Uccidere le infestanti con l’energia elettrica: la nuova frontiera del biologico

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Chi avrebbe mai pensato che l’elettricità potesse diventare un’arma contro le erbacce? Eppure, è proprio ciò che un gruppo di ricercatori australiani ha dimostrato: una scarica elettrica può eliminare le infestanti dei vigneti con la stessa efficacia dei diserbanti chimici o della falciatura meccanica.

Il tutto senza lasciare residui nocivi nell’ambiente e con un rischio di incendio ridotto al minimo.

Una ricerca dal cuore dell’Australia occidentale

Lo studio è stato guidato da Catherine Borger e Miranda Slaven, del Dipartimento delle industrie primarie e dello sviluppo regionale dell’Australia occidentale. L’esperimento si è basato sull’utilizzo del sistema Zasso XPower: un macchinario in grado di trasmettere energia elettrica direttamente alle erbacce.

Per due primavere consecutive, il team ha confrontato questo metodo innovativo con le pratiche tradizionali quali l’irrorazione di glifosato (talvolta mescolato con amitrolo) e la semplice falciatura.

Il contesto non era dei più favorevoli: nei vigneti della regione di Yallingup, a sud di Perth, la primavera aveva portato una crescita rigogliosa di infestanti, tra cui il loietto rigido, il veldtgrass a fiori lunghi, diverse leguminose rampicanti e perfino il tenace kikuyu.

Come funziona il diserbo elettrico?

Il principio è tanto semplice quanto rivoluzionario: gli impulsi elettrici attraversano i tessuti vegetali, distruggendo le cellule e arrivando fino alle radici, letteralmente “bruciandole” dall’interno.

Per ottenere questo effetto, i ricercatori hanno montato un generatore da 36 kW su un trattore, collegandolo a una serie di elettrodi retrattili in grado di raggiungere il terreno sotto le viti. Alla velocità di appena 1,1–1,4 km/h, il trattore applicava scariche da 48 cavalli o, in alternativa, da 32 cavalli, lungo i filari.

I risultati: l’elettrico tiene testa alla chimica

Dopo cinque settimane, la verifica sulla biomassa è stata chiara:

  • diserbo elettrico: eliminazione dell’84–87% delle infestanti;

  • glifosato: 88%;

  • falciatura: solo 65%.

Un risultato sorprendente! Non solo l’elettricità si è dimostrata efficace quanto i diserbanti chimici, ma le viti stesse non hanno subito alcun danno. Le scansioni NDVI hanno confermato che la crescita delle piante era identica in tutti i filari, indipendentemente dal metodo usato.

Perché è una buona notizia per l’agricoltura biologica?

Il “diserbo elettrico” offre vantaggi che i prodotti chimici non possono garantire, ecco perché:

  • nessun residuo tossico nel suolo, nelle acque o nell’uva;

  • nessun problema legato al vento o alla pioggia dopo l’applicazione;

  • nessun rischio di sviluppare resistenze, come accade con gli erbicidi;

  • assenza di contaminazioni delle piante vicine.

Non sorprende quindi che questa tecnologia sia particolarmente promettente per i viticoltori biologici. In Australia, oltre il 6% della produzione vinicola è già certificata bio, e le infestanti resistenti al glifosato sono una minaccia crescente.

Come ha sottolineato Borger: “Il controllo elettrico delle infestanti sarà di particolare importanza per i coltivatori biologici”.

Limiti e preoccupazioni

Naturalmente, non è tutto rose e fiori. Ci sono ancora ostacoli da superare, quali:

  • bassa velocità di applicazione: il trattore deve procedere lentamente, aumentando i tempi di lavoro;

  • alto consumo di carburante: l’energia necessaria non è poca;

  • rischio di incendio, seppur contenuto.

Gli esperimenti hanno infatti mostrato che le scintille potevano innescare fuochi solo in condizioni estreme, ovvero quando i residui vegetali erano completamente secchi.

Interessante notare che aumentando la velocità del trattore, le scintille diminuivano del 90%. Inoltre, durante le prove in vigneti umidi di primavera, non si è verificato alcun rischio di incendio.

In sintesi, il metodo appare sicuro se applicato nella stagione giusta: ottimo per le erbacce invernali e primaverili in climi mediterranei, meno indicato invece per infestazioni estive o autunnali.

Verso una strategia integrata

I ricercatori suggeriscono un approccio misto: l’elettricità può sostituire una o due applicazioni di erbicidi in primavera, riducendo la dipendenza dalla chimica. In seguito, si possono comunque usare spruzzature mirate o falciatura per contenere le nuove crescite.

Il futuro potrebbe essere ancora più interessante grazie ai trattori autonomi. Se le macchine saranno in grado di lavorare da sole, la lentezza del diserbo elettrico non sarà più un problema.

Gli studi successivi dovranno verificare l’efficacia a velocità maggiori, in suoli con diverse condizioni di umidità e contro infestanti perenni, dotate di radici molto più profonde.

Una rivoluzione silenziosa ma potente

Questa ricerca non solo apre la strada a un’agricoltura più sostenibile, ma fornisce anche dati concreti sui rischi e i benefici. In un momento in cui i consumatori chiedono alimenti più puliti e privi di residui, il diserbo elettrico rappresenta un’opportunità enorme.

Se venisse esteso a frutteti e colture in filari, potrebbe diventare un tassello importantissimo nella gestione delle infestanti, e potrebbe ridurre il peso della chimica e preservare l’efficacia dei pochi erbicidi rimasti ancora validi.

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Nata e cresciuta a Rosignano Solvay , appassionata da sempre per tutto quello che ruota intorno al benessere della persona. Biologa, diplomata all'I.T.I.S Mattei