Fare 7.000 passi al giorno riduce il rischio di morte del 47% secondo una ricerca

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Per anni abbiamo sentito ripetere che la soglia magica per restare in salute fosse di 10.000 passi al giorno. Una cifra che, per chi ha una vita frenetica e passa gran parte del tempo tra lavoro, spostamenti e incombenze quotidiane, può sembrare irraggiungibile. Ma se ti dicessi che non serve arrivare così in alto per proteggere la tua salute?

Una nuova ricerca internazionale, pubblicata su The Lancet Public Health, ha dimostrato che 7.000 passi al giorno possono bastare per ottenere benefici sorprendenti, come riduzione della mortalità, minor rischio di malattie croniche, miglioramento dell’umore e persino una protezione contro la demenza. Un numero molto più realistico, che non spaventa e che può fare davvero la differenza.

Perché proprio 7.000 passi?

Lo studio è stato guidato dalla professoressa Melody Ding dell’Università di Sydney e ha coinvolto oltre 160.000 persone in 35 gruppi di ricerca diversi, sparsi tra Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e altri paesi. Non si tratta quindi di un piccolo campione, ma di una delle analisi più ampie e solide mai condotte sul tema.

Gli studiosi hanno analizzato 57 studi precedenti, utilizzando dispositivi come contapassi e accelerometri per monitorare in maniera precisa l’attività quotidiana. A differenza di ricerche più vecchie, che si limitavano a valutare il rischio di morte, qui si è voluto capire come il numero di passi incidesse anche su malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, cancro, depressione, cadute e declino cognitivo.

Il risultato? Già a partire da 3.000-4.000 passi al giorno si osservano benefici significativi. Ma è intorno ai 7.000 passi che le curve del rischio iniziano a stabilizzarsi, mostrando la massima riduzione di rischio per molte patologie.

Quanto si guadagna in salute?

Se pensi che 7.000 passi non siano poi così tanti, sappi che la differenza rispetto a chi ne fa appena 2.000 è enorme. I numeri parlano chiaro:

  • Rischio di morte per qualsiasi causa ridotto del 47%

  • 25% in meno di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari

  • 47% in meno di rischio di morire per cause cardiache

  • 37% di riduzione del rischio di mortalità per cancro

  • 38% in meno di probabilità di sviluppare demenza

  • 22% di riduzione dei sintomi depressivi

  • 28% in meno di rischio di cadute

Persino chi arriva a 4.000 passi al giorno ha un rischio di morte inferiore del 36% rispetto ai più sedentari. In altre parole, anche piccoli miglioramenti contano!

Ma allora 10.000 passi non servono?

Attenzione: dire che 7.000 passi sono sufficienti non significa che 10.000 siano inutili. Anzi, per alcune condizioni – come la demenza, i disturbi depressivi o la mortalità per cancro – i benefici continuano a crescere anche oltre i 10.000, fino a 12.000 passi al giorno.

Il punto, però, è che la differenza più grande si concentra tra i 5.000 e i 7.000 passi. Oltre questa soglia, i vantaggi esistono ma sono meno pronunciati. Insomma, se riesci a fare di più tanto meglio, ma non sentirti fallito se non arrivi alla “quota 10.000”.

La vita reale tra limiti e possibilità

Naturalmente, la ricerca presenta alcune limitazioni. La maggior parte dei dati proviene da paesi ad alto reddito, quindi i risultati potrebbero non valere in maniera identica per tutto il mondo. Inoltre, il conteggio dei passi non cattura attività come il nuoto, il ciclismo o la palestra, che restano comunque fondamentali per la salute.

E poi va detto chiaramente: si tratta di studi osservazionali, quindi non dimostrano un rapporto diretto di causa-effetto, ma le correlazioni individuate sono così forti e coerenti che ignorarle sarebbe un errore.

Cosa significa per te?

Forse fino a ieri l’idea di fare 10.000 passi ti sembrava impossibile, un traguardo adatto solo a chi ha molto tempo libero o un lavoro dinamico. Ora, invece, puoi puntare a un obiettivo più umano e sostenibile, quello dei 7000 passi, che equivalgono a circa 5 km.

Una passeggiata di un’ora, oppure brevi camminate distribuite durante la giornata possono davvero fare un’enorme differenza per la tua salute psicofisica.

Conclusione

Trovo che questa ricerca abbia un valore enorme in quanto libera molte persone da un mito quasi “opprimente”, quello dei 10.000 passi obbligatori. Quanti hanno rinunciato a camminare perché non avrebbero mai raggiunto tale cifra? Ora sappiamo che anche un obiettivo più basso può proteggerti in modo completo.

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei