi, invece, ritengono che il genocidio sia sbagliato indipendentemente da ciò che pensiamo e che esistano quindi valori morali oggettivi, validi in ogni tempo e cultura.

Altri dicono che i fatti sono concreti e le opinioni astratte, ma allora la matematica, che si basa su concetti astratti come i numeri, non dovrebbe essere considerata un insieme di fatti, ma un’insieme di opinioni? Sarebbe assurdo.

Altri ancora cercano di distinguere fatti e opinioni sostenendo che i fatti non sono controversi, mentre le opinioni lo sono, tuttavia questo renderebbe il concetto di “fatto” dipendente dall’epoca in cui viviamo: ciò che gli antichi consideravano fatto (come la Terra al centro dell’universo) oggi lo consideriamo falso.

Allo stesso modo, ciò che molti oggi classificano come opinione – l’esistenza di Dio – potrebbe in realtà essere una questione oggettiva: semplicemente non disponiamo ancora delle prove necessarie per confermarla o smentirla.

La verità è che, quando proviamo a chiarire la differenza tra i fatti e le opinioni, finiamo spesso per mescolare questa distinzione con altre tre categorie che le somigliano molto, ma che in realtà funzionano in modo differente. Sono distinzioni vicine, quasi sorelle, e proprio per questo tendono a ingannarci e a sovrapporsi l’una con l’altra.

Le distinzioni che confondono

1. Credenza vs. realtà

Tutti noi abbiamo delle credenze, cioè pensieri e convinzioni su come è fatto il mondo. E cerchiamo di far coincidere queste credenze con la realtà, che è ciò che accade davvero, indipendentemente da noi.

Tuttavia, sia i fatti che le opinioni sono, inizialmente, credenze nella nostra mente. E come tutte le credenze, possono essere giuste o sbagliate.

Esempio:

  • Io credo che ci sia della birra nel frigorifero.
    → Posso andare a controllare e scoprire che mi sbagliavo.

  • Io credo che la mia squadra sia la migliore del campionato.
    → Qui la mia credenza dipende dalla mia passione.

In entrambi i casi, si tratta di credenze: una può essere verificata concretamente, l’altra no.

Quindi dire che qualcosa è una credenza non ci dice se è un fatto o un’opinione.

2. Soggettivo vs. oggettivo

  • Qualcosa è soggettivo quando dipende dal punto di vista di una persona, e viene influenzato da sensazioni, gusti, e preferenze.

  • Qualcosa è oggettivo quando è vero o falso indipendentemente da ciò che qualcuno pensa.

Ma attenzione: anche quando parliamo di cose oggettive, lo facciamo sempre attraverso la nostra mente.
Questo significa che il modo in cui esprimiamo i fatti è sempre una credenza, anche se riguarda qualcosa di oggettivo.

Esempi:

AffermazioneOggettiva o soggettiva?Perché?
“La Terra gira attorno al Sole.”OggettivaÈ vera indipendentemente da ciò che pensiamo.
“La pizza è più buona della pasta.”SoggettivaDipende dai gusti personali.
“Dio ha creato la Terra.”Oggettiva nel contenuto, difficile da verificareSe è accaduto, è accaduto davvero; se non lo è, non lo è. La verità non cambia in base alla nostra opinione, ma le prove sono incerte.

Questo esempio mostra una cosa importante: Non tutto ciò che chiamiamo “opinione” è soggettivo. A volte la etichettiamo come opinione solo perché non possiamo dimostrarla con certezza.

3. Descrittivo vs. normativo

  • Affermazioni descrittive: dicono come stanno le cose.

  • Affermazioni normative: dicono come le cose dovrebbero essere (valori, giudizi morali, consigli).

Esempio reale e chiaro:

Tipo di affermazioneFraseSignificato
Descrittiva“Nel Darfur sono state uccise migliaia di persone.”Riferisce un fatto accaduto.
Normativa“Quelle uccisioni sono ingiuste.”Esprime un giudizio morale.

Molti confondono le affermazioni normative con pure opinioni personali, come se dicessero:

“Mi piace la pizza” = “Il genocidio è sbagliato.”

Ma non è così. La prima riguarda i gusti, mentre la seconda riguarda i valori fondamentali su cui si fonda la dignità umana. Spesso i giudizi morali possono essere discussi, argomentati e giustificati, ma non sono semplici preferenze personali.

Descrittivo: “Un uomo ha preso tre mele dal supermercato senza pagarle.”
→ Qui stiamo semplicemente descrivendo un’azione, ciò che è accaduto.

Normativo: “Rubare è sbagliato.”
→ Qui esprimiamo un giudizio morale su quell’azione.

Oppure, un altro ancora più semplice:

Descrittivo: “Ieri ha piovuto per sei ore.”
→ È una constatazione di fatto.

Normativo: “La pioggia è una benedizione.” o “La pioggia è un fastidio.”
→ Qui entriamo nel campo dei valori, delle sensazioni e delle interpretazioni.

Una distinzione più chiara

Dopo tutte queste complicazioni, possiamo avanzare una definizione più utile e coerente:

  • Un fatto è un’affermazione che riguarda qualcosa di oggettivo, e che è sostenuta da prove solide.

  • Un’opinione è un’affermazione soggettiva, oppure una che non ha ancora prove sufficienti, per diventare un fatto a tutti gli effetti.

Questa definizione:

  • mantiene ciò che interessa alla distinzione comune,

  • spiega perché alcune affermazioni su Dio o sul futuro sono considerate opinioni (non perché siano soggettive, ma perché non ci sono prove adeguate),

  • elimina molta confusione superficiale.

Perché tutto questo è importante?

La distinzione tra fatti e opinioni diventa estremamente importante quando la usiamo per giudicare il valore delle idee altrui.

La frase “Questa è solo la tua opinione” viene spesso usata non per chiarire, ma per sminuire. È come se dicessi:“ Quello che dici non conta, dato che è solo un tuo pensiero non dimostrabile, e quindi inutile da discutere.” Questo ha un’enorme importanza soprattutto quando si parla di argomenti – morale, politica, diritti, e giustizia – che possono comportare conseguenze reali nella vita delle persone.

In questi casi, liquidare qualcosa come “opinione” serve:

  • a chiudere la discussione

  • a evitare il confronto

  • a non assumersi responsabilità

Eppure, anche se molte questioni morali non sono “fatti scientifici”, non per questo sono meno irrilevanti o arbitrarie, dato che rappresentano sempre idee che guidano le nostre scelte, le leggi, e la società.

Ecco perché questa distinzione ha effetti concreti su come discutiamo e su come viviamo. Sempre per questo motivo, dovremmo dire meno spesso: “È solo la tua opinione”, e più spesso, “Quali sono le ragioni che ti hanno portato a pensare questo?”

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona.Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei