Ecco come il tè verde e la vitamina B3 ringiovaniscono il cervello in 24 ore

cervello ringiovanimento

Chi l’avrebbe mai detto che una semplice tazza di tè verde e un nutriente comune come la vitamina B3 potessero nascondere una delle chiavi fondamentali contro l’invecchiamento cerebrale?

Un team di ricercatori ha infatti osservato come due composti naturali – l’epigallocatechina gallato (EGCG), un potente antiossidante presente nel tè verde, e la nicotinamide, una forma di vitamina B3 – siano in grado di restituire energia alle cellule cerebrali invecchiate.

E non parliamo di tempi lunghi: gli effetti si sono visti in meno di 24 ore!

Lo studio che fa sperare

Lo studio, pubblicato sulla rivista GeroScience e guidato dal bioingegnere Gregory Brewer, ha dimostrato che questi due nutrienti agiscono direttamente sulla “batteria” dei neuroni.

In particolare, hanno aumentato i livelli di GTP (guanosina trifosfato), una molecola energetica essenziale che alimenta l’autofagia, il processo naturale con cui le cellule eliminano proteine danneggiate e scorie tossiche.

Quando il cervello invecchia, infatti, la sua energia diminuisce e i neuroni non riescono più a “ripulirsi” come dovrebbero. È come se in una casa mancasse la corrente: anche se gli elettrodomestici ci sono, restano fermi.

L’EGCG e la vitamina B3 hanno dimostrato essere in grado di riaccendere questo interruttore.

Il risultato? In appena 16 ore, le cellule cerebrali trattate – persino quelle di topi con sintomi simili all’Alzheimer – hanno mostrato i livelli energetici tipici di neuroni giovani e sani.

Inoltre, si è ridotta la presenza delle temute placche di beta-amiloide, quegli ammassi proteici che strangolano i neuroni e che rappresentano uno dei segni distintivi dell’Alzheimer.

Perché è una scoperta rivoluzionaria?

Questa scoperta colpisce perché segna una netta differenza con i farmaci sintetici finora proposti contro l’Alzheimer. Molti di essi, purtroppo possono comportare anche la comparsa di effetti collaterali anche gravi, come gonfiori cerebrali, emorragie, nonché rischi difficili da ignorare.

Al contrario, il tè verde e la vitamina B3:

  • sono naturali;

  • sono accessibili a tutti;

  • hanno un profilo di sicurezza già noto e consolidato.

Non parliamo di sostanze rare o misteriose: la nicotinamide si trova in alimenti comuni come pesce, uova, frutta secca e cereali integrali, mentre l’EGCG è presente nel tè verde, una bevanda millenaria già associata a benefici per memoria e funzioni cognitive.

Madre natura contro i monopoli farmaceutici

Per decenni, la ricerca medica è stata dominata da un modello farmaco-centrico, spesso guidato più dal profitto che dalla salute delle persone.

Eppure la natura continua a sorprenderci con soluzioni semplici ed efficaci. Non è forse un paradosso che un infuso antico e una vitamina presente nei cibi possano fare ciò che miliardi di dollari in ricerca farmaceutica non sono riusciti a garantire?

Come ha sottolineato Brewer, “ripristinare i livelli energetici aiuta i neuroni a riattivare la loro funzione di pulizia fondamentale”.

Ecco i loro benefici

I dati parlano chiaro:

  • EGCG: riduce il rischio di demenza, limita i danni cerebrali, migliora la memoria e la concentrazione.

  • Nicotinamide (vitamina B3): protegge i neuroni dagli effetti devastanti di ictus e malattie neurodegenerative.

E se bastasse una combinazione mirata di questi nutrienti per prevenire o invertire il declino cognitivo?

Attenzione: servono ancora studi

Ovviamente, la prudenza è d’obbligo. I risultati ottenuti su modelli animali sono straordinari, ma prima di tradurli in protocolli clinici per l’uomo serviranno ulteriori ricerche.

Uno dei problemi, ad esempio, riguarda la somministrazione: un precedente studio ha mostrato che la nicotinamide assunta per via orale perde parte della sua efficacia dato che viene degradata nel flusso sanguigno.

Possibili alternative? Forme più avanzate come la somministrazione endovenosa o liposomiale, capaci di portare la sostanza direttamente alle cellule senza “sprechi” lungo il percorso.

Cosa possiamo imparare?

Questa ricerca ci lascia almeno tre lezioni preziose:

  • La prevenzione è nelle nostre mani. Non serve attendere un farmaco miracoloso: possiamo già oggi inserire alimenti ricchi di EGCG e vitamina B3 nella nostra dieta quotidiana.

  • La natura è una risorsa sottovalutata. Invece di relegarla a un ruolo secondario, dovremmo considerarla parte integrante della medicina del futuro.

  • La ricerca indipendente è vitale. Solo studi liberi dalle logiche di profitto possono esplorare con onestà soluzioni semplici e accessibili.

FONTE ATTENDIBILE

Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei