Il potere cambia davvero le persone? Ecco cosa dice la scienza
Diversi studi di psicologia sociale hanno mostrato che il potere è in grado di alterare i comportamenti, le percezioni e perfino la moralità. Essere ben consapevoli di esercitare potere sugli altri, può cambiare la nostra percezione del mondo.
Le dinamiche del potere
Il potere è sempre un gioco a due, fatto di ruoli che si alimentano a vicenda: da una parte c’è chi domina, dall’altra chi si lascia dominare.
Chi detiene il potere si sente sicuro, quasi invincibile, convinto di poter controllare gli altri e di avere il diritto di farlo. Chi lo subisce, invece, spesso non si ribella: sceglie l’adattamento come forma di difesa.
È un meccanismo ben conosciuto in psicologia. Quando ci percepiamo “più piccoli” o vulnerabili, il cervello mette in moto le sue strategie di sopravvivenza: sottomettersi diventa così, un modo per evitare il conflitto.
La cosa più inquietante è che il cervello, una volta assaggiato il potere, impara a desiderarlo. Ogni volta che una persona esercita controllo sugli altri, prova una scarica di dopamina, la stessa sostanza che si attiva con le droghe, il sesso o il gioco d’azzardo.
Il risultato? Il potere diventa una forma di piacere. E, come ogni piacere intenso, può generare dipendenza.
Se poi dall’altra parte c’è chi si lascia dominare, il meccanismo si rafforza sempre di più. Il “dominante”, in questo modo aumenta gradualmente la sua dose di potere, proprio come un tossico che ha bisogno di una quantità sempre maggiore per provare lo stesso effetto. Così, per sentirsi sempre più forte, può arrivare a infliggere sempre più dolore e umiliazione, al povero malcapitato.
È un circolo vizioso dove:
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più il sottomesso si piega, più il dominante si esalta;
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più il dominante si esalta, più riduce l’altro a oggetto;
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e più l’altro diventa oggetto, più perde la forza di reagire.
In questo contesto tossico, il potere viene esercitato dal ” dominante” che vive per dominare, e il sottomesso che vive per sopravvivere.
Un equilibrio tossico e instabile che finisce inesorabilmente per distruggere entrambi.
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